L’informazione di San Marino
Nell’indagine
sulla Tangentopoli sammarinese la descrizione di uno strano passaggio di denaro
per oltre due milioni di euro
Casati, Fin project, Bcs e il finanziamento a
Forni. Intreccio con un processo a Rimini
Lo stesso imprenditore sarebbe tra i
promotori del progetto della cordata indiana annunciato dal governo con la
ventilata creazione di 600 posti di lavoro
Antonio Fabbri
SAN MARINO. L’inchiesta sulla Tangentopoli sammarinese si intreccia con
una vicenda che ha tenuto banco in questi giorni presso il tribunale di Rimini,
quella che ha visto tra gli imputati e condannati per il reato di turbata
libertà nell’industria e nel commercio, Angelo Forni e Valeriano Bruni (un anno
e 4 mesi, 600 euro), Giovanni Berardi e Maurizio Galassi (un anno e 6 mesi, 800
euro), Robert Barillaro e Thomas Wainemann (un anno, 400 euro) tutti della
Atlanta Stretch di Poggio Berni. Per tutti sospensione condizionale della pena.
Condanna anche al risarcimento del danno a società facenti capo alla famiglia
Aureli: la
Aetna Group di Verucchio, la Aetna Deutchland, società del gruppo con sede a
Leonberg in Germania, e la Robopac di San Marino. Giovanni Berardi e Maurizio
Galassi sono stati condannati anche per truffa verso società dello stesso
gruppo. Ebbene, proprio i nomi di Angelo Forni e quello della Atlanta Stretch
compaiono anche nelle carte della Tangentopoli sammarinese, nell’ordinanza che
ha accompagnato l’arresto
di Stolfi nella parte in cui vengono descritte le attività di Casati srl e
FinProject.
L’indagine sammarinese
tra la Casati e Forni
La Casati srl è una società, tra
l’altro indagata come persona
giuridica per riciclaggio, che
secondo gli inquirenti era funzionale
agli scopi della contestata
associazione a delinquere. Questa
società, nonostante fosse un “cattivo”
cliente per la FinProject,
beneficiava inspiegabilmente di
erogazioni cospicue. Così, per
sistemare le posizioni debitorie di
Casati verso la finanziaria, Banca
Commerciale utilizzò operazioni
ritenute anomale dagli inquirenti,
tramite un affidamento concesso
ad Angelo Forni, che non risulta
indagato a San Marino.
Nel febbraio 2010 Bcs approvò
un finanziamento a favore di
Forni per 2.100.000 euro che
doveva, secondo la causale, essere
utilizzato per l’aumento di
capitale della Atlanta Stretch che
a sua volta doveva riversarli per
l’aumento di capitale sulla controllata
Dogguan Xutian Packing
Machine co. Ltd, di diritto cinese.
Tutte società operanti nell’ambito degli imballaggi.
Tramite un giro apparentmente
inspiegabile di denaro, il finanziamento
doveva girare fino a
ritornare a coprire il finanziamento
di Forni. Sennonché quando
questi denari vennero accreditati
tramite, una serie di passaggi
di società in società, alla Agorà
fiduciaria lussemburghese, di
qui non rientrarono a Forni, ma
finirono sul conto di Finproject
presso Carisp, detenuto per conto
di Biciesse, società anonima
svizzera, socia al 40% di Banca
Commerciale. In sostanza è come
se la banca avesse, tramite Forni
che aveva giustificato il finanziamento
con un aumento di capitale
delle sue società, erogato denaro
a se stessa facendolo passare
come copertura dell’esposizione
della Casati, società che gli inquirenti
ritengono funzionale alle
operazioni di riciclaggio girate in
Bcs-FinProject.
A questo punto Casati aveva
saldato il suo debito tramite il
finanziamento a Forni, e in questi
passaggi era uscita di scena. Ma
il debito di Forni rimaneva scoperto,
tant’è che questi se ne lamentò
con la banca. Fu allora che
venne messo in campo un altro
espediente analogo. Il debito di
Forni venne accollato alla società
Tecniche Modulari. La società
che si era fatta carico del debito
dell’imprenditore, però, con questi
non aveva alcun rapporto. Ma
chi è questa Tecniche Modulari?
La tecniche Modulari
e l’evasione fiscale
La Tecniche Modulari è una
società che potrebbe avere tutta
l’aria di prestarsi al giochino ricostruito
dagli inquirenti sammarinesi.
Infatti a gennaio del 2013
è entrata in una indagine della
procura di Rimini per una maxi
evasione fiscale con sequestri per
oltre 37 milioni. Questa società
era finita nel novero, stilato dalla
Guardia di Finanza, delle “società
filtro”, quelle società, cioè,
che nelle frodi carosello hanno
proprio il ruolo di ostacolare la
ricostruzione del collegamento
tra due soggetti della “filiera”
dell’evasione. Forni e i 600 posti di lavoroIl nome di Angelo Forni è comparso
anche di recente in tutt’altra
questione. L’imprenditore che
opera nell’ambito degli imballaggi
risulta come uno dei promotori
che stanno lavorando al progetto
della cordata indiana pronta ad
investire, a quanto pare proprio
nel settore degli imballaggi, sul
Titano. Per questo progetto nei
giorni scorsi il Congresso di
Stato ha annunciato l’avvento di
seicento nuovi posti di lavoro.
Cinquanta a partire dal gennaio
2015.