Andrea Belluzzi (Psd) Con ‘una grosse coalition’ condivisione delle priorita’. L’informazione

Andrea Belluzzi (Psd) Con ‘una grosse coalition’ condivisione delle priorita’. L’informazione

L’informazione di San Marino

Una grosse coalition per agire in uno spirito di condivisione delle priorità”

Andrea Belluzzi- Psd

Era in primavera di quest’anno che il mio capogruppo Gerardo Giovagnoli, in una intervista sulla stampa, prospettava l’ipotesi per la prossima legislatura di una “grosse coalition” sullo stampo di quella tedesca. Questo in risposta, di sostanziale condivisione, al confronto politico interno alla coalizione di maggioranza che si domandava come prepararsi ad affrontare importanti riforme che non sono più rinviabili (governance delle banche, riforma pensionistica, riforma delle imposte indirette (IGC), completamento della spending review, riforma della Banca Centrale e della Camera di Commercio, accertamento e gestione dei crediti di imposta e degli NPL, efficentazione e sviluppo della nostra sanità, solo per citare i punti salienti).

Di fatto
questa soluzione faceva il paio
con la considerazione lanciata dal
segretario della DC laddove auspicava
per la futura legislatura
una coalizione con numeri maggiori
dei 35 consiglieri garantiti
con il premio di maggioranza alla
coalizione vincente ed avere una
rappresentatività sociale importante
nel momento in cui si devono affrontare passaggi complessi
e per nulla facili da spiegare.
In questo quadro AP ha aperto la
crisi di governo con gli atti che
tutti ben conosciamo.
Il punto non è sull’opportunità politica
del gesto in questo frangente.
L’atto di AP ha solo accelerato
scenari e percorsi di una colazione
che ha avuto molti meriti tra cui il
primo è quello di aver fatto uscire
il Paese dalla black list e quindi
addirittura di inserirlo tra i paesi
virtuosi in materia di scambio di
informazioni riformando la fiscalità,
garantendo il sistema delle
relazioni industriali e invertendo
la tendenza di una economia che
da alcuni anni ci aveva abituati al
segno meno. Purtroppo la fase di
particolare emergenza che attraversiamo,
frutto anche di politiche
di altri paesi e di vicende internazionali
non è affatto terminata.
Non sono cambiate le condizioni
che hanno fatto aderire il PSD
al progetto della colazione bene
comune; anzi, si sono stratificate
ulteriori emergenze.
L’attuale tema degli NPL che sta
emergendo prepotentemente, parte
da molto lontano negli anni e
con la nuova governance della
Banca Centrale (volutamente scelta dalla coalizione Bene Comune
con profili di accreditato spessore
e riconoscibilità internazionali)
è emerso nella sua potente rilevanza.
Il PSD su queste basi, pur
avendo al suo interno differenti
sensibilità, ritenendo non cessate
le condizioni di una fase ed una
esperienza, ritiene unanimemente
doveroso operare una apertura
a tutte quelle forze politiche che
condividano la necessità di un
confronto sui temi prioritari per
trovare con ampia condivisione le
soluzioni migliori per l’interesse
generale del paese quindi della
sua economia e tenuta sociale.
Nessuno dei Partiti e dei movimenti
maggiormente rappresentativi
può permettersi di escludere
a priori questo tipo di confronto
e, aggiungo, i principali partiti
in questa fase storica, devono
avere la consapevolezza e saper
esprimere il più alto senso dello
Stato tali da mettere in subordine
interessi e dinamiche di parte per
andare insieme a garantire a San
Marino le migliori scelte con un
approccio necessariamente lungimirante.
Nulla vieta che, una volta superati
questi ostacoli, possa riprendere
poi, l’ordinario percorso politico
fatto di alternanza.
In questo momento però credo
che vi sia in ogni partito una forte
preoccupazione per la probabile
ingovernabilità cui si possa andare
incontro con governi deboli nei
numeri e nella rappresentatività
sociale e sono convinto che da più
parti si auspichi una fase di forte
responsabilità in cui ci si distingua
per capacità di negoziato e
dialogo politico.
Il giudizio (il rating) che importanti
istituzioni internazionali
vengono regolarmente a dare a
San Marino passa anche attraverso
la capacità della politica di
fare quadrato per superare le contingenze
più gravi senza perdere
tempo. Vi sono le condizioni di
governare la situazione, evitando
scenari di crisi sistemica, nell’ottica
di rilanciare il paese verso un
futuro a condizione che si agisca
ora, in uno spirito di condivisione
delle priorità avendo a riferimento
interessi generali e giustizia
sociale.
Su questo, è onesto dirlo, la politica
sammarinese non è mai stata
molto brava, e sarebbe ora di distinguersi
in positivo, per il bene
di tutta la nostra comunità.

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