L’Informazione di San Marino
Fincapital, stuolo di
prestanome e diciotto conti movimentati dal notaio di dogana
Antonio Fabbri
Dalle carte dei procedimenti che riguardano Fincapital
emerge una serie di soggetti che ruotavano attorno alle innumerevoli attività
del notaio.
La catena tra Bacciocchi
e i suoi clienti ha potuto crescere grazie all’ampio accreditamento di cui
questi godeva presso il ceto creditizio. Ne sono prova gli affidamenti concessi
da banche e finanziarie del sistema sammarinese a Fincapital, per importi
multipli del patrimonio della finanziaria a fronte di garanzie prestate spesso
irrisorie.
Speculazioni
e associazioni di fatto
Una considerazione, questa,
che emerge dalle carte
di più di una inchiesta
e da perizie di esperti
che hanno scandagliato
l’attività di Fincapital e
del suo dominus.
Ecco perché attorno alla
finanziaria, oltre alle
società riconducibili a
Bacciocchi, ce ne erano
anche molte altre dsai
clienti con i quali il notaio
intavolava ciò che la
documentazione definisce
“associazioni di fatto”,
poste in essere con
clienti per speculazioni
comuni.
Speculazioni, dunque, nel
campo immobiliare, dei
motori e anche dell’arte.
In questo quadro si innestano
i rapporti di lunga
data con soggetti appartenenti
alla massoneria,
alla P2, in affari con la
‘ndrangheta e poi, come
emerso dal processo Vulcano,
i tre clan camorristici
che ruotavano attorno
alla finanziaria.
Il quadro della galassia
In tutta questa ragnatela
il comune denominatore
è sostanzialmente uno:la facilità di ottenere il
credito e la “copertura”
che società, tutte tra loro
collegate seppure apparentemente
autonome,
si prestavano l’una con
l’altra. Dunque nella “galassia
Bacciocchi”, oltre
alle società nell’ambito
dell’edilizia, a quelle
nell’ambito dei motori,
quelle dell’editoria
e della finanza, viene
annoverata anche l’“Accademia
d’Arte Sammarinese”,
di proprietà al
100% di Fincapital e che
ha avuto come amministratori
dall’agosto al novembre
2007, Maurizio
Proietti; di seguito, fino
al novembre 2009, Nina
Ross. Oggi vede come
amministratore Marco
Montanari, che è anche
liquidatore della società,
che ha attivato la procedura
dal 18 febbraio di
quest’anno.
Il terreno dell’arte
Anche il terreno dell’arte,
dunque, era una delle attività
ferventi della finanziaria,
anche se il modo
di valutazione alla base
della concessione del credito
era sempre affrontato
con leggerezza. Basti
pensare che gli interventi
creditizi di Fincapital nel
campo dell’arte si sono
chiusi con previsioni di
perdite per oltre 3 milioni
di euro.
Il record di conti
correnti
In questo contesto di “allegra”
gestione del credito,
il ruolo del sistema
bancario sammarinese è
determinante.
Dell’attività di Fincapital
e del notaio le carte parlano
in questi termini:
“Una articolata rete di
relazioni, società, prestanomi
e potenzialità
di accesso al credito del
sistema bancario sammarinese”.
Che queste
potenzialità di accesso al
credito ci fossero, emerge
dalle decine di milioni
movimentati su quasi
venti conti correnti. Ne
sono emersi 18, un numero
che è ritenuto “un
record” per un privato.
I conti correnti movimentati
da Livio Bacciocchi
erano un po’ in tutte le
banche del Monte.
Undici presso il Credito
Industriale Sammarinese,
due presso la Banca
di San Marino, uno presso
la cassa di Risparmio,
uno presso l’Istituto Bancario
Sammarinese, uno
presso la Banca Agricola
Commerciale e due presso
Asset Banca. In otto di
questi conti operava come
delegato di altri intestatari,
risultanti tutti clienti e
debitori di Fincapital.
Probabilmente, anche
questa, è ancora una parte
del numeroso stuolo di
società, fiduciari e prestanomi
legati all’attività di
Fincapital e del notaio.