Antonio Fabbri – L’informazione: Bancarotta fraudolenta da oltre 130mila euro. Condannato a tre anni

Antonio Fabbri – L’informazione: Bancarotta fraudolenta da oltre 130mila euro. Condannato a tre anni

 L’informazione di San Marino

 Bancarotta fraudolenta da oltre 130mila euro. Condannato a tre anni

Svuota con prelievi quasi giornalieri i conti della società in frode ai creditori, poi sparisce

Il 32enne Alessandro Alborghetti ha lasciato una scatola vuota e debiti anche verso lo stato

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Bancarotta fraudolenta e documentale, 32enne che risulta residente a Fano, ma di fatto irreperibile, condannato a tre anni di prigionia e a tre anni e mezzo di interdizione dal commercio. Condannato anche al pagamento di una provvisionale di 131.739,18 euro, pari al denaro distratto, al risarcimento del danno e al pagamento delle spese di giustizia e di parte civile. Alessandro Alborghetti, con amicizie importanti sul Titano anche tra i professionisti e addetti ai lavori del settore, era titolare della Edilalex, società che operava nell’ambito dell’edilizia, in particolare nel settore dei pannelli solari. Lo stato di dissesto della
società era iniziato nel
2011, ultimo esercizio
che risulta dalle scritture
contabili, non più tenute,
poi, per gli anni 2012 e
2013.
Da fine 2011, infatti,
Alborghetti ha iniziato
a distrarre somme della
società dai conti correnti
per importi non
elevatissimi, dell’ordine
di mille, duemila euro,
ma con cadenza quasi
giornaliera. Somme che venivano prelevate sui
conti che la società aveva
in quattro banche e sui
quali, come socio unico
e legale rappresentante,
poteva operare. Così, con
lo scopo di diminuire il
patrimonio che doveva
essere a garanzia dei creditori,
ha distratto beni e
somme anche aggravando
lo stato di insolvenza
della società.

Il denaro veniva distratto
facendo bonifici in favore
di se medesimo o attraverso
prelievi per i quali
incaricava, in alcune
circostanze, una dipendente.
Tutto tra il 2011
e il 2013. Poi è sparito.
Non si è fatto più vivo
nonostante le ricerche,
come testimoniato in
aula anche dal procuratore
del fallimento, il dott.
Luciano Ciavatta. Dalla
deposizione del procuratore
è anche emerso che
Alborghetti, allo scopo
di sottrarsi agli oneri tributari,
ha emesso fatture
per operazioni inesistenti.
Fatture false che il
curatore del fallimento
ha scoperto quando,
cercando di ricostruire
la massa fallimentare
in modo da soddisfare i
creditori – tra cui lo Stato
che deve avere diverse
decine i migliaia di euro
tra debiti tributari e ritenute
Iss – ha scoperto che
alcuni clienti italiani che
figuravano nelle fatture,
non avevano mai avuto
rapporti con la società.
Anche queste fatturazioni,
dunque, erano un
espediente per sottrarre
utilità e beni alla società,
ormai decotta, in frode ai
creditori.
Di qui, quindi, l’imputazione
di bancarotta
fraudolenta.
Tra somme prelevate
nelle banche e altri debiti,
quindi, il totale del
dissesto supera i 200mila
euro.

L’avvocato Lara Conti,
parte civile in rappresentanza
della curatela del
fallimento, ha chiesto la
condanna di Abolrghetti
oltre al risarcimento del
danno e a una provvisionale
pari ai denari
distratti dai conti bancari,
più spese e onorari di
parte civile.
 “E’ il caso classico – ha
detto il Procuratore del
fisco nella sua requisitoria
– dello straniero
che ha una attività a
San Marino, si prende
tutto e lascia una scatola
vuota dopo aver distratto
beni e fondi societari in
danno dei creditori. Poi
non si fa più sentire né
vedere”. E infatti, anche
ieri, Alborghetti in aula
non c’era ed era difeso
dall’avvocato d’ufficio,
Nicola Maria Tonelli.
 “E’ pacifica la volontà di
non tenere la contabilità
allo scopo di ostacolare
la ricostruzione del
patrimonio e di emettere
fatture per operazioni
inesistenti per abbattere
la monofase”, ha detto
il Pf che ha chiesto una
condanna e 2 anni e 10
mesi.
L’avvocato Tonelli, dal
canto suo, ha provato
a sostenere il fatto che
la mancata tenuta delle
scritture fosse motivata
più da trascuratezza che
da volontà di occultare
la contabilità. Ha quindi
chiesto da un lato l’assoluzione
per insufficienza
di prove e, in subordine,
la pena nel minimo.
Il giudice Roberto
Battaglino
ha invece
condannato Alborghetti –
già condannato a ottobre
dell’anno scorso a 7
mesi dal tribunale di San
Marino per appropriazione
indebita di due auto
di lusso – ad una pena
addirittura superiore alle
richieste del Procuratore
del Fisco, comminando
3 anni di prigionia, 3 e
mezzo di interdizione
dal commercio, oltre alle
spese di giustizia e di
parte civile, al risarcimento
del danno da
liquidare in sede civile,
salvo la provvisionale
come richiesta dalla
parte lesa.
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