Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Perquisizione in Banca Centrale e sequestro di documenti

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Perquisizione in Banca Centrale e sequestro di documenti

L’informazione di San Marino

Oggetto dell’acquisizione documentale in Via del Voltone gli abboccamenti
per la cessione delle licenze di Ecb e Bcs e le carte di operazioni passate come
l’acquisto della sede

 Perquisizione
in Banca Centrale
e sequestro di documenti

Antonio Fabbri

Oggetto dell’acquisizione documentale gli abboccamenti dei
vertici di Via del Voltone per la cessione delle licenze di Ecb e Bcs e le carte
delle operazioni passate per l’acquisto
della sede
/ Nell’ordinanza dei Commissari della
legge che ha portato
in carcere Stolf
i, ci sono apprezzamenti per l’opera degli organismi
ispettivi di Bcsm, ma forti perplessità sul comportamento tenuto dalle alte
sfere dell’istituto centrale

Acquisizione e sequestro di documenti nella sede di Banca centrale. E’ la
prima volta che accade.

Dal primo pomeriggio di ieri e fino alla serata gli uomini della polizia
giudiziaria sono stati impegnati nella sede di Via del Voltone. Presenti, nelle
prime battute dell’operazione, anche i Commissari della legge Alberto Buriani e
Simon Luca Morsiani. Poi fino a tardi sono rimasti ad acquisire la
documentazione gli agenti della polizia giudiziaria che, coordinati dai tre
magistrati inquirenti, stanno portando avanti la complessa inchiesta sulla Tangentopoli
sammarinese
.

A quanto si sa era presente alle perquisizioni anche il presidente di
Banca Centrale, Renato Clarizia, che ha messo a disposizione della magistratura
tutta la documentazione richiesta. Documentazione che riguarderebbe attività
recenti e datate di Banca centrale.

L’attività degli attuali
vertici di Bcsm
Che la magistratura avesse intenzione
di scandagliare alcune
situazioni è emerso dall’ordinanza
che ha portato all’arresto di
Stolfi e Faetanini, nella parte in
cui si parla della attività attuale,
o meglio di poco precedente,
agli arresti di quelli che la magistratura ritiene i membri di una
associazione a delinquere. Se
da un alto, infatti, gli inquirenti
elogiano nell’ordinanza l’attività
ispettiva degli organismi
di vigilanza di Bcsm, dall’altro
esprimono forti perplessità sul
comportamento dei vertici di Via
del Voltone. Per questi ultimi, gliattuali vertici di Banca Centrale
appunto, gli inquirenti infatti
parlano di abboccamenti, trattative,
scambi epistolari e incontri
con uomini politici indagati nei
procedimenti della Tangentopoli
sammarinese. Questo nonostante
un funzionario della stessa
Autorità di vigilanza avesse
segnalato le anomalie nelle
movimentazioni della Clabi srl,
società riconducibile a Podeschi
e Biliana Baruca. Nonostante
ciò e nonostante la trattativa
venisse portata avanti attraverso
la Aol San Marino riconducibile
a Podeschi e Baruca, società con
omologhi in tutto il mondo e
con la società “madre” di Cipro
già nota per aver messo a segno
truffe tramite il sito Aol4Pay, i
vertici di Bcsm hanno proseguito
i rapporti e gli incontri.

Chi dovevano essere
gli acquirenti delle licenze

In ballo in queste trattative
c’erano le licenze “orfane” di
EuroCommercial Bank e Banca
Commerciale Sammarinese. La
magistratura indica in un non
meglio precisato investitore
russo il soggetto interessato
all’acquisizione per il quale Podeschi,
dopo l’arresto sostituito
da altro “ex Segretario di Stato”,
stava mediando con i vertici di
Bcsm. A quanto si sa i sequestri
effettuati ieri dalla magistratura
riguardavano, tra le altre, anche
le carte relative proprio a queste
trattative, che, visto quanto
accaduto in passato, avrebbero
dovuto consigliare, secondo
la magistratura, un controllo
maggiore da parte dei vertici di
Banca Centrale in particolari sui
procuratori di queste operazioni.

Le situazioni passate in Bcsm
e la tangente per l’acquisto
sede finita in parte a Stolfi
e in parte a Mularoni

A quanto si sa la polizia giudiziaria
avrebbe acquisito ieri
anche la documentazione relativa
alla finanziaria che è sotto la
lente delle indagini, Fin Project,
e altri documenti che si trovano
negli archivi di Banca centrale.
In effetti in un altro filone di
indagine, quello relativo alla
Penta immobiliare, si parla della
tangente per l’acquisto della
sede di Banca Centrale che,
secondo gli inquirenti, finì in
parte all’allora Segretario alle
Finanze Pier Marino Mularoni e, in parte, a Fiorenzo Stolfi.
Il nome di Stolfi come benefi-
ciario anche di questa dazione
illecita, così come è ritenuta
dagli inquirenti, emerge proprio
dall’ultima ordinanza di 86 pagine
firmata dai giudici Buriani,
Morsiani e Volpinari che ha portato
sotto custodia cautelare in
carcere l’ex Segretario di Stato.
Come ricostruito dalla magistratura,
l’immobile di Bcsm venne
acquistato da Sam-Marina Arte
della Ceramica S.A., che era
proprietaria dello stabile. Venne
concordato un prezzo complessivo
di 5milioni e 150mila euro.
In questi era compresa anche
una tangente di 600mila euro
pagata dall’amministratore della
S.A., Castiglioni. La dazione
finì in parte alla Penta immobiliare,
società occultamente
partecipata da Pier Marino
Mularoni e Pier Marino Menicucci,
e in parte sull’ormai
noto libretto “Giulio”. Così la
tangente pagata da Castiglioni
arrivò, secondo la ricostruzione
degli inquirenti, in parte a Pier
Marino Mularoni e in parte a
Fiorenzo Stolfi. Di questa acquisizione
si interessò l’allora
presidente di Bcsm, Antonio
Valentini, che è stato sentito in
qualità di testimone dai giudici
e non risulta indagato.
Parte delle acquisizioni di documenti
di ieri era molto probabilmente
mirata anche a sequestrare
dagli archivi quelle carte
riferite, appunto, ai passaggi,
negli organismi dell’istituto
centrale, che hanno portato alla
decisione di acquisire l’immobile
di Via del Voltone.

Dai vertici di Bcsm
nessun commento

Dai vertici di Bcsm, che hanno
seguito ieri le operazioni della
polizia giudiziaria mettendo a
disposizione la documentazione
richiesta, come era inevitabile,
non giungono al momento commenti
né sull’operazione di ieri,
né su quanto emerge dall’ultima
ordinanza relativamente ai
rapporti dei vertici con alcuni
soggetti indagati.

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