Marino Cecchetti su L’Informazione di San Marino: La notte della Repubblica

Marino Cecchetti su L’Informazione di San Marino: La notte della Repubblica

 L’Informazione di San Marino

  La notte della
Repubblica

Marino Cecchetti 

Un’altra ‘notte della Repubblica’ quella del dibattito in Consiglio su San
Marino Rtv che ha avuto luogo venerdì notte.

Ieri questo giornale ha
titolato: «Rtv,
tutti genuflessi per i soldi della Rai
/ “Non va bene che Ascoli ci
definisca 4 ‘deficienti’
e che il Segretario si scusi. Avrebbe dovuto
difenderci”». I sammarinesi non possono
rendersene conto perché a loro
è vietato per legge accedere
perfino alle registrazioni
audio delle sedute consiliari.
Non parliamo degli atti
parlamentari, che – unico Paese
democratico al mondo? – non
vengono nemmeno compilati.
Altrove basta collegarsi a
internet a poche ore dalla fine
della giornata per leggerli.
I sammarinesi devono
accontentarsi dei resoconti
giornalistici.
Ebbene, anche da questi sunti,
emerge un quadro desolante.

Non è stato di stimolo per un qualche approfondimento nemmeno la
umiliazione delle istituzioni da parte del dr.
Ascoli
(uomo Rai) in sede di Commissione Esteri-Informazione, ricalcata poi,
detta umiliazione, con una missiva
ancor più oltraggiosa
.

Ai ‘deficienti’, si sa, le cose vanno
ripetute
. Di fatto nessuno né in Consiglio
né fuori ha trattato seriamente
la questione dal punto di vista
storico o giuridico o culturale o
politico (con la ‘P’ maiuscola).
A livello politico nessun consigliere
di maggioranza o di
opposizione, nessun segretario
di Stato ‘competente’ o meno –
come si usa dire – si è preoccupato
di richiamare il quadro
dei rapporti italo-sammarinesi
in materia, magari con un
confronto con gli altri piccoli
Stati d’Europa.
Ignorata o quasi la faccenda
delle frequenze (che derivano
a San Marino da organismi
internazionali), cedute all’Italia
-per un piatto di lenticchie?- con
in più la servitù del monopolio
radiotelevisivo e l’aggravante
-altra servitù- del controllo
della stessa Italia.
Ai tempi del fascismo la rinuncia
alla radio per un periodo di
dieci anni fruttò ai sammarinesi
la costruzione della ferrovia
Rimini-San Marino 

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