La Voce di Romagna San Marino
Archiviata la Commissione
d’inchiesta
In Repubblica solo silenzio sul presunto sistema
Fincapital
Antonella Zaghini
A San Marino è come se fosse
stato messo il silenziatore sul
presunto sistema FinCapital, la
finanziaria di Dogana gestita –
secondo la relazione di Banca
Centrale che ha provveduto a radiarla
– dal notaio Livio Bacciocchi.
Spenti gli echi della commissione
d’inchiesta le cui conclusioni
sono arrivate poco prima
delle elezioni politiche di novembre
2012, solo silenzio. Le carte
dell’operazione Titano, ulteriore
indagine che dall’Italia punta
dritto a FinCapital, non hanno
provocato reazioni.Nessuna forza politica ha invocato commissioni d’inchiesta, o per lo meno
chiesto di fare luce su quanto scritto nell’ordinanza di custodia cautelare
dello scorso aprile, a partire dalla rogatoria inviata dalla Procura di Napoli
al Tribunale di San Marino e finita nella disponibilità dei Casalesi. Come del
resto silenzio è seguito alla lettura delle minacce giunte al commissario Andrea
Vicari che poi lasciò l’incarico di commissario liquidatore. Nomina scattata
quando Banca Centrale, dopo la denuncia sporta dai
fratelli Lo Giudice a loro volta minacciati all’interno di FinCapital,
commissariò la finanziaria di Dogana.
Silenzio anche sulla pubblicazione delle carte fra
Livio Bacciocchi e Francesco Agostinelli, per gli inquirenti il garante
degli interessi della famiglia Schiavone, intenzionato a rilevare i cantieri di
ImmCapital (fermi per mancanza di liquidità) e la palazzina della FinCapital.
Così com’è calato il silenzio su altri personaggi sammarinesi intercettati
nell’altra inchiesta per riciclaggio, Staffa
sempre della Dda di Napoli, in conversazioni con Francesco
Vallefuoco che -con uso di grande diplomazia- definire inopportune è un
eufemismo, e oggi tornati come nulla fosse successo alle loro mansioni.