Anis al Governo: ‘azione concreta per salvare la Repubblica’

Anis al Governo: ‘azione concreta per salvare la Repubblica’

Comunicato stampa 19 dicembre 2011
L’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese esorta ancora una volta il Governo e il Consiglio Grande e Generale ad attuare un’azione maggiormente concreta ed incisiva per salvare la Repubblica di San Marino. Questo perché tutti siamo consapevoli che nei prossimi anni si verificherà un ulteriore calo delle entrate del bilancio pubblico e nel contempo molte altre imprese chiuderanno e si perderanno altri posti di lavoro.
L’aumento delle imposte è indispensabile. Perché sia anche equo, tuttavia, serve da subito la riforma fiscale e l’introduzione dell’IVA.
Con le tasse però non si fa nulla, se non tamponare per breve tempo questa gravissima difficoltà.
Serve sviluppo.
E lo sviluppo si poggia solo sulla certezza del pareggio di bilancio dello Stato, e su una nuova capacità competitiva e produttiva che dobbiamo ancora realizzare.
Le certezze possono essere date da una norma di legge, che sia votata da tutto il Parlamento, che sancisca un termine per il pareggio di bilancio e per la riduzione della spesa pubblica al 70% contro l’attuale insostenibile 90%.
Salvare lo Stato ed i servizi primari, oggi, è ancora possibile. Ma occorre tagliare gli sprechi e i servizi inutili, mentre quelli non essenziali possono essere privatizzati.
Possiamo liberare lo sviluppo creando nuove condizioni di competitività. Più ore di lavoro, per tutti, meno festività, lo ribadiamo da tempo, è un sacrificio necessario per rimetterci al passo degli altri Paesi.
Possiamo liberare i mercati dalle protezioni. Mettere in campo un progetto speciale per l’edilizia e l’immobiliare e per il settore commercio.
Solo aumentando la nostra capacità di attrarre investitori possiamo farcela.
Dobbiamo alzare la vigilanza contro la malavita ancora oggi presente e, forse, anche tollerata.
Tutto questo serve ora, prima la Finanziaria che il Consiglio varerà questa settimana, poi gli altri interventi entro i prossimi tre mesi. Abbiamo il sentore che altrimenti sarà troppo tardi e che, come è accaduto in altri Paesi, subentreranno altre forti e più radicali richieste e necessità di cambiamento.
È del tutto evidente infatti che siamo alla resa dei conti ormai in tutti i settori. Nelle relazioni con l’Italia, con i Sindacati, con il Governo e il Consiglio Grande e Generale, e prima ancora nelle aziende e sui posti di lavoro. Tutti dobbiamo fare – e possiamo fare – la nostra parte, accettare il cambiamento e i sacrifici indispensabili per salvare il Paese e le imprese. Ma dobbiamo fare presto, prestissimo, perché fra non molto sarà troppo tardi.
Il nostro appello è forte e si rivolge a tutti coloro che lealmente servono il Paese.
Per evitare uno scontro sociale, il cui rischio è evidente a tutti, per ridare fiducia ai cittadini e alle imprese.
ANIS

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