Il “Programma di Governo per la XXVI Legislatura”, sottoscritto da tutti i partiti che di questo Governo fanno parte, prevede nella parte che parla del sistema elettorale una “presenza equilibrata fra donne e uomini”. Come è noto, le donne in Consiglio sono circa il 10%, una percentuale veramente risibile e decisamente inferiore a quelle di tutti paesi europei.
E’ evidente che per agevolare l’ingresso in politica delle donne si deve intervenire nella società e nella cultura del nostro Paese, rimuovendo a monte i fattori discriminanti. E’ però altrettanto evidente che di questo si parla da una cinquantina di anni ed alle ultime elezioni le donne in Consiglio sono addirittura diminuite!
Il fatto che durante la stesura del programma di governo si sia inserita la volontà di risolvere questo vergognoso problema proprio nella parte riguardante il sistema elettorale, indica chiaramente la volontà dei partiti della coalizione di risolverlo, o almeno di porre un primo e significativo paletto, proprio nella legge elettorale che andrà in seconda lettura il 23. E’ quindi difficile comprendere le dichiarazioni pubbliche dei Consiglieri di Alleanza Popolare che dimostrano di non aver letto il programma di governo che hanno sottoscritto oppure di cambiare idea con notevole facilità.
La proposta che l’elettore, nel caso decida di esprimere tre preferenze, debba indicarne una per un candidato di genere diverso rispetto agli altri due, è una piccolissima limitazione del diritto di voto dell’elettore ma può consentire un grandissimo passo in avanti verso una equa rappresentanza dei generi in Consiglio. Non è di certo un traguardo ma solo l’inizio visto che in altro modo la politica ha dimostrato di non poter fare.’
Andrej Ceccoli
Gruppo Diritti Civili Sinistra Unita