Alessandro Rossi – L’informazione di San Marino: Sono un ‘nvornito’

Alessandro Rossi – L’informazione di San Marino: Sono un ‘nvornito’

Alessandro Rossi – L’informazione di San Marino: Sono un
“invornito”

Un ironico ma profondo articolo di Alessandro
Rossi mette in luce, secondo l’ex consigliere SU
, i ‘buchi’ della relazione
finale della commissione
sul caso Carisp-Delta-Sopaf.
Un testo dove, secondo Rossi, non si parla di evasione fiscale, un sistema 

SAN MARINO. La presente è una lettera di scuse verso la cittadinanza per
la mia scarsa capacità di comprensione delle dinamiche di politica economica
della nostra Repubblica. Infatti solo dopo la relazione della commissione
SOPAF-CASSA DI RISPARMIO ho capito l’origine della nostra “degenerazione”
sociale, dei drammi economici e giudiziari che stiamo vivendo e di quelli
sociali che dobbiamo cercare di evitare di vivere. Infatti appena il capogruppo
di Ap, Nicola Renzi, ha terminato di leggere l’Ordine del Giorno conclusivo del
dibattito sulla relazione della commissione, ho capito che qualcosa di politico
mancava. Mancava nella relazione e conseguentemente nell’ordine del giorno. Poi
per curiosità sono andato a cercare la parola “evasione fiscale” nella relazione
e non l’ho trovata, ho trovato solo una volta la parola generica “evasione”.
Nella mia ignoranza pensavo che il concetto fondamentale nella querelle DELTA
fosse quello che Fantini finanziava il credito al
consumo 
approvvigionandosi a basso costo con i soldi della evasione
italiana depositati in Cassa di Risparmio ed è normale che 
un Paese,
seppur amico, quando lo freghi due volte (portando via i soldi verso San Marino
e poi reinvestendoli in Italia a basso rischio e alto margine) prima o poi te la
faccia pagare. Nella mia ignoranza pensavo che dovesse essere messa in risalto
la grande responsabilità di tutta la classe dirigente sammarinese del tempo per
avere accettato lo sbocco sul mare 
finanziario propostogli da Fantini.
A Napoleone abbiamo detto di NO a Fantini abbiamo ceduto!

Invece nella relazione e nel dibattito si è
parlato di “errore nell’avere concentrato
il rischio” e di scarsa capacità di tutelare
gli interessi sammarinesi in Italia, non
dell’elemento strategico per definizione
che non è stato “visto” dalla classe dirigente
Sammarinese ovvero che “un minuscolo
paese non può arrecare danno
oltre una certa misura al suo paese con-
finante”. Addirittura si è attaccato anche
Di Vizio, invalidando una prassi istituzionale
consolidata di rispetto reciproco fra
istituzioni di paesi diversi.
Eppoi improvvisamente ho capito e visto
quello che per 15 anni non avevo notato.
Ed è per questo che mi scuso con la cittadinanza
per essere stato così “INVORNITO”.
Allora, con la memoria, sono andato
a ritroso nel tempo, nei programmi elettorali,
nei comportamenti di tutti i gruppi
politici e ho capito! Ho capito quanto un
uomo di sinistra come mi ritengo è stato
così stupido nel non vedere l’origine della
degenerazione e quanto poco sia stato
fatto per combattere il sistema che ci ha
illuso con il suo benessere temporaneo
ma che ora ci lascia in una situazione dif-
ficile. Difficile perché sono in molti quelli
come me che ancora non hanno capito.
C’è stata come una rimozione intellettuale
collettiva, un assuefarsi alla degenerazione
credendola la normalità, l’EVASIONE
FISCALE ITALIANA e le PRATICHE FISCALI
DANNOSE erano la nostra fonte
di surplus di benessere e non “potevamo
combatterla”, ma non combattendola per
oltre 40 anni abbiamo creato il mostro
che oggi dobbiamo affrontare.
Non voglio dare colpe a politici o gruppi
politici, nella mia esperienza ho capito
che a San Marino si fa solo il gioco del
sistema se si entra nella polemica personale,
e anche le polemiche con i partiti
sono polemiche “personali”, visti i numeri
esigui della classe dirigente. Le polemiche
che non portano a nulla (vedi recenti
comunicati sulla questione in oggetto).
Voglio tracciare solo alcune suggestioni
per responsabilizzare l’intera cittadinanza
e, insieme a me, cercare di sostenerla
nello sforzo di un cambiamento molto
difficile e complesso. Ebbene, in nessun
programma di nessun partito da 40 anni
a questa parte c’è una posizione ferrea
contro le PRATICHE FISCALI DANNOSE,
ma nemmeno una generica volontà di
ridurre le entrate derivanti da distrazioni
fiscali italiane.
Andando indietro nel tempo gli “onesti”
democristiani ricordano con reverenza
l’atteggiamento della compianta professoressa
Clara Boscaglia, ricordando che
lei “TENEVA SOTTO CONTROLLO” le
distorsioni. Per tutti i sammarinesi “buoni”
quel “TENERE SOTTO CONTROLLO”
era un vanto, ma se vogliamo essere
onesti fino in fondo dovevamo “RIDURRE”
e non TENERE SOTTO CONTROLLO.
Andando ancora più indietro gli “onesti”
socialisti glorificano il governo delle SINISTRE,
ma fu quel governo a portare
a in Repubblica il Conte Enrico Maria
Pasquini. E non aggiungo commenti per
non subire querele. Ebbene è vero che con
Gabriele Gatti, Clelio Galassi, Fiorenzo
Stolfi e Claudio Podeschi il FRENO è stato
tolto, ma è anche vero che nessuno ha
mai lanciato azioni politiche consistenti
contro le pratiche fiscali dannose e le distrazioni
fiscali italiane, in sintesi contro
lo Stato PARASSITARIO.
Il surplus di danaro generato dalle pratiche
fiscali dannose ha determinato uno
Stato Parassitario deresponsabilizzando
la classe dirigente, incapace di vedere
dove avrebbe portato questa traiettoria
degenere. Ora siamo “sputtanati”, ma
ancora “economicamente” vivi. Se vogliamo
un futuro migliore e vogliamo sopravvivere
dobbiamo imparare la lezione
e fare uno sforzo immane per diventare
uno Stato Innovatore, cancellando tutti
gli atteggiamenti parassitari e distorti
nella vita della nostra “comunità”.
Per il momento io, come ex politico, chiedo
scusa per essere stato così “invornito”
e non aver combattuto con efficacia e
forza l’invasione di soldi “distratti” dalla
economia del nostro vicino.
Quei soldi “rubati” non potevano che
farci male.
Dedicato ai vertici della Cassa di Risparmio
ancora saldamente al loro posto, a
tutta la classe dirigente del Paese in particolare
a quella Politica ancora in cerca
di una POLITICA, alla Magistratura una
parte della quale nei tempi della degenerazione
massima lottava strenuamente
per avere de-fiscalizzato il proprio Stipendio
ed in generale a tutta quella parte del
PAESE che si vuole AUTO-ASSOLVERE
perché sedicente onesta o perché “Non è
stata colpa mia!”

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