Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Estorsione mancata, sammarinese e italiano rinviati a giudizio

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Estorsione mancata, sammarinese e italiano rinviati a giudizio

L’informazione di San Marino

Estorsione mancata, sammarinese e italiano
rinviati a giudizio

Donna minacciata di morte per farle
pagare il conto di un muratore: “Paga o sono capace di venire a casa tua e darti
una coltellata”

Antonio Fabbri

I nomi dei due rinviati a giudizio
sono già noti in tribunale, già
comparsi in altre vicende.
Questa volta il reato contestato,
tuttavia, è molto più grave. I due,
Fiorenzo Raschi, sammarinese
residente a Misano Adriatico,
e Cristian Ermeti, di Trarivi di
Montescudo, sono accusati, in
compartecipazione, di estorsione
mancata. In sostanza gli imputati,
attraverso una serie di atti
intimidatori e minacce volevano
costringere una donna sammarinese
a pagare un muratore che
aveva effettuato dei lavori presso
l’hotel “Panoramica” di Saludecio,
all’epoca dei fatti gestito da
Fiorenzo Raschi.
Sono tre gli episodi che vengono
contestati ai due, avvenuti
nell’arco di una settimana nel
marzo 2013. Il primo risale all’11
marzo. Ermeti aveva telefonato
alla donna vittima della mancata
estorsione, utilizzando il telefono
di Raschi. In questa chiamata le
aveva intimato di pagare la somma
di 10.587 euro al muratore che
aveva lavorato per lui, altrimenti
avrebbe rischiato la propria vita e
quella del figlio. Poi, in quella circostanza,
Ermeti passò il telefono
a Raschi che confermò quanto
il suo complice aveva detto alla donna. Il giorno successivo, il 12
marzo 2013, Ermeti si presentò a
casa della donna per sollecitarle
di nuovo il pagamento che le
aveva intimato di fare il giorno
precedente. Il terzo episodio è
di una settimana dopo. Di nuovo
Ermeti telefonava alla donna
per sollecitare il pagamento degli
oltre 10mila euro. La donna ri-
fiutò. Di fronte a questo diniego
la minaccia si fece più pesante.
L’uomo, infatti, affermò di essere
capace di reacarsi a casa della vittima e di darle una coltellata.
Poi scattò la denuncia, l’indagine
e, in questi giorni, il rinvio a giudizio.
L’estorsione, dunque, non
andò in porto, ma i comportamenti
dei due imputati sono stati
evidentemente ritenuti idonei dal
giudice a configurare l’estorsione
mancata, della quale dovranno rispondere
in giudizio nell’udienza
già fissata per il prossimo 16 settembre
davanti al giudice Gilberto
Felici.

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