Accusa al Psd di difendere l’anonimato societario

Nell’ambito della Commissione Permanente Finanze, che aveva in discussione anche il progetto di legge per l’abolizione dell’anonimato societario, il Partito dei Socialista e Democratici ha tentato di impedirne l’esame, nonostante il carattere d’urgenza. Infatti, il PSD ha incredibilmente presentato un ordine del giorno in questo senso, non condiviso dalle altre forze d’opposizione, fortunatamente respinto con 11 voti contrari, 3 astenuti e solo 3 favorevoli. Le motivazioni, confuse, portate dal PSD a sostegno di questa tesi si richiamavano all’opportunità di mercanteggiare la decisione di abolire l’anonimato societario in cambio della garanzia dall’Italia di uscire dalla black list. La maggioranza ed il governo hanno chiaramente ribadito che se si crede veramente in un percorso di trasparenza, valevole per accreditare il nostro Paese presso l’intera comunità internazionale, e non solo l’Italia, occorre fare scelte chiare, e non meschini calcoli di bottega, fuori dal tempo e senza prospettive. La scelta di abolire l’anonimato societario è una scelta di prospettiva, a prescindere da altra considerazioni, che avrebbe dovuto essere preso tempo fa e che ci avrebbe evitato di essere, come in tante altre situazioni, sempre in ritardo con i mutamenti della realtà che ci circonda. Il Patto per San Marino auspica, comunque, che tutte le forze politiche e le varie organizzazioni economiche e sociali possono approcciarsi in maniera responsabile e con visione di prospettive ai gravi problemi del nostro Paese, raccogliendo i contributi costruttivi di tutti, con l’obiettivo di costruire le prospettive future della Repubblica. In questo senso il Patto per San Marino esprime la massima disponibilità, in coerenza con l’ordine del giorno approvato all’unanimità nell’ultimo Consiglio Grande e Generale.