Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Tangentopoli. Altre mazzette per oltre 612 mila euro

Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Tangentopoli. Altre mazzette per oltre 612 mila euro

L’Informazione di San Marino

Tangentopoli

Altre
mazzette per oltre 612 mila euro

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Nell’ordinanza con la quale i Commissari della legge hanno
chiesto a banche e professionisti di scandagliare conti e proprietà degli
indagati del
filone Penta immobiliare legato al conto Mazzini
ormai divenuto la
Tangentopoli del Titano, si parla di illecite dazioni di denaro complessive per
milioni di euro che riguardano i settori della finanza, del mercato immobiliare
e delle telecomunicazioni. Nell’ordinanza sono riportati alcuni casi che
esemplificano l’operatività di quello che gli inquirenti definiscono un gruppo
criminale. Tra questi casi c’è la maxi tangente, praticamente pagata da tutti i
sammarinesi, per l’acquisto dell’immobile sede di Banca Centrale, in via del
Voltone. Una mazzetta che secondo le indagini ammonta a circa 600mila euro che
finirono all’ex segretario alle finanze Pier Marino Mularoni e ad altri
politici.

Le altre mazzette
Ma nel giro di denaro descritto
dagli inquirenti ci sono anche
altri passaggi che tirano in ballo
parenti, prestanome, soggetti
affini agli indagati. Lo scopo,
secondo l’accusa, era quello di
distrarre dall’individuazione dei
reali beneficiari di quei soldi. Il
tutto avveniva attraverso diversi
canali gestiti, secondo quanto
emerge dalle indagini, da Giuseppe
Roberti nel quale i magistrati
individuano il “Mazzini”
della situazione. Questi canali
sono: i libretti al portatore con
nomi di fantasia ormai noti;
l’operatività della Penta Immobiliare;
la finanziaria FinProject
collegata a Bcs. Attraverso questi
tre canali vennero riciclate
dazioni, destinate secondo gli
inquirenti a Mularoni, per una
cifra non inferiore a 612mila
euro oltre a quelli derivanti dalla
mazzetta per la sede di Bcsm.
Linda, Costa e Aquila
Si parla, ad esempio, di un giro
di denaro da 100mila euro,
del giugno 2007 passato sul
libretto “Linda”. Da qui furono
prelevati i soldi ed emessi assegni
circolari da Bcs intestati a
FinProject e finiti sul mandato
fiduciario chiamato “Costa”.
Con questi soldi, simulando la
concessione di un finanziamento,
vennero effettuati pagamenti
a favore del cognato di Mularoni,
Daniele Billi (non indagato),
che gli inquirenti ritengono
fosse beneficiario apparente di
denari destinati invece all’ex
Segretario alle finanze.
Dallo stesso mandato fiduciario,
che nel frattempo era stato
rimpinguato, partirono con
bonifico, sempre erogato come
apparente finanziamento, altri
65mila euro a favore di Mularoni
finiti sul mandato fiduciario
“Aquila” sempre a lui riconducibile.
Sono poi documentati
altri passaggi di denaro con gli
stessi macchinosi trasferimenti
per importi che vanno dai 18mila
ai 250mila euro.
Il finanziamento
ripianato da altri

C’è un caso nel quale nel dicembre
2007 Fin Project accende
a nome di Daniele Billi un fi-
nanziamento di 250.000 euro. A
garanzia vengono date in pegno
quote riconducibili al Mularoni
in capo a Penta Immobiliare. A
un certo punto il debito residuo
di 210.000 euro viene ripianato
con fondi provenienti dal conto
di Roberto Ragini (non indagato)
e Luigi Moretti. Anche qui,
insomma, passaggi indicativi
per l’accusa, che fotografano
un sistema collaudato per fare
girare il denaro distraendone la
provenienza.

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