Antonio Fabbri L’informazione di San Marino: Per la burocrazia la PA rischia di giocarsi molti fornitori

Antonio Fabbri L’informazione di San Marino: Per la burocrazia la PA rischia di giocarsi molti fornitori

L’informazione di San Marino

Per la burocrazia la PA rischia di giocarsi molti fornitori

Antonio Fabbri

SAN MARINO.
Nella risposta all’interpellanza dell’Upr che chiedeva il numero di
forniture dell’Iss, quante di queste fossero italiane e quante
sammarinesi, spicca però un dato particolare: quello della difficoltà
delle aziende fornitrici di oltre confine a iscriversi nell’elenco della
Camera di Commercio che raccoglie le imprese autorizzate ad
intrattenere rapporti di fornitura con l’amministrazione pubblica
sammarinese. 

Che
sia una strana forma di protezionismo o una distorsione della
burocrazia, sta di fatto che questa impossibilità della amministrazione
di confrontare più soggetti che possano offrire prezzi concorrenziali, è
di certo un elemento che deve fare riflettere in ottica
contenimento dei costi del settore
pubblico in generale e della sanità
in particolare.
Il numero dei soggetti fornitori
dell’ISS durante il 2015, a favore
dei quali l’Istituto ha effettuato
pagamenti nel corso dell’anno, è
in totale di 1.281. Di questi 458
sono sammarinesi e 823 sono
soggetti esteri.
Per essere fornitori dell’Istituto
per la sicurezza sociale occorre
che le aziende siano scritte
nell’apposito albo telematico
che è stato attivato nel gennaio
2012.

Attualmente sono 881 le
imprese iscritte in questo albo,
di cui 118 sammarinesi e 763 italiane.
“Molte delle ditte iscritte
nell’Albo non sono reali fornitori
deIl’ISS, ma sono semplicemente
imprese che si rendono disponibili
ad essere invitate alle gare per
divenire futuri fornitori”, specifica
la risposta all’interpellanza.

C’è però un altro Registro fornitori,
che dovrà a breve sostituire
quello dell’Iss, tenuto dalla Camera
di commercio. Qui ci sono
iscritte 80 imprese e tutte sammarinesi.
Le dolenti note, però,
cominciano qui. “Si precisa – si
legge infatti nella risposta all’interpellanza
firmata dal segretario
alla Sanità Francesco Mussoni –
che le ditte italiane non riescono
ad iscriversi nel Registro della
Camera di Commercio, neppure
quelle che hanno costituito Stabile
Organizzazione a San Marino
”.

Un rilievo pesante, se si pensa
che uno dei punti cardine per una
Pubblica amministrazione efficiente,
cui si mira da un pezzo,
è la sempre invocata sburocratizzazione.
Invece, per le imprese
italiane che vogliano anche solo
iscriversi negli elenchi fornitori,
questo risulta impossibile per la
complessità delle carte richieste
e per l’impossibilità di fornire
determinati documenti e autocertificazioni.

Lo stesso problema
si presenta per partecipare alle
gare
– spiega sempre la risposta
all’interpellanza – le ditte italiane.
(molto spesso filiali di holding
internazionali) non possono produrre
i documenti previsti dalla
normativa sammarinese in tempi
brevi o addirittura non possono
produrli affatto
”. La risposta
all’interpellanza tra l’altro evidenzia
che l’albo fornitori dell’Iss
verrà dismesso quando sarà pienamente
operativo quello della
Camera di commercio.

Ora, considerato che il registro
della Camera di Commercio dovrà
rimanere l’unico esistente per
tutta la Pubblica amministrazione
e gli enti pubblici, anche in
funzione di criteri di economicità
e di spending review, appare
chiaro che l’impossibilità delle
ditte estere di iscriversi in tale
registro dei fornitori è un problema
non da poco al quale andrà
messo mano. Di fatto, senza la
possibilità di una vasta gamma
di fornitori che possano proporsi
a San Marino, deriva una sorta
di “isolamento” e l’impossibilità
di interloquire con più ditte e di
poter improntare le proprie scelte
in un ventaglio di proposte il più
concorrenziali possibile.

Emblematica, d’altra parte, è la
comunicazione di una azienda
fornitrice di apparecchi sanitari,
in particolare nell’ambito della
cardiologia, tra le maggiori al
mondo. Scrive al Mortara Instrument
Europe srl
al Direttore
generale dell’Iss, a proposito
dell’iscrizione nel “Registro dei
fornitori e dei prestatori di beni
e servizi alla Pubblica Amministrazione
e agli Enti Pubblici dello
Stato Sammarinese (Registro
dei Fornitori)” della Camera di commercio: “Ci risulta pressoché
impossibile produrre la gran
parte della documentazione richiesta
a carico deII’Azienda, del
Legale Rappresentante e del CdA
(sono presenti anche soggetti residenti
all’estero). Vi chiediamo
in maniera ufficiale: è possibile
presentare autocertificazioni in
sostituzione dei documenti da
produrre? In caso di parere negativo
restiamo in attesa di indicazioni
utili atte a garantire la
ricezione di procedure di nostro
interesse pubblicate da ISS di
San Marino al fine di garantire il
rispetto dei principali fondamenti
della par condicio che tutelano
la partecipazione delle Aziende a
procedure pubbliche di acquisizione
di beni e servizi
”.

Ma non finisce qui. “Si aggiunge
– prosegue la risposta all’interpellanza
che alla maggior parte
delle ditte italiane non interessa
iscriversi nel Registro della Camera
di Commercio. Tra i motivi
che alcune ditte hanno indicato:
1) il costo dell’iscrizione e del
reperimento dei documenti richiesti
spesso supera/equipara
quanto annualmente fatturano
alla PA di San Marino; 2) non
riescono a produrre i documenti
richiesti; 3) in tanti casi sostengono
di fare “un favore” all’Iss
nel fornire i limitati quantitativi
di consumabili-reagenti e i servizi
di manutenzione/assistenza per
gli impianti e gli elettromedicali
di cui l’Istituto necessita
”.

Insomma, a quanto pare, la burocrazia
ferma i fornitori. Figuriamoci
gli investitori.

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