Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: interrogatorio Frisoni, i soldi per le campagne elettorali

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: interrogatorio Frisoni, i soldi per le campagne elettorali

L’informazione di San Marino

gli ultimi due prelievi, da cinquemila euro ciascuno, in occasione delle elezioni del 2012

interrogatorio Frisoni, i soldi per le campagne elettorali

In un altra parte dell’interrogatorio la ricostruzione dei rapporti con Felici e Macina e i libretti al portatore Pippo e Palme, poi Stelle

Antonio Fabbri

L’interrogatorio di Mirella Frisoni, dopo la prima parte nella quale chiarisce quale fosse la sua attività di prestanome e di amministratore in varie società, quale era il ruolo degli studi commerciali e di chi procacciava clienti che avevano intenzione di sottrarre le loro entrare al fisco italiano, e dopo aver spiegato come, a questo scopo, venivano utilizzare le fatture per operazioni inesistenti, passa, interrogata dai commissari della legge nell’audizione del 9 ottobre a descrivere 2014, a descrivere i passaggi di denaro sul libretti della famiglia Mazzini e il rapporto con esponenti politici.

I libretti Palme e Pippo
I nomi dei libretti al portatore
e come furono utilizzati, sono
noti. Nell’interrogatorio la Frisoni
fornisce ulteriori particolari.
“Ho ricevuto i libretti Palme
e Pippo. Non sono stata io ad
aprirli e non so come sia stata
formata la provvista in essi
presente. Mi vennero consegnati
entrambi contestualmente da
Stefano Macina. All’epoca ero
responsabile amministrativo del
Partito Democratico ed avevo
già lavorato presso la Segreteria
Industria con Claudio
Felici per 6 mesi nel 2002 e
poi dal gennaio al maggio del
2004. Per questo ero persona di fiducia. Mi venne chiesto
di aprire un libretto che avrei
dovuto denominare Stelle. Così
ho fatto. Non mi vennero date
spiegazioni né io le chiesi perché
mi fidavo. Immaginavo che
fosse una questione politica e mi
è stato semplicemente detto di
fare una cosa. Non ho chiesto e
non sapevo quale fosse la provenienza
della provvista. Quando
ho aperto il libretto Stelle la
provvista è stata prelevata dai
libretti Pippo e Palme e direttamente
accreditata su Stelle,
senza passaggi di denaro contante,
ho semplicemente preso il
libretto Stelle e l’ho portato nel
mio ufficio”.
In tutto su quei libretti transitarono
circa 200mila euro, di fatto
tutti provenienti dalla famigerata
Fondazione per la promozione economica e finanziaria.

I prelievi per le elezioni “I prelievi di maggiore importo sono stati effettuati in occasione di campagne elettorali. Claudio Felici e Stefano Macina mi dicevano che avevano bisogno di soldi, mi indicavano l’importo e mi chiedevano di prelevarli consegnandoli in contanti”.

Mirella Frisoni non sa dire l’uso
che venne fatto di quel contante
prelevato dai libretti, ma riferisce:
“Mi veniva precisato quale
sarebbe stato l’uso del denaro
ma per quanto ho potuto sapere
è servito per pagare cene con
simpatizzanti politici o feste di
partito”. Comunque, sui prelievi
di contanti, la Frisoni precisa
che “la banca non ha mai chiesto
spiegazioni”.

L’abolizione dei libretti
al portatore
E’ arrivata in seguito l’abolizione
dei libretti al portatore
che creò qualche disagio, ma
no più di tanto. “Dopo il 2009
a seguito dell’abolizione dei
libretti al portatore – dice infatti
la Frisoni – il libretto Stelle
è stato convertito in libretto
nominativo a mio nome.

Ricordo
che dopo la morte di mio
nipote avevo deciso di smettere
di lavorare e chiesi a Claudio
FELICI di venire nel mio
ufficio. Si presentò e gli dissi
che volevo restituirgli i soldi mi disse di tenerli che poi avremmo
deciso cosa farne. È questa
la ragione per la quale i soldi
del libretto sono rimasti sul
rapporto a mio nome dopo che
li avevo prelevati. Ricordo che
anche a mia sorella raccontai
che quei soldi non erano miei.
Avvenne dopo un incidente che
avevo subito nel 2006. Mi resi
conto che i miei familiari non
conoscevano la mia condizione
presso le banche per questo,
tra le altre cose, le dissi che il
libretto portava soldi non miei.
Le ho detto che avevo predisposto
una busta con le indicazioni
dei nomi delle persone a cui
doveva fare riferimento”, dice
Mirella Frisoni.

L’ultimo prelievo
I prelievi dal libretto nominativo
sono arrivati fino alle
elezioni del 2012. “L’ultima
volta che Claudio Felici mi ha
chiesto soldi – dice la Frisoni – è
stata nel 2012, sempre in occasione
della campagna elettorale.
Ho prelevato, se non erro
5.000 euro seguiti poco dopo
da altri 5.000 euro; Quando
chiesi di fare un altro prelievo
su richiesta di Claudio Felici la
banca mi disse che non potevano
consegnarmi altro denaro
contante”, anche perché nel
frattempo era scattata l’indagine
proprio su quelle somme.

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