Restituiamo il pacco
Ringraziamo il Partito Socialista per l’idea di offrire alla coalizione Bene Comune un dono, il “pacchetto antimafia”, ma abbiamo l’impressione che Augusto Casali non abbia controllato bene la confezione.
Nel pacco, infatti, vi è una bozza di progetto di legge che prevede l’istituzione di un Agenzia Investigativa Antimafia con tre super dirigenti stipendiati ai più alti livelli della Pubblica Amministrazione, con indennità e contratto di lavoro blindati, e con dotazione di altro personale non definito numericamente, che potrebbe portare il costo annuo a superare i due milioni di euro. Questo organismo dovrebbe avere funzioni investigative e di intelligence, compiti di un servizio segreto, amplissimi e senza controllo alcuno ma solo con qualche collegamento con un membro di governo, guarda caso il Segretario di Stato alla Giustizia.
Nel pacco vi è anche una bozza di progetto di legge, quella per istituire la cosiddetta Direzione Sammarinese Antimafia, che nei fatti è autorità giudiziaria parallela, in una sede separata, con quattro nuovi magistrati, due nuovi uditori ed una dotazione di personale ausiliario non definito nel numero ma molto consistente per quanto si può intuire. Non esiste la minima previsione dei costi, che saranno comunque molto elevati. Questa autorità giudiziaria parallela, cui vengono attribuite competenze molto ampie, dovrebbe operare in maniera del tutto svincolata da un sistema di pesi, di garanzie e procedure.
Tutto ciò sembra alquanto fuori scala e stravolgente per il nostro Paese, cosa che è stata fatta presente al Segretario alla Giustizia. Era necessario, infatti, apportare correttivi a questi progetti o pensare a proposte alternative e lui era d’accordo. Purtroppo nulla è stato fatto in questa direzione.
Ma nel pacco manca la legge sulle fondazioni, manca la riforma della procedura penale e manca anche altro. Per esempio, non ci sono le norme per aggiornare il Codice Penale sotto il profilo anticorruzione né proposte operative per l’attuazione della convenzione Greco, che fortunatamente altri hanno inserito nel loro programma elettorale; mancano pure risultati concreti quali un accordo con il Ministero della Giustizia italiano per un comune impegno nella lotta della criminalità che interessa i due Stati. Forse, se non fosse stata aperta la crisi di governo, di cui ben pochi hanno capito i motivi, si poteva lavorare a queste iniziative.
Quanto all’accordo con le forze di polizia italiane e agli accordi per l’implementazione e la formazione professionale della polizia giudiziaria sammarinese, senza il quale il tribunale sarebbe depotenziato, sono stati portati a compimento per opera di altri.
Meglio quindi che Erik Casali si riprenda il pacco e lo riconsegni all’ex Segretario della Giustizia perché sia meglio confezionato, sempre che gli sia possibile.
Le chiacchiere sono facili a farsi, più difficile è produrre fatti concreti.
San Marino, 24 ottobre 2012
Ufficio Stampa
Alleanza Popolare
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