Al Cinema Tiberio ‘La Bayadère’ dal Bolshoi di Mosca

Al Cinema Tiberio ‘La Bayadère’ dal Bolshoi di Mosca

Il Cinema Tiberio di Rimini (via San Giuliano, 16) propone martedì 20 gennaio alle ore 20.15 (biglietti € 12 interi, € 10 ridotti) per la rassegna Balletto al Cinema, in differita dal Teatro Bolshoi di Mosca La Bayadère con Svetlana Zakharova (Nikiya), Maria Alexandrova (Gamzatti) e Vladislav Lantratov (Solor), su musica di Ludwig Minkus con coreografie di Marius Petipa rielaborate da Yuri Grigorivich.

La Bayadère fu una creazione originale di Marius Petipa su musica del compositore austriaco Ludwig Minkus. Il termine bayadera indica le danzatrici indiane: la storia si svolge infatti in una terra antica ed esotica tra scene di mimo e sontuose atmosfere che richiamano la moda romantica di quegli anni. Il Grand Pas Classique (noto anche con il titolo Il regno delle ombre) è uno dei pezzi più famosi del balletto ma anche di tutta la storia della danza: ambientato nel regno dei morti, fonde geometrie rigorose e figurazioni complesse in un’atmosfera ricca di suggestioni. La prima rappresentazione avvenne a San Pietroburgo nel 1877 e fu seguita da numerosi altri allestimenti e rivisitazioni.

La storia narra del guerriero Solor, innamorato della baiadera Nikiya che lo costringe ad un giuramento d’amore eterno. A Solor viene però offerta la mano di Gamzatti, la figlia del Rajah, ed egli accetta dimenticandosi la promessa fatta. Nikiya si oppone inutilmente a questo fidanzamento. Quindi la schiava Aya suggerisce a Gamzatti di uccidere Nikiya. Aya offre infatti a Nikiya un cesto di fiori nel quale è nascosto un serpente velenoso che morde la fanciulla. Il bramino le propone di salvarla a patto che lei accetti di sposarlo. Nikyia rifiuta e danza fino a morire. Solor, distrutto dal dolore, fuma uno speciale veleno, si addormenta e si ritrova nel regno delle ombre dove rincontra anche l’amata Nikiya alla quale giurerà fedeltà eterna.

La Bayadère è un tipico prodotto del periodo in cui venne scritta e montata: una storia melodrammatica, frammentata da vari episodi, che si svolge in una terra antica ed esotica, perfetto veicolo di danze e scene di mimo in atmosfere sontuose e ricche. In quegli anni, Petipa preferiva i soggetti della tradizione del balletto romantico, tipici balletti melodrammatici che coinvolgevano un triangolo amoroso e presentavano donne soprannaturali che racchiudevano l’ideale femmineo. La trama piuttosto tragica de La Bayadère è sicuramente conforme a questi modelli.

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