Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Si delineano, per ora, tre poli… ma nulla e’ scontato

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Si delineano, per ora, tre poli… ma nulla e’ scontato

L’informazione di San Marino

Entro luglio si dovrebbe sapere se il voto sarà quest’anno o il prossimo

Si delineano, per ora, tre poli… ma nulla e’ scontato

Rossi si ributta
in politica –
ammesso che ne sia
mai uscito – e trova a
prenderlo le braccia
di Luca Lazzari
e Pedini Amati in una
aggregazione per fare
coalizione con Rete

Antonio Fabbri

Si agitano in tanti nel quadro politico sammarinese. Dopo la fuoriuscita dal tavolo riformista, Luca Lazzari e Federico Pedini Amati, hanno abbracciato la linea di Alessandro Rossi che dopo essersi preparato il terreno su facebook e con qualche cena con le persone che contano, prova a realizzare oggi quello che non è riuscito a fare nel 2012, quando era coordinatore di Sinistra unita. Rete, esclusa dal tavolo riformista per le note incompatibilità di carattere, appare sempre più vicina all’idea di Rossi che alla Rtv dichiara: “Stiamo creando una nuova aggregazione da affiancare a Rete, per una coalizione preliminare”. C’è chi dice che dopo le piadine pre-reggenziali insieme, anche per Noi Sammarinesi questa potrebbe non essere una opzione da escludere, anche se i memorabili scontri consiliari tra esponenti di Ns e consiglieri di Rete farebbero sorgere più di una perplessità sulla possibile convivenza in una ipotetica coalizione.

Gli altri due poli per ora delineati vedrebbero la Dc coi socialisti da un lato, più Ns se non dovesse andare di là. Intanto il Psd e Sinistra unita, questo il terzo possibile polo di attrazione, a luglio dovrebbero fare un altro passettino per concretizzare di quello che hanno già annunciato, una lista unica. Gravita in quest’area, per ora, Civico 10.

Restano da accasare Upr e
Alleanza popolare. Anche qui i
tempi estivi potrebbero essere
propizi per concretizzare il
progetto di Repubblica Futura
e stabilirne la collocazione: coi
riformisti o con la Dc?

Che poi anche tra i riformisti,
nel Psd in particolare, la scelta
non è ancora così netta tra chi
pensa ad un polo riformista
alternativo alla Democrazia
cristiana e chi, invece, vorebbe
confermare l’alleanza con il
partito di Via delle Scalette. Per
fare cosa è tutto da vedere, visto
che quello che l’alleanza sta
producendo adesso è poco più di
niente. Però, anche dalle forze sociali, dai sindacati insomma,
ci sarebbe chi, vista la situazione,
sosterrebbe una riedizione
riveduta e corretta dell’alleanza
tra i due maggiori, almeno fino
ad oggi, partiti.

C’è poi la decisione su quando
staccare la spina. Tra chi preme
per arrivare quasi a scadenza
naturale e chi per rompere i
piatti prima, c’è di mezzo una
legge di bilancio per niente
facile. Una nuova maggioranza
– quindi voto entro l’anno – potrebbe
impostare una finanziaria
anche “progettuale”, se così si
può definire. Una maggioranza
uscente, invece, ne predisporrebbe
una sapendo che anche su
quella sarebbe valutata in vista
del voto imminente

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