Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Sistema San Marino

Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Sistema San Marino

L’Informazione di San Marino

Sistema San Marino, diffuso il binomio titolare di banca o
finanziaria-diplomatico

 Accoppiata riscontrata in almeno 7 inchieste
negli ultimi anni. Nel caso della indagine
Chalet

la
Minutillo
rivela: “Muovere soldi grazie all’immunità diplomatica è il
sistema più sicuro”

Antonio Fabbri

Sembra, a fare una fotografia
delle inchieste giudiziarie degli
ultimi anni, che il “Sistema
San Marino”, prevedesse, tra
le altre magagne che spetterà
agli inquirenti sammarinesi e
italiani verificare, un binomio
imprescindibile.
In tutti o quasi i casi saliti agli
onori delle cronache si trova
l’accoppiata incarico diplomatico-
proprietà di una finanziaria
o di una banca.
Situazioni imbarazzanti per il
Titano, che si è trovato diverse
volte a dover revocare o sospendere
incarichi diplomatici.
Nel giugno 2010  ha lasciato
l’incarico di ambasciatore a
Monaco a Luciano Cardelli, che
era finito in una indagine per riciclaggio
di denaro cinese attraverso
la sua finanziaria, la Fininternational.
Il professionista
era stato arrestato e di seguito
rilasciato. Cardelli ha comunque
sostenuto di aver chiarito
la sua posizione.

In quell’occasione,
però, aveva rinunciato
all’incarico diplomatico. E già
qui si è trovata l’accoppiata: titolarità
di una finanziaria e annesso
incarico diplomatico.
Altro caso, quello del conte
Enrico Maria Pasquini, titolare
della Smi, la più antica finanziaria
sammarinese finita nella
bufera per l’inchiesta Amphora
della procura di Roma. Pure lui,
oltre ad avere una finanziaria,
era ambasciatore del Titano in
Spagna e presso il sovrano ordine
di Malta.
L’incarico, quando scoppiò il
caso dell’inchiesta romana, gli
fu revocato nell’agosto 2011.

Nella stessa seduta il Congresso
di Stato revocò l’incarico a
Lucio Amati, ambasciatore in
India e Algeria, per la vicenda
del suo Credito sammarinese,
liquidato per l’inchiesta Decollo
Ter, sui soldi della ‘Ndrangheta
nella banca. E anche qui
non manca l’accoppiata: titolarità
di un soggetto finanziarioincarico
diplomatico.

Binomio che si ripete ancora
una volta nella vicenda Finproject-
Pradofin, con l’incarico
di Gianluca Bruscoli, consigliere
d’ambasciata in Libia con
tanto di passaporto diplomatico
che ha provato ad opporre ai sequestri
dell’autorità giudiziaria presso le finanziarie delle quali
era consigliere e presidente.

Torna l’accoppiata partecipazione
in una banca-incarico
diplomatico, nel caso di Giuseppe
Roberti, ambasciatore a
disposizione dal 2005 che ebbe
l’incarico revocato, per le vicende
della Banca commerciale
sammarinese sulle quali ancora
si indaga, anche dietro a prese
di posizione determinate di una
parte della politica, in particolare
di Noi sammarinesi.

Altro caso di cui si è parlato nel
marzo dello scorso anno è quello
dell’inchiesta Black Hawks,
nella quale c’entra il gruppo
‘ndranghetista dei Facchineri
che opera nel nord Italia. In
questa indagine si parla di una
truffa portata a compimento nel
giugno 2008, data in cui Giulio
Lolli, quello di Rimini Yacht,
agendo in nome e per conto di
Marziano Guidi, consegnò, secondo
le ricostruzioni degli inquirenti,
a Gianluca Giovannini,
uno dei principali indagati,
la somma complessiva di 100
mila euro.
Soldi che dovevano servire,
sempre secondo quanto emerge
dalle carte ma la circostanza è
stata contestata dall’interessato,
per pagare due falsi finanzieri
ed evitare controlli. Anche qui
c’è un fatto dove un diplomatico
sammarinese, Marziano Guidi,
che non è indagato in quell’inchiesta,
è vittima del raggiro
dei falsi finanziari per la sua
attività di titolare di una finanziaria,
la Fincompany. Anche in
questo caso, dunque, il binomio
è rispettato: ambasciatore in
Romania e titolare di una finanziaria.

L’ultima accoppiata è quella
dell’indagine Chalet. Qui troviamo
il console William Colombelli,
che oltre ad essere titolare
della Bmc Broker che secondo
le accuse emetteva false fatture
milionarie verso l’italiana
Mantovani spa, aveva richiesto
e ottenuto la finanziaria Infrastrutture
s.a., quella dove è stato
destinato il famoso bonifico
emesso da Bcs in pieno blocco
dei pagamenti. Finanziaria della
quale era quintra i proprietari
assieme alla ex segretaria di
Galan, Claudia Minutillo (nella
foto con Galan).

Ed è quest’ultima
a dare una giustificazione
plausibile, nei suoi interrogatori
di questi giorni, del perché l’accoppiata
“attività finanziariacorpo
diplomatico” andasse per
la maggiore. Dice la Minutillo:
“Io quei soldi non li ho mai portati
a Baita, era Colombelli che
faceva tutto in prima persona,
perché diceva che grazie all’immunità
diplomatica era il sistema
più sicuro”.
Ora, al di là dell’epilogo che ha
avuto o che avrà ogni singolo
caso, stando a questa dichiarazione
e considerato che la movimentazione
di denaro per banche
e finanziarie è all’ordine del
giorno, il fatto che praticamente
sempre l’incarico diplomatico
vada a braccetto con la titolarità
di una finanziaria o di una
banca, dovrebbe fare riflettere
soprattutto in un momento in
cui a gran voce da diverse forze
politiche è stata richiesta una
approfondita verifica del corpo
diplomatico sammarinese.

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