Antonio Fabbri – L’informazione: Caso dei sei miliardi di dollari, condanne per Giannini e Vivoli

Antonio Fabbri – L’informazione: Caso dei sei miliardi di dollari, condanne per Giannini e Vivoli

L’informazione di San Marino

Caso dei sei miliardi di dollari

Condanne per Giannini e Vivoli

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Tre mesi, pena sospesa, un anno di interdizione e 500 euro di multa, oltre al risarcimento del danno nei confronti dell’Eccellentissima Camera e di Banca Centrale, la rifusione delle spese di giustizia e degli onorari di parte civile. Questa la decisione del giudice Roberto Battaglino che ieri pomeriggio ha condannato l’ex Direttore di Banca Centrale, Mario Giannini, e l’ex funzionario della vigilanza di Via del Voltone, Andrea Vivoli. Nell’udienza di ieri si è proceduto
alle conclusioni con le posizioni
delle parti civili e la requisitoria
del Procuratore del fisco, che hanno
chiesto la condanna. Dall’altro
lato le difese hanno chiesto, invece,
l’assoluzione piena. Difese
che hanno già annunciato ricorso
in appello.
Il fatto è quello noto della transazione da sei miliardi di dollari che era stata prospettata da un ungherese, Gyorgiy Zoltan Matrai, che deteneva la somma in Giappone e aveva intenzione di trasferire la somma sul Titano, ad Asset Banca.Della mancata
segnalazione all’Aif di questa
operazione ritenuta sospetta in
ambito di antiriciclaggio, erano
accusati Giannini e Vivoli.

L’Avvocatura dello Stato
L’avvocato Simona Ugolini, per
l’Eccellentissima Camera, ha sottolineato
come Bcsm sia “certamente
un soggetto designato per
le segnalazioni in queste circostanze
e gli imputati erano tenuti
a segnalare all’Autorità giudiziaria
o all’Aif
”. Siamo di fronte ad
una “operazione non eseguita,
ma sospetta
”, ha aggiunto. Le
ha fatto eco, sempre in rappresentanza
dello Stato, l’avvocato
Alessandra Bellardini. “Una serie
di anomalie erano riscontrabili:
dalle dichiarazioni più volte
mutate sulla provenienza delle
somme; la stessa entità dell’importo;
il fatto che l’ambasciatore
Cadelo avesse avanzato dubbi; le
modalità con cui sarebbe dovuto
avvenire il passaggio dei fondi
e il successivo trasferimento ad
Asset Banca. Modalità lesive della
credibilità dell’intero sistema
bancario sammarinese
”, ha detto
l’avvocato Bellardini.

Il legale di Banca Centrale
Dal canto suo anche l’avvocato
di Banca Centrale ha ricostruito
i fatti e ritenuto di chiedere che
venisse riconosciuta la penale
responsabilità degli imputati e il
danno subito dall’istituto di Via
del Voltone.
I fatti sono emersi in maniera chiara e nitida –ha
detto l’avvocato Lorenzo Moretti- L’operazione prospettata
aveva modalità singolari per importi
rilevanti che in ogni caso
avrebbero già di per sé richiesto
una segnalazione. Si parlava poi
di disponibilità detenute con titoli
di stato degli Usa per finanziare
la ricostruzione post bellica
Bcsm avrebbe dovuto fungere da
tramite per portare a San Marino
queste disponibilità con le quale
poi il soggetto ungherese avrebbe
acquisito quote del capitale di
un istituto credito sammarinese

ha spiegato l’avvocato Moretti.
Le giustificazioni della mancata
segnalazione
–ha ricostruito
inoltre- hanno visto Giannini
affermare
: ‘Non ritenemmo di
fare denuncia perché il rapporto
si era interrotto
’. E Vivoli: ‘Non
avevamo elementi
’. Giustificazioni
assolutamente inconsistenti
–ha sostenuto l’avvocato Moretti– Perché da un lato la rottura
della trattativa non esime dalla
segnalazione; quanto agli elementi,
a me pare che gli indici
di anomalia fossero importanti”
.
Poi ha aggiunto: “E’ stato detto
che era una operazione bufala? A
mio avviso tanto bufala non deve
essere sembrata, dato che fu proprio
il Coordinamento della Vigilanza
ad attivarsi per acquisire
dati e verificare la fattibilità
”.

La Procura fiscale
Il Procuratore del Fisco, Roberto
Cesarini, ha ripercorso i fatti
partendo dall’incontro presso la
Segreteria di Stato alle finanze,
all’epoca guidata da Claudio Felici.
E’ stato un incontro al quale
erano presenti persone che adesso
ci dicono che era una operazione
impossibile per quella somma
elevatissima. Penso a chi di
Asset Banca è venuto qui a dirci
che era una operazione impossibile
perché non avrebbero saputo
come fare con una somma del genere.
Vorrei proprio vedere se si ripresentassero persone con una
cifra come quella che cosa succederebbe.
Ma ovviamente adesso
ci si tira indietro, si disconosce
Fiorenzo Stolfi come rappresentante,
come partecipe a quella riunione
per conto di Asset Banca.
Si dice che Matrai era uno Sbirulino.
Adesso lo diciamo, ma in
quel momento è stata presa molto
sul serio la cosa. Di segnalazioni
ne ho viste tante
–ha poi aggiunto- ma mai a Banca Centrale è
stato richiesto di aprire un conto
corrente. È un coinvolgimento diretto,
per fare transitare somme
su un proprio conto e riversarle
su un istituto di credito privato.
Una operazione del genere doveva
essere respinta, declinata
immediatamente. Addirittura era
stato chiesto che Banca Centrale
potesse anticipare il valore nominale
di questi titoli. Si doveva declinare
addirittura ancor prima
di fare la segnalazione. Questo
non è avvenuto. Anzi, si è andati
avanti
”. Il Procuratore del fisco
ha quindi chiesto la condanna a
11 mesi e l’interdizione per 2 anni
oltre a 7500 euro di multa con la
possibilità di concessione della
sospensione della pena e dei benefici
di legge.
La difesa di Giannini
Sono sconcertata –ha esordito
l’avvocato Gianna Burgagni che
difende l’ex Direttore di Bcsm,
Mario Giannini- Qui nessuno
ha parlato del dolo e invece non
emerge il benché minimo dato
che ci siano state coscienza e
volontà di compiere il misfatto.
I fatti sono avvenuti nel 2013, un
periodo con una situazione caotica
dal punto di vista finanziario
nel quale, anzi, la Vigilanza
ha messo in campo l’attività di
cui oggi tutti vediamo i frutti. I
nostri assistiti erano coloro che
collaboravano per il bene del
nostro Stato. Oggi sappiamo di
Stolfi e Felici, imputati in altro
procedimento, ma all’epoca erano
persone con ruoli importanti
e stimate. Peraltro –ha detto
l’avvocato Burgagni- Quando gli
odierni imputati sono stati chiamati
come testimoni in altro procedimento,
sono state chieste loro
tante cose e di parlare di quello
che oggi viene contestato. Così si
sono ritrovati indagati, violando
il diritto alla difesa
”.

Poi sull’operazione per la quale
è contestata la mancata segnalazione:
L’operazione non era
delineata, perché una operazione
effettivamente non c’era. Pertanto
chiedo che ci sia una interpretazione
di questi fatti corretta e
chiedo l’assoluzione con formula
piena
”.
La difesa di Vivoli
Le costituzioni di parte civile
sono infondate
–ha detto l’avvocato
Maria Luisa Berti- Banca
centrale doveva sostenere l’operato
dei propri dipendenti. Tra
l’altro sono state numerose le attestazioni
di stima al dottor Vivoli
da parte dei colleghi e intervenute
anche dagli organismi internazionali
con i quali si è rapportato
nel corso degli anni”
. Ha quindi
chiesto l’assoluzione per la mancanza
del dolo e, inoltre, la stessa
difesa dell’imputato, ha anche
chiesto che venissero condannate
le parti civili, Bcsm ed Eccellentissima
Camera, al “risarcimento
delle spese legali
”.
E’ stata quindi la volta dell’avvocato
Ermanno Cappa. “Sono un
avvocato pentito – ha esordito –
per avere utilizzato io il termine
Sbirulino, che ho visto ripreso
anche dal Procuratore del fisco.
Mi sembra in questo modo di dare
l’impressione che non ci sia quel
dramma che invece stiamo vivendo,
che sta vivendo il dottor Vivoli
e la sua famiglia. Una persona
che io e i miei colleghi abbiamo
l’onore di difendere. E’ una persona
seria, che ha contrastato il
riciclaggio ed è un fine conoscitore
delle norme antiriciclaggio.
Per questo, a sentire queste cose
da Bcsm e procura fiscale sono
smarrito
”.
L’avvocato Cappa ha
poi fatto una analisi delle norme
contestate ed ha sostenuto che
quegli articoli di legge sono stati
male interpretati dall’accusa e applicati
in una vicenda nella quale
non erano applicabili. In particolare
la norma contestata “si applica
– ha detto – in caso di operazione”
sospetta
. “Ma qui non
c’era nessuna operazione”, quindi
non c’era neppure l’obbligo di
segnalazione. Anche l’avvocato
Cappa, quindi, ha chiesto l’assoluzione
per mancanza di dolo.
Il Giudice Battaglino, tuttavia, ha
ritenuto ci fossero elementi per
emettere sentenza di condanna.
Già annunciato l’appello.
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