Dopo l’approvazione, per noi positiva, della legge che istituiva l’Ente di Stato sui Giochi e delegava la gestione delle sale a società partecipate al 51% dello Stato, la scorsa settimana il Governo ha stabilito i partner che dovranno gestire il restante 49%.
Riteniamo che la delicatezza del settore, la pericolosità degli interessi connessi col gioco, e l’importanza politica della decisione richiedessero ponderazione e una attenta valutazione di tutte le situazioni: la discrezionalità utilizzata dal Congresso di Stato è stata così, per una volta, opportuna e giustificabile.
La scelta finale, per quanto riguarda la sala di Rovereta (ma in prospettiva anche per le altre sale) appare molto prudente, probabilmente fin troppo: un ulteriore 25% della compagine societaria viene dato alla Camera di Commercio, partecipata al 51% dallo Stato, che così vede ulteriormente salire sopra al 51% la sua quota complessiva di partecipazione alla società di gestione dei Giochi il restante 24 è stato affidato ad una società italiana, esperta nel settore, seria e immacolata: questo perché il gioco non produce reddito per definizione, occorrono imprenditorialità, competenze e metodi di gestione specifici, che non tutti possono vantare. Le critiche delle Associazioni, che pure si sono candidate con spirito e obiettivi ammirevoli, sono in questo senso, non condivisibili; il Governo non ha svenduto la sovranità della Repubblica ai soliti potentati esteri, ha semplicemente selezionato un partner che abbia le conoscenze necessarie per gestire l’attività ed ottenere guadagni di cui , non dimentichiamo, lo Stato godrà in grandissima parte e che potrà reinvestire in politiche sociali ed economiche.
Riteniamo quindi la scelta fatta dall’esecutivo sensata e ragionevole, considerando tutti i problemi in ballo. La complessa problematica dei giochi è stata affrontata con piglio e decisione fin dalla nascita di questo Governo e di questa maggioranza, e si può considerare uno dei maggiori successi.
Su altri settori che richiedono scelte politiche altrettanto forti (economia, politiche sanitarie, pensioni, lavoro, politiche abitative, ecc.) non possiamo purtroppo registrare altrettanto piglio e solerzia, ma piuttosto alcune difficoltà, dovute anche ad alcune innegabili differenze di impostazione sul modo di affrontare certi problemi. Per questo riteniamo indispensabile l’approvazione velocissima della legge elettorale, che renda fin da subito impossibile tramutare in ribaltoni alcune nostalgie del passato, renda più coesa la maggioranza e permetta di iniziare concretamente a lavorare per il cambiamento del Paese.
Alternativa Giovanile di Alleanza Popolare
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- Accadde lunedì 17 marzo 1890