L’informazione di San Marino: Maggioranza, frattura ormai insanabile. Voto vicino /

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L’informazione di San Marino

Maggioranza, frattura ormai insanabile. Voto vicino

Crepe all’interno dell’Esecutivo dopo il licenziamento di Vivoli

Banca Centrale, è bufera

Mularoni: “Compattezza, o meglio andare a casa” 

Il Segretario Valentini torna sulle sue dichiarazioni: “Nessuna mia recriminazione contro il collega Capicchioni”

Mazza (pdcs) avverte: “non si governa a qualsiasi costo”

Casali (PS): “bilancio Bcsm in passivo di 3 milioni e si parla di premi di produzione…” Ciavatta (Rete): “E’ vero che il cda voleva chiudere la Fondazione?”

SAN MARINO. Banca Centrale e Iss sono i temi al centro del dibattito del Consiglio di ieri. L’aria è pesante. Lo strappo non pare ricucibile, mentre c’è già chi preconizza elezioni entro l’anno, forse senza preferenza unica. Si vedrà… e neppure fra troppo tempo. Comunque, ad aprire i lavori l’intervento del segretario di Stato per le Finanze, Gian Carlo Capicchioni, che affronta la vicenda dei premi per i dipendenti di Banca centrale non concessi (“Nella sua autonomia il Consiglio direttivo ha proposto ai dipendenti e dirigenti di poter non corrispondere, per il 2015, il premio. Ciò è legittimo. Ma il contratto di Banca Centrale prevede la corresponsione di un premio. Ci vorrà, quindi, un accordo fra la banca e i dipendenti”), l’autonomia del consiglio direttivo dell’Istituto e il licenziamento dell’ex funzionario della vigilanza, Andrea Vivoli, motivato dagli sviluppi della vicenda giudiziaria in cui è coinvolto. “Il Consiglio direttivo – spiega Capicchioni -, nella sua autonomia, aveva davanti a sé una decisione da prendere. Entro 6 mesi doveva decidere se riammettere Vivoli all’interno della banca o prendere un’altra decisione. Purtroppo, ricordo, in questo lasso di tempo c’è stato un pronunciamento dell’autorità giudiziaria in primo grado. L’esito è sfavorevole per il dottor Vivoli, anche se questo non significa sia una condanna definitiva. Di fronte a questa situazione il Consiglio direttivo ha deciso per il licenziamento. Esprimo
pubblicamente la mia solidarietà
al dottor Vivoli, ho lavorato
con lui e apprezzato le sue capacità,
la sua professionalità. La segreteria
alle Finanze deve rimanere
neutrale in questo ambito.
Le decisioni vanno prese dal
Consiglio direttivo. E così è stato.
La segreteria alle Finanze si è
mossa su una posizione trasparente,
nel rispetto dell’autonomia
e indipendenza di questa istituzione,
che non deve essere condizionata
da alcuna pressione”. Il
segretario di Stato, quindi, lancia”
la proposta di una commissione
consiliare Finanze dedicata a
Banca centrale. Prende quindi la
parola il segretario di Stato per
gli Affari Esteri, Pasquale Valentini,
per spiegare il suo intervento
sulla stampa all’indomani
del licenziamento di Vivoli da
parte del consiglio direttivo, di
cui lamenta la mancanza di coinvolgimento
su temi primari con
gli interlocutori politici.“Non mi
ha animato, nella mia comunicazione
pubblica, nessuna recriminazione
nei confronti del collega
Capicchioni. Ho segnalato la gravità
della situazione che sta accadendo,
che è iniziata da un po’ di
tempo, che non collima con
l’esperienza che io ho potuto fare.
Non ho ancora incontrato una persona,
nelle istituzioni e nella popolazione,
che non ha manifestato
disagio e incomprensione per
quello che sta succedendo a Banca
Centrale, in particolare sul dottor
Vivoli. Credo si debba fare
una piccola riflessione sul concetto
di autonomia di Banca Centrale.
Credo fermamente nell’autonomia
di Banca Centrale, quando
parliamo però della sua funzione:
vigilanza, authority. In questo
ruolo Banca Centrale non deve
avere interferenze. Ma quando
parliamo di politica bancaria e finanziaria,
di gestione di Banca
Centrale, è diverso. Abbiamo bisogno
che le decisioni, e la politica
svolta da Banca Centrale, siano
sopra le parti, portate avanti
nell’interesse di tutti gli operatori
del Paese. Dobbiamo fugare ogni
ombra su come certe decisioni
vengono prese. Le reazioni mi
confermano che un approfondimento
non solo è necessario, ma
dovuto”. Il tema trasversale, affrontato
da numerosi interventi da
parte di tutte le rappresentanze in
Aula è poi quello dei rapporti interni
tra maggioranza e governo.
A gettare il sasso è per primo Augusto
Casali, Ps: “Mi pare- osserva-
che dietro alle parole usate
dai due segretari di Stato ci sia in
atto un evidente scontro fra esponenti
dello stesso governo. Dimostra
lo stato in cui versa il governo.
Servirebbe invece un governo
interventista con le idee chiare. E
poi quando si apre la querelle dei
premi di produzione, leggo che il
bilancio si chiude con un passivo
di oltre 3 milioni e penso che
qualche domanda ce la dobbiamo
fare”. Rincara la dose direttamente
Antonella Mularoni segretario
di Stato per il Territorio:
“Non possiamo continuare a governare
così. O si trova compattezza,
e allora restiamo, oppure se
non troviamo la quadra su nulla
penso anche io sia opportuno concludere
la legislatura in tempi brevi.
Su Banca Centrale, il bilancio
è in sofferenza. Ci sono cose che
fra politica e Banca Centrale vanno
gestite in maniera diversa. Su
Vivoli mi lascia sorpresa quanto
detto da Foschi, che il licenziamento
sia avvenuto a prescindere
dal procedimento penale. Così capisco
ancora meno. C’è un altro
elemento, inquietante, che mi è
giunto all’orecchio: nel frattempo
sono state avviate procedure di
assunzione che costeranno più di
quanto previsto con il tetto stipendi.
Spero di avere dei chiarimenti
che ritengo doverosi. Condivido
le preoccupazioni espresse
dall’opposizione in questi ambiti.
Siamo in un momento di grande
difficoltà, anche in termini economici.
Invito maggioranza e governo
a ritrovare l’unità e valutare se
ci sono le condizioni per lavorare
ancora un po’ di mesi insieme. Se
la risposta non sarà positiva, penso
sia meglio fare i bagagli e presentarci
di fronte all’opinione
pubblica. Sull’energia, devo dire
che si è scatenato l’inferno sul
nulla. Si è detto che la segreteria
al Territorio ha presentato un progetto,
cosa non vera. Il progetto è
stato presentato alla segreteria. La
segreteria non ha preso decisioni.
Nella prossima legislatura lo spartiacque
dovrebbe essere sulle diverse
proposte per lo sviluppo del
Paese”. Luca Santolini, C10, si
chiede “come sia possibile per governo
e maggioranza, portare
avanti un anno e mezzo di legislatura
litigando”. Luigi Mazza,
Pdcs, esorta alla coerenza e coesione,
poi risponde a Mularoni:
“Non si governa a qualsiasi costo-
afferma – non faremo parte di
una coalizione che non è chiara
su ciò che deve fare”. Getta acqua
sul fuoco Gerardo Giovagnoli,
Psd, lanciando un appello affinché
maggioranza e governo risolvano
i conflitti: “Il Paese ha bisogno
di un governo che vada avanti
e faccia le cose- conclude- il
Psd è pronto, la prossima legislatura
è un’altra vicenda”. Denise
Bronzetti, Indipendente di
maggioranza, interroga i colleghi:
“Cosa ci ha impedito – chiede
– nonostante le emergenze fossero
chiare, di arrivare a fondo
alle questioni e di dare gambe
agli Odg votati in Aula, spesso
anche con il contributo dell’opposizione?”.
Infine, Mario
Venturini,
Ap, chiarisce quali sono le
divisione e i temi su cui le forze
di maggioranza sono divise: Banca
centrale, Iss e Cassa di risparmio.
“Se le divisioni si protrarranno
– sentenzia – per governo e
maggioranza non c’è né presente,
né tanto meno futuro”. E Maria
Luisa Berti, Ns, apre scenari da
poteri forti: “La vicenda Vivoli è
molto particolare. E’ sintomatico
di quello che è lo scontro fra certi
poteri che non sono in quest’Aula.
Penso che lui paghi le conseguenze
di questo scontro”. Ivan
Foschi, Sinistra Unita rilancia la
polemica: “Non si era mai assistito
a uno scontro così aperto fra i
vertici di governo, che hanno mostrato
una scarsa compattezza.
Valentini ha fatto affermazioni
dure, con toni sopra le righe. Ciò
ha creato non poco imbarazzo
nelle istituzioni”. Mentre Marco
Podeschi, Upr parla di: “un problema
di credibilità per i vertici
dell’Iss. La governance dell’Iss è
adeguata? – interroga – Il direttore
può fare di tutto con assoluta opacità?”.
E Roberto Ciavatta, Rete
conclude: “Fa piacere sentire che
quello che da tempo denunciamo,
sia condiviso da altri. Ma attenzione,
non vorrei che la sostituzione
sia sostituita con un’altra
nomina di tipo politico, ci ritroveremmo
nella stessa situazione in
un momento successivo. Forse
bisogna terminare di spartirsi la
nomina nella sanità, come in
Banca centrale. Su Bcsm, quella
di Grais è stata una nomina improvvisa
e vincitrice a cui non è
stato riconosciuto il tetto stipendi,
attribuendogli l’incarico anche
della Fondazione. E’ vero però
che a dicembre il Cda di Banca
centrale aveva deciso di chiudere
la Fondazione perché era inutile?
Oggi è utile per dare 70 mila euro
a Grais e anche a Savorelli? E’
vero poi che Grais ha preteso un
appartamento più grande del suo
predecessore e un’auto nuova?
Sono benefit o spese di Bcsm?
Chiediamo che l’atteggiamento
per chi viene da fuori sia quello di
fargli rispettare le nostre leggi e
istituzioni.

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