Per l’uso improprio o illegale di cellule staminali, alla testimonianza della figlia di un paziente, Claudio Font, raccolta a Torino, a mettere ulteriormente in difficoltà le autorità di vigilanza nel settore sanitario della Repubblica di San Marino, giungono da Trieste le affermazioni del dr. Burlo Marino Andolina rilasciate al Gazzettino.
‘Ho conosciuto Vannoni attraverso la fondazione che si occupava di un bambino malato – prosegue il racconto – che avevo seguito e che dopo un trapianto aveva il fegato e la milza che arrivavano quasi all’inguine. Poi i genitori lo hanno portato a San Marino, dove gli sono state applicate le cellule del padre che gli aveva donato il midollo e, dopo 20 giorni l’ho visto rifiorire’. ‘
Ed ancora: ‘collaborando con la Fondazione ‘abbiamo recepito una nuova tecnologia, iniziata in Ucraina e sviluppata a San Marino – dice -. Se avessi dovuto imparare da solo ci avrei messo 5 anni. Invece, così, in un anno sono diventato un esperto e potrei partire a gennaio con un progetto ambizioso. ‘