Antonio Fabbri e Carlo Filippini di L’Informazione di San Marino: intervista a Giuseppe Roberti. Seconda parte

Antonio Fabbri e Carlo Filippini di L’Informazione di San Marino: intervista a Giuseppe Roberti. Seconda parte

L’Informazione di San Marino

SECONDA PARTE  Giuseppe
Roberti continua a parlare
e sforna nuove rivelazioni sui finanziamenti alla
politica

“Finanziamenti volontari legati a cortesie per qualche imprenditore”

L’80% di Finproject era in mano a uomini e
imprenditori libici Nelle cassette di sicurezza? Parlavano di libri neri e… ma
io non ho visto niente

Per il passaggio di Banca Commerciale ad Asset mi
risulta che diversi azionisti si siano opposti, addirittura un socio con una
quota importante

Antonio Fabbri – Carlo Filippini

Le dichiarazioni di Giuseppe
Roberti sui viaggi elettorali
riportano di grande attualità
le tante segnalazioni che negli
anni sono state fatte sul voto di
scambio, cui sono seguite denunce,
indagini e archiviazioni.
Iniziò Alleanza popolare nel
1993, poi sempre Ap nel 1998
e nel 2001; quindi nel 2006,
insieme, Alleanza Popolare, la
Lista Civica Noi Sammarinesi,
Sinistra Unita, Nuovo Partito
Socialista, Partito dei Popolari.
Nelle movimentazioni del
“conto Mazzini” in particolare
si parla dei finanziamenti del
2006, con il cambio di euro in
dollari che servirono, secondo
quanto riferito da Roberti nella
prima parte dell’intervista
pubblicata ieri, per pagare i
viaggi elettorali da oltre oceano,
argentini e americani, oltre
a sostenere il loro soggiorno
in Italia con tanto di eventuali
gite a Firenze e Venezia.
D’altra parte sono gli stessi inquirenti
a segnalare in una nota
che correda il rapporto, dopo
aver descritto le movimentazioni
avvenute sul libretto denominato
“Alcide” con il cambio
di euro per un ammontare
complessivo di oltre 300mila
dollari, che “in data 4/06/2006
si sono tenute le elezioni politiche
sammarinesi”.
Ma le rivelazioni di Roberti
non si fermano ai viaggi elettorali.
Già nella prima parte
dell’intervista pubblicata ieri,
parlava di imprenditori che
avrebbero dato soldi per finanziare
la politica. “Io non ho fatto
altro che mettere a disposizione
un ruolo, una opportunità
che il mio ruolo mi consentiva,
ma nel rispetto totale e assoluto
della legge”, ha detto.
Un passaggio che nella parte
di intervista che pubblichiamo
oggi viene esplicitato ulteriormente.
Una quadro, quello di quanto
ruotava attorno a Banca commerciale,
che comincia ad
emergere dopo primi sequestri
nel 2012 seguiti ad una serie di
denunce.

A un certo punto intervengono
Banca centrale e la magistratura
sulla questione della Banca commerciale. Gianluca
Bruscoli oppone il passaporto
diplomatico durante i
sequestri in finproject. Chi è
Bruscoli?

“Bruscoli lo conosco da prima
che si costituisse la Banca
commerciale. Sapevo dei rapporti
importanti che aveva in
Libia, anche perché le relazioni
diplomatiche stesse aperte da
San Marino con la Libia erano
state rese possibili proprio dai
rapporti di Bruscoli in quel
paese. Quale fosse però la presenza
libica nella Finproject
non lo sapevo”.
Insomma quello che succedeva
in Finproject non lo sa
?
“Ho già detto un’altra volta e
lo ribadisco: non ho mai avuto
nessuna partecipazione in Finproject
e non conoscevo nemmeno
la compagine societaria
di Finproject. E’ una sorpresa
per me aver visto che l’80%
era, di fatto, in mano libica. In
mano a uomini, imprenditori
libici”.
Però finproject era collegata
a Bcs
.
“Finproject aveva una partecipazione
in Bcs, certo”.
E cosa c’era nelle cassette di
sicurezza della finanziaria?
“Saperlo, saperlo…”
Che cosa si può immaginare
che ci fosse?
“Parlavano di libri neri, parlavano
di tante cose… io onestamente
non ho visto niente”.
Sulla vendita ad Asset di
Bcs?

“Io ero stato già liquidato, per
così dire, in termini realistici.
Nel senso che mi è stato detto:
tu sei il problema politico da
eliminare, quindi te ne devi
andare. Mi hanno sbattuto fuori
dalla banca non rispettando
contratti, mi hanno dato la cifra
che volevano…”
Con quanto è stato liquidato?
“Adesso vengo a dire a lei
quanti soldi ho preso”.
La domanda è lecita…
“La domanda è lecita ma…
con il 40% del valore pattuito
in un contratto firmato assieme
a un altro socio soltanto 7 mesi
prima”.
Quindi la vendita di Bcs ad
asset?
“Io non c’ero, quindi non lo
so”.
Ma valeva ormai così poco
Bcs?
“Quando sono uscito da Bcs la
Banca centrale aveva valutato
in 12 milioni la cifra necessaria
per ricostituire il capitale sociale.
Io ho anche venduto per
questo motivo…”
Però, Asset avrebbe comprato
per un euro?

“Io questo l’ho saputo dopo.
Sapevo che la trattativa con
Asset oscillava tra i 5 e i 7
milioni”.
Nessuno si è opposto a questa
svendita?

“Mi risulta che ci siano molti
che si sono opposti. Per voci
che so io, si è opposto un socio
che aveva una quota importante
contestando l’importo”.
Bruscoli?
“Potrebbe essere. Qualcun
altro dice di non avere mai
firmato la delega a nessuno
per vendere la propria partecipazione,
però… sono delle
voci così. Non so cosa ci sia di
vero. Ritengo che Asset abbia
fatto uno sforzo notevole”.

Senta, durante il blocco dei
pagamenti parte un bonifico
da Bcs di 1,2 milioni…
“Allucinante”
E’ legittimo?
“Allucinante”
Per che motivo non è stato
bloccato?

“Inspiegabile”.
Lo ritiene comunque legittimo?
“Assolutamente illegittimo”
Chi ne ha beneficiato?
“Quelli che hanno incassato i
soldi”.
Lei sa chi?
“Parlavano di persone vicine al
ministro Galan. Di una finanziaria
vicina al ministro Galan”
Ma questo fa riferimento
a un’altra indagine, il caso
chalet che ha coinvolto l’ex
console William colombelli.
tornando, invece, al conto
Mazzini, da dove arrivavano
i soldi che lei spostava da un
libretto all’altro?

“Da soldi provenienti dalla
banca stessa. I fondi che sono
stati…”
Quindi non erano pagamenti
di tangenti o dazioni particolari?

“Stia a sentire, se io pago una
tangente da tre milioni come
dicono, vuol dire che quanto
meno ne ho guadagnati cinquanta…
e dove sono?”.
Allora cos’erano?
“Erano finanziamenti volontari
legati, probabilmente, anche a
qualche cortesia che qualche
imprenditore aveva avuto. Ma
io non ho corrotto nessuno”.
Principalmente erano destinati
a politici questi soldi. I
politici che hanno beneficiato
conoscevano la provenienza
del denaro?
“Penso di sì, eh!”.
Però accettare offerte in
cambio di favori ricevuti…
che cos’è?

“Guardi, per cambiare le cose
ci vuole del realismo. Illudersi
che la politica, dai tempi di
Roma si chiamavano clientes…
illudersi che un partito possa
non aiutare i propri simpatizzanti
o i propri grandi elettori è
una bufala. Chi lo dice o è fuori
dal mondo o vuole fare del
moralismo senza fondamento.
Ritengo che a San Marino si
sia ecceduto in questo tipo di
clientela e che molto probabilmente
non tutto quello che è
andato come finanziamento è
servito veramente ai partiti”.
Si eccede ancora in questo
tipo di sistema?

“Non è cambiato. Anche se si
è ridotto. Considerato che il sistema
concessorio delle licenze
non c’è più, si è ridotto molto
questo mercato”.

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