Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Si apre il processo “Mazzini” 27 imputati 28 capi di accusa

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Si apre il processo “Mazzini” 27 imputati 28 capi di accusa

L’informazione di San Marino

Nove fascicoli di indagine, per oltre 70mila pagine di documenti, verbali interrogatori

Si apre il processo “Mazzini” 27 imputati 28 capi di accusa

Associazione a delinquere e riciclaggio le imputazioni principali

Richiesta di parte civile da parte dello Stato e della Dc

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Le accuse e gli imputati
Le accuse a vario titolo vanno
dal riciclaggio all’associazione
a delinquere finalizzata al riciclaggio
e a tutta un’altra serie
di reati descritti nell’ordinanza:
corruzione, acquisizione
diretta o indiretta di società nel
settore immobiliare o finanziario;
esercizio di influenza sulle
autorità amministrative comprese
la vigilanza finanziaria e
bancaria orientandone l’attività
in senso favorevole ai soggetti
vigilati vicini all’associazione
a delinquere; condizionamento
del libero esercizio di voto;
occupazione dei posti pubblici
e del corpo diplomatico con
persone vicine all’associazione
a delinquere anteponendo interessi
illeciti di parte a quelli
dello Stato; false fatturazioni,
falsità in atti, truffa, ricettazione,
appropriazione indebita.
Reati commessi condizionando
il funzionamento degli organi
costituzionali e di apparati
dell’amministrazione.

A processo Giuseppe Roberti
– difficile dire se si presenterà
davanti al giudice, stante il
timore di essere arrestato –
Claudio Podeschi e Fiorenzo
Stolfi, tra i principali imputati
della vicenda. A giudizio
anche Pier Marino Mularoni,
Pier Marino Menicucci, Gian
Marco Marcucci e Giovanni
Lonfernini. Tra gli imprenditori
e bancari finiscono a
giudizio Luigi Moretti, Gian
Luca Bruscoli, Pietro Silva e
Nicola Tortorella. Sono questi undici che devono rispondere
anche di associazione a delinquere
oltre che di riciclaggio e
Roberti pure di false comunicazioni
sociali relativamente
alla vicenda Penta.
Tra i politici a processo, con
l’accusa di riciclaggio, anche
Stefano Macina e Claudio
Felici per la vicenda dei
libretti movimentati da Mirella
Frisoni, anche lei a giudizio,
sui quali, secondo la ricostruzione
dei magistrati, sarebbe
transitata parte della tangente
delle telecomunicazioni.
Ci
sono poi altri imprenditori
e prestanome, tutti accusati
di riciclaggio, che dovranno
rispondere davanti al giudice:
Moris Faetanini, ritenuto il
prestanome di Stolfi; Giuseppe
Moretti, amministratore di
Penta e prestanome in numerose
società; Biljana Baruca,
titolare di diverse società tra
quelle scandagliate dagli inquiundici che devono rispondere
anche di associazione a delinquere
oltre che di riciclaggio e
Roberti pure di false comunicazioni
sociali relativamente
alla vicenda Penta.
Tra i politici a processo, con
l’accusa di riciclaggio, anche
Stefano Macina e Claudio
Felici per la vicenda dei
libretti movimentati da Mirella
Frisoni, anche lei a giudizio,
sui quali, secondo la ricostruzione
dei magistrati, sarebbe
transitata parte della tangente
delle telecomunicazioni. Ci
sono poi altri imprenditori
e prestanome, tutti accusati
di riciclaggio, che dovranno
rispondere davanti al giudice:
Moris Faetanini, ritenuto il
prestanome di Stolfi; Giuseppe
Moretti, amministratore di
Penta e prestanome in numerose
società; Biljana Baruca,
titolare di diverse società tra
quelle scandagliate dagli inquirenti.
Poi dovranno comparire
davanti al giudice, poi, i greci
Stefanos Balafoutis e Stefanos
Papadopoulos, per i contestati
passaggi di denaro con le
società di Podeschi e Baruca;
Marziano Guidi e il bolognese
Romano Lenzi.
Per i fatti contestati dovranno
rispondere anche sei persone
giuridiche con i rispettivi legali
rappresentanti. Si tratta della
finanziaria FinProject, oggi
liquidata, e delle immobiliari
Casati srl e Penta immobiliare
srl oltre ad altre tre società che
risultano indagate dall’ultima
ordinanza emessa: R.p. srl,
Daste solar srl e Altamarea srl.

I filoni di indagine  Il maxi processo vede la riunione di nove fascicoli di indagine, per oltre 70mila pagine di documenti, verbali interrogatori. Sequestri disposti per oltre 170 milioni di euro. A tanto, secondo i calcoli dei magistrati, ammonta il denaro riciclato nei fatti contestati. Secondo quanto emerso fino ad oggi l’inchiesta, per semplificare, si potrebbe dire articolata in tre maxi-filoni individuabili come filone conto Mazzini propriamente detto, filone Penta immobiliare, filone Podeschi-Stolfi e Finproject. Quest’ultimo di certo molto corposo. Rientrano nelle carte anche quelle movimentazioni fatte, appunto, in Finproject, la finanziaria legata alla Banca Commerciale sammarinese, dalla quale scaturì l’intera vicenda con i sequestri di documentazione nella finanziaria e nelle sue cassette di sicurezza. Tra i casi più eclatanti di corruzione, figurano le tangenti per le telecomunicazioni, quella per l’acquisto della licenza di Nuova Banca Privata poi diventata Credito sammarinese, la mazzetta per l’acquisto della sede di Banca centrale.
Tra gli episodi di
riciclaggio attraverso Finproject,
ricostruiti nelle carte
e che hanno destato maggiore
scalpore quando sono emersi,
quelli che riguardano il denaro
della criminalità cinese e della
‘ndrangheta, sui famosi mandati
fiduciari Maiale, Muflone
e Cinghiale.

Il processo
La prima udienza del processo
è fissata per questa mattina, 19
ottobre 2015 alle ore 9,30.
Per ragioni di spazio si celebrerà
al palazzo Kursaal. Come
tutti i processi è pubblico.
Giudice: Gilberto Felici.
Procuratore del Fisco: Roberto
Cesarini. Ha fatto richiesta di
costituzione di parte civile,
ovvero di essere presente nel
processo per chiedere i danni
derivanti dai reati contestati,
l’Eccellentissima Camera, cioè
lo Stato. Possibili e annunciate
costituzioni di parte civile: Banca
Centrale e Partito Democratico
Cristiano Sammarinese. Le
disposizioni che sono state date
impediscono riprese foto, audio
e video all’interno del Kusaal
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