Sulla vendita dei beni dello Stato

Sulla vendita dei beni dello Stato

L’approvazione del progetto di legge “Modifica della legge 21 Gennaio 2004 n°6 Inalienabilità dei terreni di proprietà pubblica e disciplina delle permute” – avvenuta ieri in commissione territorio – rappresenta un ulteriore capitolo della strabiliante storia del Patto per San Marino.

Dopo aver assistito, lo scorso anno, al rinvio dell’esame ( o meglio alla tregua armata in seno alla maggioranza ), del progetto di legge in questione al fine di “consentire una riformulazione atta a coordinare le disposizioni ivi contenute con i provvedimenti in materia di alienazione di aree industriale ed artigianali attualmente in fase di definizione”, ieri si è finalmente visto chi ha vinto e chi ha perso all’interno del Patto per San Marino.


La votazione finale, con una sola astensione tra le fila della maggioranza, rappresenta chiaramente gli equilibri in campo.


Ci chiediamo, ad esempio, che fine abbiano fatto quei partiti che – proprio su questa materia – avevano portato avanti coerentemente battaglie coraggiose qualche anno fa.


Già in occasione della presentazione in prima lettura avevamo stigmatizzato il tentativo del Governo di cedere terreni pubblici con la sola maggioranza semplice vanificando ogni minima tutela ed il corretto rapporto tra beni dello Stato e beni dei privati cittadini.


Anche perché lo stesso progetto di legge, stante le informazioni a nostra disposizione, non si ritrova all’interno di un piano anticrisi idoneo nel dare il benché minimo sostegno logico a questo provvedimento.

A fronte di tutto questo stigmatizziamo l’operato del Governo e confermiamo in maniera più determinata la nostra intransigenza affinché ogni tentativo, se non legato a progetti seri e trasparenti, ma che invece faciliti manovre speculative sia bloccato.

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