Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Podeschi interrogato fino alle 21 e 30. Baruca non risponde

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Podeschi interrogato fino alle 21 e 30. Baruca non risponde

 L’informazione di San Marino

Podeschi
interrogato fino alle 21 e 30. Baruca non risponde
 

L’ex
segretario alla sanità fornisce la sua versione dei fatti sulla nuova ordinanza
e chiede il processo

Antonio Fabbri

SAN MARINO. L’interrogatorio
di mercoledì
è iniziato nel pomeriggio e si è concluso a tarda sera, attorno
alle 21 e 30, dopo oltre 5 ore. Non è stato necessario, ieri, procedere dunque
ad una nuova audizione da parte dei Commissari della Legge Buriani, Morsiani e
Volpinari. Infatti, dopo una audizione di circa mezz’ora, Biljana Baruca ha
deciso di non rispondere, 
ritenendo che non sarebbe stata comunque
creduta. Chi ha parlato, invece, è stato Claudio Podeschi che, secondo i suoi
difensori, ha replicato ai vari punti della nuova ordinanza rispondendo alle
domande per ben cinque ore. Il collegio difensivo di entrambi, formato dagli
avvocati Massimiliano Annetta, Stefano Pagliai e Achille Campagna, aveva
preannunciato ricorso verso l’ultima ordinanza dei magistrati che stanno
indagando sulla tangentopoli sammarinese-conto Mazzini. Così la richiesta di
scarcerazone che è stata depositata. Quello che si sa, intanto, è che la stessa
difesa ha anche chiesto ai magistrati di procedere con l’archiviazione o, come
più probabile, con il rinvio a giudizio,

“sulla base di quanto
previsto – dichiara l’avvocato
Stefano Pagliai alla Rtv – dalle
norme sul giusto processo”.
Una richiesta che i legali fanno
mirando, in questo modo,
ad una discovery di tutti gli
atti del fascicolo, in modo da
potersi difendere nel processo
con la piena conoscenza di
tutte le carte.
Resta da vedere a che punto
sono le indagini e se, quanto
meno per una parte, possano
dirsi concluse. Certo è che
nell’ultima ordinanza diverse
determinazioni di passaggi di denaro sono riportate in
maniera precisa.
E’ altrettanto evidente, tuttavia,
come l’inchiesta si ampli
e diventi di respiro internazionale,
soprattutto per quanto
riguarda le accuse di riciclaggio
di denaro ritenuto di
illecita provenienza e passato
per l’attività di Podeschi e
della contestata associazione
a delinquere. Una attività
internazionale strettamente
collegata con le cariche diplomatiche
sammarinesi di alcuni
soggetti, citati nell’ordinanza,
che rientravano nel “cerchio
magico” delle feluce sammarinesi.
Da Phua a Restis, fino a
Petros Stathis che, quando Paul
Phua viene arrestato a Macao
nel giugno 2014 per scommesse
illegali sui mondiali
di calcio in Brasile, parlando
con il figlio di Phua, Darren,
gli suggerì di intervenire di
intervenire sul “primo ministro
sammarinese” – secondo
gli inquirenti il riferimento era
proprio a Claudio Podeschi – o
sulla Segreteria agli Esteri.
Recentemente, poi, sono
emersi gli interessi societari
in Montenegro di Podseschi e
Baruca, dei quali si parla anche
nell’ordinanza sammarinese,
e che legano la carica di Phua
come ambasciatore di San Marino
a disposizione in quello
stato, e gli ingenti investimenti
nei Balcani di soggetti,
prevalentemente greci e nella
cerchia delle indagini sulla
tangentopoli sammarinese,
legati al quadro finora tracciato
dalla magistratura.
A vedere quanto riportato dai
giornali montenegrini, tra l’altro,
non è neppure escluso che
pure in quello stato sia aperta
una indagine delle autorità sulle
movimentazioni che portano
fin sul Titano. Insomma, il
quadro delle indagini si amplia
parecchio diventando di respiro
internazionale.
In questo contesto si inserisce
la richiesta di rinvio a giudizio
da parte delle difese.
Gli inquirenti dovranno valutare,
dunque, se vi siano gli
estremi per accogliere l’istanza
della difesa e procedere con
il rinvio a giudizio richiesto,
quanto meno per le parti nelle
quali le risultanze di indagine
sono ormai già acquisite.

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