Anche San Marino ha una sua Autorità per l’Ict

Anche San Marino ha una sua Autorità per l’Ict

“Il 20 novembre 2020 sarà una data che professionisti, aziende e cittadini ricorderanno bene, poiché è avvenuto un fatto storico per lo sviluppo tecnologico a San Marino”.

Ad affermarlo è l’Associazione sammarinese per l’informatica, la quale in una nota spiega che “lo sviluppo digitale può offrire al Paese l’occasione di risollevarsi dalla crisi economica e garantire quelle forme di trasparenza nella Pubblica amministrazione che da anni si ricercano e che mancano tuttora“, mentre il mondo privato “può offrire la realizzazione di servizi pubblici digitali, creando i presupposti per la nascita di nuove aziende, nuove competenze e professionalità, ma soprattutto nuovi servizi efficienti e semplici da usare per i cittadini“.

L’Asi dichiara anche di aver atteso con impazienza l’Autorità per l’Ict “perché il coinvolgimento delle aziende in questa importante trasformazione era necessario ma, soprattutto, non poteva avvenire senza un soggetto regolatore del mercato in grado di disciplinare i rapporti con la Pubblica amministrazione“.

L’Autorità per l’Ict “acquisisce nuove funzioni del settore (e non solo legate alle telecomunicazioni) per essere un organo ‘super partes’ in grado di garantire le migliori condizioni e regole certe, affinché i servizi digitali dello Stato siano fruibili da un’ampia platea di soggetti economici operanti in un sano regime di concorrenza, che riuscirà a garantire, a cittadini e aziende, l’accesso universale ai servizi, la loro accessibilità 24 ore su 24 e un basso livello di disservizio“.

Sempre l’Associazione sammarinese per l’informatica sottolinea che, “tra i compiti assegnati all’autorità, vi sono quelli di accreditamento e vigilanza sui soggetti che offrono servizi digitali di primaria importanza per l’utenza: le modalità con cui verranno svolti questi compiti sono le medesime adottate in Europa e hanno come unico scopo quello di fornire servizi di alta qualità ai cittadini“.

“In un Paese moderno, aperto alla digitalizzazione, queste caratteristiche non possono più essere trascurate, per evitare che l’utenza perda la fiducia negli strumenti digitali innescando un percorso di involuzione – dice infine l’Asi -. Ed è proprio in questo periodo di pandemia che, la mancanza di una vera trasformazione digitale, ha ulteriormente evidenziato il gap tra la nostra Repubblica e gli altri Paesi europei. Ora, sappiamo che sarà possibile un confronto tecnico ad alta produttività. Asi vuole lavorare per creare le premesse per rendere il settore Ict un vero motore di sviluppo. Invitiamo imprenditori, professionisti e cittadini a contattare Asi (www.asi.sm) per diventare parte attiva di questo processo di sviluppo e di cambiamento“.

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