Alleanza Popolare attaccata da più parti

Alleanza Popolare attaccata da più parti

A PROPOSITO DEL CLUB DEI RICCHI (DI SERIETA’) E DEI POVERI (DI PUDORE ED ARGOMENTI)

La collana di attacchi schizofrenici contro Alleanza Popolare si arricchisce su San Marino Oggi di una nuova perla. Questa volta sotto forma di un articolo di fondo di pseudo analisi economico-finanziaria che non reca alcuna firma del redattore e quindi esprime la linea editoriale del giornale. Nulla da ridire se ciò avvenisse nel contesto di una sana dialettica di idee e di posizioni, che è il sale della democrazia e che dovrebbe vedere la stampa schierata a fianco dell’opinione pubblica, come sua vigile sentinella. E ciò attraverso l’azione autonoma dei giornalisti che svolgono deontologicamente ed imparzialmente il loro mestiere, a presidio dei lettori.

Il vizio di fondo è che, nel caso di San Marino Oggi (a cui si potrebbe aggiungere ‘La Voce’), la linea del giornale non la stabilisce il suo direttore responsabile insieme ai propri collaboratori, ma la detta chi lo finanzia, in funzione dei poteri forti che rappresenta e che quindi ha tutto l’interesse a servirsene per raggiungere i propri obiettivi – leciti o inconfessabili che siano – senza alcuno scrupolo per il rispetto delle regole dell’informazione e della veridicità dei fatti. Questo spiega le argomentazioni disoneste e le tesi, a dir poco aberranti, secondo cui il mercimonio delle residenze, i colpi di spugna sull’abusivismo edilizio ed il gioco d’azzardo, su cui AP si è opposta in coerenza con gli impegni elettorali del Patto, sarebbero i pilastri ‘originali’ e luminosi su cui rifondare la politica economica del Paese.

Se lo sviluppo deve essere fondato sul perdono ‘a poco prezzo’ degli speculatori del territorio, sul casinò, sulla proliferazione di banche e finanziarie, allora siamo fieri di essere fastidiosi e rompiscatole. Il risanamento ed il rilancio non passano certo attraverso queste scorciatoie, utili a poche lobbies e sciagurate per tutti gli altri. Le strade giuste sono quelle del reperimento di nuovi cespiti di entrata, della riduzione degli sprechi e della corresponsabilizzazione dei cittadini nei costi dei servizi di cui usufruiscono in ragione di una equilibrata capacità contributiva.
Certamente, si tratta di percorsi ardui e faticosi su cui il governo si sta impegnando con determinazione, ma si fanno – di sicuro – preferire alle invocate pietre sepolcrali sotto cui seppellire le furbizie altrui e magari rilanciarle con nuove e allettanti prospettive speculative.

E’ avvilente rispondere su un altro terreno che è quello della provocazione personale, con cui si tenta di imbastire una gogna mediatica nei confronti di esponenti di AP assolutamente integri, come Antonella Mularoni e Stefano Palmieri, colpevoli di chissà quali misfatti, naturalmente non argomentati e non provati e su cui, alle spiegazioni già fornite, se ne aggiungeranno di ulteriori nella seduta consiliare in corso.

Sicuramente il plotone di esecuzione chiamato a ‘giustiziare’ AP è alquanto numeroso e qualificato, come la campagna stampa denigratoria in atto dimostra. Si sono volontariamente arruolati – da tiratori scelti – gli stolfiani Bronzetti, Giovagnoli, e Felici; poi Marco Podeschi, Pier Marino Mularoni e Giovanni Lonfernini (DDC); Celli (PSRS) e il non meglio identificato Infedele. Speriamo che, prima di finirci con un colpo alla tempia e rituffarsi nei ‘fasti del passato’ ci facciano esprimere le ultime volontà e fumare l’ultima sigaretta.

A loro e a chi li sostiene in questo tentativo di demolizione nel miraggio di un’agognata restaurazione, vorremmo rivolgerci con una considerazione che non è nostra ma di un cittadino – non aderente né simpatizzante di AP – in un articolo pubblicato il 9 settembre su Tribuna:
‘…Ad essere attaccati sono i pochi che tentano di dire qualcosa di nuovo fra cui Alleanza Popolare di nuovo ‘sotto battuto’… il Paese ha bisogno della importante risorsa delle sue donne e dei suoi uomini in questo panorama avvilente’.

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