Antonio Fabbri – L’informazione: Psd alle prese con la scelta capace di spaccare il partito

Antonio Fabbri – L’informazione: Psd alle prese con la scelta capace di spaccare il partito

L’informazione di San Marino

Psd alle prese con la scelta capace di spaccare il partito 

Nella
serata di ieri,
salvo sorprese
dell’ultimora,
sembrava
consolidarsi
l’idea della
coalizione di
unità nazionale
…ma la Dc
non ci starebbe

Antonio Fabbri

L’incognita del post crisi è tutta in Via Rovellino. Ieri sera la riunione della Direzione del Partito dei socialisti e dei democratici per decidere quale posizione prendere.

In ballo la proposta di un
governo o, meglio, una
coalizione di unità nazionale
che dopo il passaggio
elettorale possa
comprendere tutte le forze
politiche, così come
lanciata da Alleanza popolare
dopo l’uscita dal
governo. Una proposta
che ha già visto in questi
giorni diversi segnali sia
dalla Dc che non la gradirebbe
chiedendo piuttosto
al Psd una scelta
di campo, sia dal Partito
socialista ormai in piena
sintonia con Via delle
Scalette. Anche dall’altra
parte, comunque, l’ipotesi
di coalizione di unità
nazionale incontra possibilisti
e molti scettici, tra
cui Su e C10

Chi deve adesso dirimere la questione al suo interno, però, è il Psd che vede almeno tre orientamenti. Quello più propenso a tenere aperto il rapporto, comunque sia, con la Democrazia cristiana. Su questo orientamento c’è, semplificando, la corrente socialista, indicativamente rappresentata dal segretario Iro Belluzzi con i consiglieri Milena Gasperoni e anche Marino Riccardi. Poi c’è il gruppo dell’area democratica, più propenso verso l’alternanza, indicativamente con i consiglieri Enrico Carattoni e Vladimiro Selva. Poi c’è chi sta nel mezzo, come il capogruppo Giovagnoli che vorrebbe conciliare tutte le posizioni e anche il segretario Morganti che nei giorni scorsi ha affermato come sia “assurdo” non dialogare con Ap e C10, definendo il movimento “non incompatibile” con la Dc. Certo è che l’orientamento imboccato nella serata di ieri, salvo colpi di scena dell’ultimora, pareva quello di andare verso l’adesione alla proposta di una coalizione di unità nazionale.

A quel punto
occorrerà vedere le reazioni
degli altri partiti
con i quali nei prossimi
giorni si dovrebbero susseguire
incontri.
Non è escluso, però, che
proprio la Democrazia
cristiana si defili da questa proposta, viste le
posizioni tenute nell’ultimo
periodo, con sulla
stessa linea il Partito socialista.
La decisione Via
delle Scalette la prenderà
molto probabilmente nel
Consiglio centrale già
convocato per giovedì.
Pare tuttavia che da parte
di Via delle Scalette la
decisione sia sa stata già
sostanzialmente presa,
tanto che non si esclude
neppure una azione che
faccia precipitare la situazione
già in vista del
prossimo Consiglio. Nei
giorni scorsi si vociferava
addirittura di possibili
dimissioni dei consiglieri
democristiani. Si vedrà.

Per ora comunque, non c’è nessuna conferma ufficiale
su questa possibile
mossa. Prima di Ferragosto
qualche nodo dovrebbe
essere sciolto, posto
che, comunque vada, la
scelta che il Psd compirà
è capace di generare una
spaccatura nel partito. Se
“drastica” o “morbida” lo
diranno i prossimi giorni.
Questo mentre il fermento
per la nascita di altre
liste, movimenti, compagini
politiche c’è, come
alla vigilia di ogni campagna
elettorale. Resta
da vedere quali di queste
iniziative si concretizzerà
e quanto poi influiranno
sullo spostamento dei
consensi.

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