Alvaro Selva: l’ambasciatore d’Italia autentica la firma del Segretario di Stato agli Esteri

Alvaro Selva: l’ambasciatore d’Italia autentica la firma del Segretario di Stato agli Esteri

LETTERA DELL’AVVOCATO ALVARO SELVA PUBBLICATA DA LA TRIBUNA DI GIOVEDI’ 28 OTTOBRE 2010

In tempi in cui sono prevalenti
gli interessi economici
della Repubblica,
che mettono in pericolo
il bene supremo
della nostra antica sovranità,
mi permetto di
segnalare un fatto certamente
marginale, ma
molto significativo sotto
il profilo dell’erosione
in atto della sovranità
della Repubblica. E’ certamente
a conoscenza
dei sammarinesi che per
condurre una vettura in
Italia intestata a società
sammarinese e munita
di targa sammarinese,
è utile che il conducente
sia munito di autorizzazione
del legale
rappresentante della società
all’uso della vettura
stessa. Tale autorizzazione
consiste in una
dichiarazione dello stesso
legale rappresentante,
autenticata dal Notaio,
registrata e legalizzata
dalla Segreteria
di Stato per gli Affari
Esteri ai sensi dell’art.
39, paragrafo 2 della vigente
convenzione Italo
sammarinese che recita:
‘ gli atti … di qualsiasi
natura … ricevuti e
formati nella Repubblica
di San Marino non sono
soggetti, perchè se ne
possa fare uso nella Repubblica
Italiana, ad altra
formalità di legalizzazione
oltre quella del
Segretario di Stato per
gli Affari Esteri della Repubblica
di San Marino
o di Funzionario da lui
eventualmente delegato’.

Alcuni giorni orsono
sono stato incaricato
da un amico di ritirare
presso uno studio notarile
un atto autorizzativo
a condurre autovettura
di una società. L’atto
era, conformemente
alla legge, autenticato,
registrato e legalizzato
dal funzionario delegato
dal Segretario di Stato.

Con mia grande sorpresa
ho notato che la
firma della Segreteria di
Stato era stata a sua volta
autenticata dall’ambasciata
d’Italia a San
Marino.
Ho chiesto spiegazioni
al Notaio che mi
ha dichiarato, con palese
rassegnazione:’oggi
fanno così’.
Con il risultato
che la legalizzazione
del Segretario di Stato
sammarinese, la sola
che la convenzione ritiene
necessaria, non è più
riconosciuta dallo Stato
Italiano.
E’ una lesione
della sovranità sammarinese,
anche se marginale
rispetto ad altre
problematiche economiche
e sociali, molto significativa
e rappresenta
un grave insulto verso
le nostre istituzioni
e verso i nostri Segretari
di Stato. Mi domando:
va bene così?

Alvaro Selva

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