Alienazione dei beni dello Stato

Alienazione dei beni dello Stato

Il Capogruppo del Partito Socialista Riformista Sammarinese, Paolo Crescentini, membro della Commissione Consiliare Territorio e Ambiente, nel prendere la parola durante i lavori della stessa, che ha visto all’ordine del giorno il progetto di legge “Modifica alla Legge 21 gennaio 2004 n.6 – Inalienabilità dei terreni di proprietà pubblica e disciplina delle permute”, ha sollevato dure critiche e forti perplessità in merito alla scelta che Governo e maggioranza hanno adottato sul progetto di legge in questione.

Il provvedimento, infatti, prevede l’abolizione del vincolo dei 2/3 dei voti in Consiglio Grande e Generale per l’alienazione dei terreni di proprietà dello Stato, dopo che in passato era stato indetto anche un referendum per evitare che lo Stato si privasse dei terreni con la maggioranza semplice dei voti in Consiglio Grande e Generale.
“Mi meraviglio – ha dichiarato il Capogruppo Crescentini – che quelle forze politiche che in passato avevano sostenuto a gran voce, anche attraverso un referendum, che non si dovesse togliere lo sbarramento dei 40 voti in Consiglio per alienare i terreni dello Stato, oggi invece abbiano completamente cambiato atteggiamento, piegandosi alle volontà del Governo che invece vuole disporre a proprio piacimento di terreni che non sono né della maggioranza né dell’opposizione, ma di tutti i sammarinesi. Il Partito Socialista Riformista Sammarinese – prosegue Paolo Crescentini – farà risentire la propria voce in Consiglio Grande e Generale, come ha fatto in Commissione Consiliare, dove ha espresso chiaramente il proprio voto negativo al progetto di legge”.

Progetto che ha visto otto voti favorevoli, sette contrari ed un astenuto.

“Auspico – conclude Crescentini – che in Consiglio Grande e Generale, durante la seconda lettura, possa prevalere il buonsenso e che quelle forze di maggioranza che hanno sempre fatto della moralità e della trasparenza il loro cavallo di battaglia, facciano un esame di coscienza e respingano il provvedimento legislativo che rischia di depauperare il patrimonio pubblico”.

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