Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Fincapital. Bacciocchi nuovo rinvio a giudizio

Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Fincapital. Bacciocchi nuovo rinvio a giudizio

L’Informazione di San Marino

Il notaio assieme ad
altri otto, membri del cda, del collegio sindacale e della società di revisione,
dovrà rispondere di false comunicazioni sociali e ostacolo alla vigilanza


Fincaptal.  Bacciocchi nuovo rinvio a
giudizio

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Nuovi guai giudiziari per Livio
Bacciocchi
e, questa volta, per tutto l’assetto societario della finanziaria
Fincapital.
E’ di una settimana fa, infatti, il rinvio a giudizio di nove persone da parte
dell’autorità giudiziaria del Titano. Oltre a quello che Banca centrale ha
riconosciuto come il “dominus” della finanziaria di Dogana, sono stati rinviati
a giudizio anche i componenti del Cda, il presidente, Marino Angelini, e i
membri Monica Fantini, moglie del notaio, e Milena Bizzocchi. Rinvio a giudizio
anche per il direttore della finanziaria, Oriano Zonzini. Finiranno davanti al
giudice anche i membri del collegio sindacale, Pierangela Gasperoni, Cristina
Ercolani e Gianluigi Reggini. Oltre a loro, contestazioni pure per
l’amministratore della società di revisione, 
Alberto Chezzi.

Mole imponente di atti

Una
indagine complessa partita nei primi mesi del 2011 e che, nel corso delle
verifiche dell’autorità giudiziaria del Titano, ha visto la riunione di due
fascicoli, il 58 e l’877 del 2011.

Una indagine complessa
partita nei primi mesi del
2011 e che, nel corso delle
verifiche dell’autorità
giudiziaria del Titano, ha
visto la riunione di due
fascicoli, il 58 e l’877 del
2011. Un’indagine articolata
che ha portato gli
inquirenti impegnati su l
caso a produrre ben 7000
pagine di atti, accompagnate
nei faldoni da numerosi
allegati in numero
di circa il doppio.

I reati contestati

I reati che vengono contestati
sono le false comunicazioni
sociali e l’ostacolo
alla funzione di vigilanza.
Essendo infatti Fincapital
un soggetto vigilato da
Banca centrale, risponde
anche delle violazioni alla
legge 165 del 2005, la cosiddetta
“Lisf”, la Legge sulle imprese e sui servizi
bancari, finanziari e assicurativi.
Viene contestato
dagli inquirenti l’articolo
140 comma 1 lettera b.
Questa norma, rubricata
“Ostacolo all’esercizio
della funzione di vigilanza”,
prevede la prigionia
di secondo grado, cioè
da sei mesi a tre anni,
per chi “nell’esercizio
delle funzioni di amministratore,
procuratore,
sindaco, revisore, attuario,
liquidatore, commissario,
presso soggetti
autorizzati o presso ogni
altro soggetto sottoposto
a vigilanza (…) nasconde
dolosamente, in tutto o
in parte, fatti che avrebbe
dovuto comunicare”.
I fatti esaminati si riferiscono,
insomma, ad una
rappresentazione della
situazione economica e
patrimoniale di Fincapital
non corrispondete alla
realtà.

La genesi dell’indagine

L’inchiesta scaturisce da diverse segnalazioni, sia
di Banca centrale, con
la famosa relazione che
emerse nei primi mesi del
2011 e che individuava Livio
Bacciocchi come “dominus”
di Fincapital, sia
dei commissari nominati
successivamente da Via
del Voltone. Da queste ha
perso le mosse l’indagine
della magistratura che, nel
rinvio a giudizio, indica
per ciascuno degli indagati,
i fatti e le circostanze
per i quali si è giunti alla
contestazione dei reati.

Processo da fissare
La data del processo è
ancora da stabilire, ma
presumibilmente, visto il
calendario fitto di udienze
già fissate a palazzo
di giustizia, non sarà programmato
prima dell’estate,
salvo forse, ma la decisione
spetterà al giudice,
una prima udienza per le
questioni preliminari che
potrebbero sollevare i legali

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