Antonio Fabbri. L’informazione: ‘Banche concesse a coppie in una sorta di Manuale Cencelli delle licenze’

Antonio Fabbri. L’informazione: ‘Banche concesse a coppie in una sorta di Manuale Cencelli delle licenze’

Antonio Fabbri. L’informazione di San Marino: “Banche concesse a coppie in una sorta di Manuale Cencelli delle licenze” / Rispunta anche il tariffario delle licenze, mentre nelle deposizioni di Roberto Ragini e Marino Gasperoni molti i “non ricordo” sulle movimentazioni milionarie per le quote / Deposizione di Lucio Amati: Mi convocarono Stolfi e Gatti e mi dissero che ero arrivato tardi poi venne fuori che la licenza concessa a Ruggeri e Carbonetti era in vendita”

La vita è quella cosa che ti succede quando sei occupato a fare qualcos’altro. Un aforisma che, evidentemente, a sentire alcune testimonianze dell’udienza di ieri, è tanto più valida quanti più sono i milioni che ci si trova ad avere sotto mano da investire. Sembrava confermare questo, ieri mattina, la lunga sequela di “non ricordo” di Roberto Ragini e di Marino Gasperoni, ascoltati come testimoni, che assieme a Luigi Moretti hanno lavorato in diversi affari acquisendo, tra le altre cose, le quote della Nuova Banca Privata poi cedute.

La mattinata di udienza si è aperta con l’audizione di Paolo De Biagi che nel 2012, candidato del movimento Per San Marino, fu molto attivo nel denunciare politicamente le anomalie del sistema concessorio delle banche e finanziarie. De Biagi è entrato incidentalmente tra i testimoni del processo, tanto che lo stesso giudice Gilberto Felici si è chiesto come mai fosse stato chiamato a deporre.

Sta di fatto che De Biagi ha affermato di avere fatto, in occasione della sua attività politica, delle ricerche, ascoltando persone e raccogliendo delle carte, attorno alle vicende della Bcs e non solo.

I passaggi che sono stati ricostruiti vedevano persone italiane che ottenevano, tramite soggetti sammarinesi, le licenze e, poi, le piazzavano sul mercato. “Non so se venissero dati dei soldi a congressisti. Ma licenze venivano concesse a soggetti italiani che poi vendevano queste società e le mettevano sul mercato tramite soggetti sammarinesi. Non so se abbiano preso dei soldi, ma mi sembra una cosa esagerata che venissero pagati 500mila euro per una finanziaria vuota”, ha affermato.

L’appartamento a Miramare De Biagi ha parlato anche del famigerato appartamento di Stolfi a Miramare “Nella mia
attività di agente immobiliare
dovevo andare a vedere un appartamento
a Miramare. Era
di Stolfi. Nel rogito c’era scritto
come fece ad acquistarlo. 30mila
euro di mutuo e il resto pagamento
in contanti. Poi è emerso
che era proprietario anche di
altri immobili”. L’avvocato di
Stolfi, Simone Menghini ha tuttavia
chiesto una specificazione
al testimone: “Lei è proprio
sicuro di aver visto un atto notarile
con nel rogito la dicitura
del pagamento in contanti?”, ha
chiesto. “Nel rogito c’era scritto:
pagamento già effettuato”,
ha risposto il testimone. “Beh,
è diverso da pagamento in contanti”,
ha sottolineato l’avvocato Menghini.

Il prezzario
De Biagi ha ritirato fuori anche
la faccenda del prezzario:
“100mila euro per una immobiliare,
dai 200 ai 500mila per
una finanziaria, fino ai 5 milioni
per una banca. Era risaputo”,
ha detto.
Ha concluso il giro di domande
l’avvocato Rossano Fabbri, prima
di abbandonare l’aula (vedi
sotto).

La deposizione di Lucio Amati
Molto attesa la deposizione di
Lucio Amati. Secondo l’accusa
i denari che pagò e transitarono
sul famigerato libretto “Arrivederci”,
oltre che su un altro
libretto denominato “Ciao”
furono circa 4,6 milioni di euro
complessivi, furono una mazzetta
finita, attraverso i libretti
smistati da Giuseppe Roberti, in
mano a politici e non solo.
Amati ha ricostruito, presentando
anche un pro memoria con
i passaggi dell’acquisto della
licenza tra il 2003 e il 2004,
come acquisì la banca. Fece
due domande per il rilascio
di licenza bancaria che, però,
non ebbero risposta. A verbale
del Comitato per il credito e il
risparmio, risulta che non era
ritenuto soggetto idoneo, in particolare
per dei problemi rilevati
dall’autorità di vigilanza con la
sua finanziaria, la Polis. Si presentò
la possibilità di acquistare
la licenza da Ruggeri e Carbonetti,
due soggetti svizzeri che
avevano ottenuto quella della
Nuova Banca Privata. “Decisi
per questa operazione per assecondare
una aspirazione di mio
figlio”, ha detto Amati. “Non so
se Carbonetti e Ruggeri erano
intermediari o prestanome di
terzi. Non ci informammo di
questo. Non so se coprivano
qualcuno. Se si trattò di una
triangolazione, questo non avvenne
per nostra richiesta”, ha
detto Amati.
Dopo i due dinieghi di licenza,
Amati ha riferito che venne
convocato da Gabriele Gatti e
Fiorenzo Stolfi.
“Mi dissero: Lucio ci dispiace,
sei arrivato tardi, ma la licenza
per te non c’è più. Dal modo
in cui mi parlavano, ho intuito
che i due avessero un ruolo. Le
ultime due licenze, d’altra parte,
vennero concesse lo stesso
giorno, il 19 maggio 2003: una
Asset Banca e una Nuova banca
privata. Una per Fiorenzo e una
per Gabriele”, ha detto Amati.

Le licenze date in coppia
Il testimone ha ricostruito come
le licenze, da un certo momento
in poi, venissero date sempre in
coppia, per mantenere gli equilibri.
Una sorta di manuale Cencelli
della politica applicato alle
concesioni bancarie. “Le otto
nuove banche sono state pagate
tutte”. Ha detto Amati. “Ci sono
stati tanti Ruggeri e Carbonetti.
Si diceva che le prime due erano
state gestite nel ruolo di Gatti,
Marchant Bank ed Eutocredit
Bank, e in quella seduta, per bilanciare
quella presenza vivace,
Stolfi aveva chiesto una terza
licenza. Fu data quella di Banca
Commerciale. Poi per evitare
inconvenienti, le ultime quattro
vennero concesse sempre in
coppia”, ha detto Amati ricostruendo
le varie concessioni.
Dunque la licenza per Amati
non c’era più fino a che Renato
Cornacchia, suo collaboratore e
che aveva contatti con i venditori,
si presentò da lui per dire
che c’era una licenza disponibile,
ma avrebbe dovuto dare
risposta in giornata, perché era
destinata “ad altro imprenditore
importante e se lo avessi voluto
bruciare sul tempo, avrei dovuto
decidere in fretta”.

Venne stipulato il preliminare
e vennero versati 4 milioni e
50mila euro. L’acquisto riguardava
la licenza e nel preliminare
era specificato: “Detto prezzo
relativo al solo avviamento”, la
licenza, appunto.

I libretti “Arrivederci” e “Ciao” Dalla parte civile l’avvocato
Alessandro Monteleone ha
rilevato come i libretti “Arrivederci”
e “Ciao” risultino
riconducibili ad Amati, che
però ha detto di non ricordarne
la titolarità, affermando che è
possibile che all’epoca avesse
dato delle deleghe alla banca per
le movimentazioni. Amati non
sa riferire neanche sul destino
del libretto “Giugno” che Renato
Cornacchia, oggi deceduto,
versò al Credito Sammarinese,
come venne nominata poi la
Nuova Banca Privata. Versamento,
questo, di 1milione e
62.500 euro .

Disinteresse sulla destinazione
dei soldi

Sulla destinazione dei soldi,
Amati ha detto che si disinteressò.
“D’altra parte – si è
giustificato – era un periodo in
cui vigeva il segreto bancario e
per me il Direttore della banca,
Canuti, era una sorta di notaio.
Il pagamento veniva fatto alla
banca. Il Direttore aveva ruolo
di garante affinché i versamenti
andassero al venditore. In che
maniera, se su libretto anonimo,
a Singapore o altro, non competeva
più a me. C’era segreto
bancario ed era suo diritto pretendere
il segreto, penso”.

L’assetto societario
Ricostruito anche l’assetto proprietario
della Nuova Banca,
poi Credito sammarinese: la
cessione di parte delle quote
alla maga Ester Barbaglia, e la
riacquisizione di altre quote da
parte degli Amati dalla Gima, di
Moretti, Gasperoni e Ragini.
Sulle questione dei passaggi di
quote, imbarazzanti, per i tanti
“non ricordo” – evidenziati sia
dalle parti che dal giudice – le
deposizioni di Marino Gasperoni
e di Roberto Ragini, in relazione
alle operazioni finanziarie
per centinaia di migliaia di euro
fatte dai due testimoni assieme
a Luigi Moretti. E’ emerso,
tuttavia, che i lavori immobiliari,
in ragione delle operazioni
societarie, venivano affidati allo
studio Antao. “Ovvio che essendo
socie è più facile prendere il
lavoro”, ha confermato Ragini.
Oggi nuova udienza. Tra i testimoni
convocati anche l’ex Direttore
di Banca Centrale, Luca
Papi.

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