Alessandro Rossi: La Cina è vicina! Riflessioni a ruota libera sui destini della Repubblica.

Alessandro Rossi: La Cina è vicina! Riflessioni a ruota libera sui destini della Repubblica.

La Cina è vicina!
Riflessioni a ruota libera sui destini della Repubblica.

In questa fase di sospensione politica sono rimasto basito dall’assenza di dibattito pubblico sulla prospettiva dell’insediamento dei quartieri generali di una multinazionale di proprietà cinese.

Nemmeno quando Cassa di Risparmio fece la sua scelta di aggredire il mondo finanziario italiano ci fu dibattito pubblico , ma solo una informativa riservata a tutti i partiti per illustrare il progetto, e figuratevi voi se un partito qualsiasi avrebbe potuto opporsi a quella decisione.
Sappiamo tutti come è andata a finire!
Oggi ci si ripresenta un’importante scelta strategica con importanti risvolti geo-politici che vanno forse al di fuori della immaginazione dei cittadini sammarinesi.
Mi sarei aspettato che successivamente all’articolo di Patrizia Cupo sul Corriere Romagna si fosse aperto un importante ed interessante dibattito sulle prospettive, sui pericoli e sulle opportunità di far diventare San Marino luogo dei quartieri generali di una multinazionale cinese il cui bilancio è superiore di gran lunga —immagino — al bilancio dello stato sammarinese.
Invece praticamente il nulla assoluto a parte qualche strilletto inconsapevole dalla opposizione e il solito plauso vuoto da parte degli organismi di partito di maggioranza.
Il fatto poi che una delibera di Luglio sia miracolosamente riapparsa a gennaio sul sito preposto la dice lunga sulla qualità della classe dirigente nell’ affrontare con “trasparenza” come proclama il Segretario Arzilli le questioni cruciali del nostro paese.
Ora il sottoscritto non è un esperto geo-politico né tanto meno politico ma un semplice cittadino di questo paese a cui è capitato di assumersi la responsabilità di svolgere un ruolo pubblico, nonostante questo qualche riflessione riesco ancora a farla.
Il silenzio generale è in gran parte dettato dalla incapacità di maneggiare una scelta di questo tipo, ovvero da una parte i grandi dubbi verso un qualcosa di molto più grande di ogni singolo cittadino, dall’altra il miraggio della “salvezza economica” dopo anni di disperazione e di sputtanamento internazionale.
Ci troviamo così di fronte ad un empasse, incapace però di analizzare con piena consapevolezza ed efficacia i pro e i contro di una scelta importate per il futuro della Repubblica.
E rischiamo di seguire come paese la stessa traiettoria che abbiamo subito con Delta, espansione e poi mazzata finale con rischio di perdita di sovranità.
E’ urgente allora che si approfondisca si valuti e ci si pongano domande anche a lungo termine e non solo a breve termine, domande del tipo:” Quanti micro stati in occidente sono testa di ponte per attività cinesi di questa dimensione? Quali sono i vantaggi reciproci di questa operazione per San Marino e per la società in oggetto? Quali possono essere le ripercussioni geopolitiche di medio termine sia nel rapporto bilaterale che in quello internazionale? Una sola società cinese è la scelta giusta o è meglio avere un ventaglio di situazioni? Quali sono i meccanismi di tutela della sovranità che può mettere in campo il nostro stato in caso di conflitto economico con terze parti? E’ questa la strada della internazionalizzazione che vogliamo seguire? E’ nella vocazione della nostra tradizione storica?”
Insomma di interrogativi sani e tutelanti il nostro stato una Classe Dirigente se ne potrebbe porre molti, sia in modo pubblico che in modo riservato.
Perché non ne si incomincia a parlare da qualche parte? Per esempio nel tavolo per lo sviluppo?
Questo silenzio personalmente mi preoccupa, assomiglia a quel silenzio brutto degli anni 90…….

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy