Aereoporto Fellini di Rimini. Lettera di Massimo Masini.

Aereoporto Fellini di Rimini. Lettera di Massimo Masini.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Massimo Masini, Presidente di Aeradria Spa.


“Due cose guidano la natura umana: l’istinto e l’esperienza” (Blaise Pascal).

E’ nel consolidamento delle intese che si confrontano gli obiettivi comuni.

Questo saluto all’Aeronautica Militare che da oggi trasferisce uomini e mezzi da Miramare a Cervia non è dettato dalla circostanza della cerimonia.

E’ frutto dell’effettiva conoscenza della forte spinta promotrice e del conseguente impulso allo sviluppo aeroportuale – altresì in termini di difesa – promossi dalla presenza dell’Aeronautica su Rimini e l’intero territorio provinciale.

A titolo personale voglio esprimere, sulla scia degli ottimi rapporti instauratisi dal momento del mio insediamento alla presidenza di Aeradria, un ringraziamento particolare all’attuale Comandante, il Tenente Colonnello Pilota, Daniele Telesca, e a chi lo ha preceduto e che ho conosciuto nella prima fase dell’attività di relazione: il Generale Armando Paoletti.

Quanto testimoniamo oggi, in assenza dell’Aeronautica non avrebbe altrimenti avuto motivo di essere e di sussistere nel tempo.

Non avremmo in dote l’infrastruttura della quale, in concorso con altre componenti dello Stato, tra cui le Forze Armate, saremo e dovremo essere, perché primi attori-protagonisti, i garanti in un’ottica di mantenimento, trasformazione e potenziamento al servizio della collettività.

Collettività dalla quale proviene la piena adesione ed il conseguente riconoscimento dell’azione di tutela della Patria e della Comunità svolta con tenacia, determinazione, senso di appartenenza al Paese sia dall’Aeronautica che dell’Esercito. In molteplici contesti d’azione; ivi compresi gli scenari di guerra nei quali, chiamati ad adempiere fino in fondo alla propria missione, molti soldati hanno dato la loro vita.

Il “Fellini” punta nel 2010 ad ottenere il maggior risultato in termini di passeggeri mai ottenuto nella sua storia, nemmeno negli anni – ’70 – in cui si collocava tra i primi 4 scali italiani.

Ciò sta accadendo in virtù della trasformazione del trasporto aereo: animato dalla complessità delle normative, dalle logiche aspirazioni dei territori, dalle sfide, stimolanti, suscitate dal medesimo settore aeronautico.

Credo di poter asserire, senza timore di smentita, come Rimini, la sua comunità, le istituzioni ad essa afferenti – la Repubblica di San Marino inclusa – abbiano sempre e costantemente riconosciuto in pieno il ruolo svolto dall’Aeronautica affinché non venisse mai meno il valore, non solo economico, declinato sullo scalo passato in capo al Demanio civile.

Obiettivo – conseguito – di grande prestigio, non disgiunto da nuovi e impegnativi percorsi da traguardare con tempistiche meno incerte rispetto al passato e che richiedono, nell’ottica della condivisione della quale accennavo più sopra, l’esperienza della mediazione, se necessario anche a livello dialettico, e l’istinto a procedere sempre più spediti.

In chiave sociologica, il riconoscimento dell’operato svolto dall’Aeronautica è stato, è, e sarà ancora per alcuni anni la cartina di tornasole sulla quale “innestare”, nella reciproca accettazione dei nuovi ruoli e funzioni, il definitivo decollo di un aeroporto, il Federico Fellini, ormai uscito dalla concentrazione solo estiva dei voli; dalla vocazione solo charter e quindi davvero più internazionale.

Per alcuni anni ancora, dicevo, l’Aeronautica impiegherà personale e professionalità nel controllo del traffico aereo; nel servizio destinato all’avvicinamento radar; nel servizio deputato al monitoraggio delle condizioni meteo.

Pertanto l’opera di condivisione del “bene aeroporto” non s’interromperà di colpo e i reciproci rapporti di collaborazione rimarranno certamente eccellenti ed efficaci come lo sono stati fino ad ora.

Mi sia poi concesso estendere l’apprezzamento e formulare un altro ringraziamento agli uomini del SAR. Abbiamo imparato a distinguere nel tempo gli equipaggi impegnati nelle attività di soccorso, sottolineandone il coraggio e l’efficacia.

Detto ciò, nutro la convinzione e la certezza che quanto costruito – positivamente – in termini di relazioni con l’Aeronautica si confermerà tale con i vertici dell’Esercito, il 7° eggimento Vega, organizzato ed operativo su parte del sedime aeroportuale.

Come rappresentante della società Aeradria; come uomo delle istituzioni; come interlocutore delle realtà associative ed imprenditoriali che lavorano in ambito turistico; come tutor del passaggio di consegne auspico dunque risultati ancora più prestigiosi.

E quale ulteriore attestato, rinnovo l’impegno, assunto alcuni mesi orsono, di collocare, in un’area idonea, un aereo F-104 a simbolo del cammino compiuto.

Con ossequi

Massimo Masini
Presidente Aeradria Spa

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