Corriere della Sera (Bologna, Economia, 4 maggio)
In Romagna c’è Tippest
Boom di fatturato per la start up di Cesena,
200 mila utenti già fidelizzati
Andrea Rinaldi
BOLOGNA. Prendi la formula ormai stanca del coupon, ripensala in piccolo, vendila ai tuoi clienti al posto della
pubblicità e avrai una piccola miniera d’oro. Mentre Groupon in questi primi 3
mesi dell’anno ha registrato perdite per 81 milioni di euro, in Romagna quello
che è nato come il suo clone non fa altro che crescere. Potenza del «pensa
globale, agisci locale»: Tippest, questo il nome della startup miracolosa, è
partita due anni fa con 100 mila euro di capitale e a gennaio ha già raggiunto
il pareggio di bilancio cominciando a macinare utili, mentre il fatturato
mensile cresce del 35%.
«Questo maggio festeggiamo il primo anno di vita del sito, l’anno precedente
abbiamo lavorato con il sito spento, facendo ricerche di mercato per capire se
ci potevano essere clienti interessati — racconta Stiven Muccioli, 28 anni, uno
dei creatori di Tippest — e abbiamo scoperto che c’era una forte domanda nelle
nostre zone. Gli operatori nazionali come Groupon non avevano capillarità
territoriale e noi abbiamo pensato di andare a occupare lo spazio lasciato
libero».
La sede dell’azienda è in centro a Cesena e vi lavorano quattro dipendenti
che presto diventeranno sette, più altri tre collaboratori esterni che si
occupano si procurare contratti. Muccioli viene da San Marino e ad affiancarlo
nella realizzazione di questo sogno dello sconto in salsa romagnola ci sono la
Infoalberghi srl, società di web markintg rappresentata da Lucio Bonini e Andrea
Sacchetti di Rimini; il cesenate Luigi Angelini dell’agenzia web Media
Consulting; Edward Scialpa, albergatore di Cesenatico; Giuseppe Bubani,
imprenditore dell’agroalimentare di Milano Marittima e Luca Bertozzi, un
consulente di strategie finanziarie di Savignano. «Inizialmente eravamo in 4 —
racconta — e come in una cooperativa abbiamo inserito le varie competenze che
servivano allo sviluppo. Anche l’approccio è molto “in loco”, non abbiamo un
atteggiamento di sfruttamento degli esercenti, in un momento di ristrettezze
economiche noi siamo la pubblicità che non si possono permettere».
Il ristorante per esempio dà la disponibilità di vendere cene a metà
prezzo a Tippest che applica un ricarico e le pubblicizza su web, radio,
quotidiani locali. «Noi guadagniamo se acquistano e viralizzano il servizio, se
nessuno va a mangiare in quel ristorante, il locale non paga nulla e intanto è
andato su radio e web, se però vendiamo 100 coupon, lui incassa il totale e una
parte viene trattenuta da noi come compenso pubblicitario».
E funziona. In Romagna sono 300 gli esercenti che hanno scelto i coupon di
Tippest, ogni giorno sono vendute dalle 250 alle 300 cene, gli utenti
fidelizzati da Forlì a Rimini sono 40.000; 200 mila nel resto d’Italia. «Il 98%
delle recensioni online sono di soddisfazione, questo perché noi conosciamo bene
i locali e dialoghiamo con loro».