Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Tavolucci, l’affare da 20 miliardi di lire raccontato da Bruscoli

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Tavolucci, l’affare da 20 miliardi di lire raccontato da Bruscoli

L’informazione di San Marino

Tavolucci, l’affare da 20 miliardi di lire raccontato da Bruscoli nell’interrogatorio

Indici di edificabilità che “magicamente” aumentano dopo la compravendita dei terreni

Nell’interrogatorio di Bruscoli a Pesaro l’ex consigliere di ambasciata parla dell’affare del centro uffici, delle compravendite dei terreni, di Gatti, Moretti, Rossini e Roberti e della tangente Finproject

Antonio Fabbri

Oltre che negli interrogatori dei membri di Banca Centrale, interrogatori che riguardano l’attività recente dell’ex Segretario agli esteri, il nome di Gabriele Gatti spunta anche nell’interrogatorio di Gian Luca Bruscoli, tra i rinviati a giudizio per la tangentopoli sammarinese-conto Mazzini.

Bruscoli è stato interrogato
dalla Guardia di
finanza di Pesaro, per
rogatoria, il 23 dicembre
dello scorso anno, alla
presenza dei commissari
della legge Alberto
Buriani e Antonella
Volpinari.
Anche questo interrogatorio
è nel novero delle
70mila pagine del fascicolo
del maxi processo.

In quell’occasione Bruscoli comincia dal raccontare il suo arrivo a San Marino ed è proprio da lì che parte la sua conoscenza di Gatti.  “Arrivo a San Marino nel 1996/97 circa, avevo iniziato rapporti con la Repubblica del Tatarstan, tramite un funzionario Rai tale Stefano Angelini, il quale andò da Gatti per una operazione diplomatica di riconoscimento della richiesta di indipendenza del Tatarstan. Gatti incaricò Roberti di interessarsene e quest’ultimo, che ho conosciuto in quell’occasione, mi contattò esponendomi le grandi opportunità di San Marino”. All’epoca Gabriele Gatti era Segretario di Stato agli Affari esteri e politici e uomo forte della Democrazia cristiana e del Paese. Ma quali erano le grandi opportunità a San Marino? Lo dice sempre Bruscoli proseguendo nell’interrogatorio: “Roberti mi coinvolse nell’operazione Tavolucci ma non avevo i fondi perché necessitavo di 8 miliardi di lire, l’operazione consisteva nell’acquisto di un terreno da edificare e poi rivendere. L’operazione nel suo complesso valeva 18/20 miliardi di lire. I miei amici libici mi portarono i soldi in contanti per 14 miliardi di lire per concludere l’operazione Tavolucci in valigette diplomatiche, parlo di esponenti della famiglia Gheddafi”. 

A questo punto nel racconto
di Bruscoli spuntano
anche gli imprenditori
e il balletto sugli indici
di edificabilità.
“L’ingegner Moretti
seguiva l’operazione
e dopo qualche mese
mi disse che forse non
erano più in grado di
aumentare l’edificabilità
del terreno quindi
mi propose l’acquisto
immediato da parte di
Rossini Ambrogio, che ci
ridiede gli stessi soldi (8
miliardi) e una permuta
di immobili del valore di
circa 2 milioni siti in Via
Tonini intestati dapprima
a Leasing Sammarinese
e successivamente
a Finproject e poi alla
Casati”.
Bruscoli racconta anche
del rialzo degli indici e
dice chi percepì provvigione.

“Dopo il riacquisto
l’indice di edificabilità
si rialzò magicamente.
In questa operazione
percepirono provvigione
Roberti e Moretti”.
Bruscoli parla anche di
Finproject e di quanto
e a chi, stando a quanto
riferisce ai magistrati,
dovette versare.
“Tramite Finproject,
per la costituzione della
stessa, dovetti pagare
un contributo che venne
quantificato in 800 milioni
di lire. Consegnai
il denaro in contante dei
libici a Roberti il quale
mi disse che sarebbe
servito per pagare la
Democrazia cristiana ed
in particolare Gabriele
Gatti. Credo che la
somma di 150 milioni
di lire fosse destinata
allo stesso Roberti quale
intermediario, come da
lui dichiarato. Il denaro
contante lo avevo ricevuto
dagli amici libici e
lo consegnai a Roberti
in più buste arancioni.
In Finproject per le
operazioni effettuare con
gli amici/fratelli libici
percepivo il 10% di provvigione,
il 2% in contanti
e l’8% tramite una partecipazione
negli affari,
tramite Kankun riuscii a
percepire il 20% al quale
riconoscevo anche una
piccola parte”.
Bruscoli dice anche di
chi curava gli affari
tramite Finproject.
“I primi anni di attività
curavo gli affari personali
di alcuni esponenti
della famiglia Gheddafi”.

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