Antonio Fabbri – L’informazione: Discriminazione razziale, report di Strasburgo su San Marino

Antonio Fabbri – L’informazione: Discriminazione razziale, report di Strasburgo su San Marino

L’informazione di San Marino

Discriminazione razziale, report di Strasburgo su San Marino

Bene le leggi esistenti, ma mancano dati aggiornati. Inosservata raccomandazione per il monitoraggio del fenomeno

Antonio Fabbri 

SAN MARINO. E’ stato pubblicato ieri il quarto rapporto del Comitato consultivo del Consiglio d’Europa per la protezione delle minoranze, adottato
il 20 novembre dello scorso anno,
sulla tutela delle minoranze relativo
a San Marino.

Un report che fa pensare, anche alla luce della campagna antimigranti che si è scatenata pure in Repubblica in questi giorni. Luci e ombre nel report, che, non nasconde come si riscontrino carenze normative in materia e il pericolo di derive discriminatorie. Riassumendo, il report evidenzia che San Marino è “attento all’inclusione dei migranti e all’integrazione nella società e che le autorità hanno riferito
che “nessun caso di razzismo
o di discriminazione razziale è
stato registrato, anche se episodi
isolati di pregiudizio latente nei
confronti degli stranieri, hanno
portato all’adozione di misure
normative e all’organizzazione
di attività culturali per aumentare
la tolleranza e il dialogo interculturale
e la lotta al razzismo
”.
I
l Comitato consultivo del Coe, tuttavia, biasima il fatto che il rapporto presentato non fornisca “alcuna panoramica aggiornata di queste iniziative, che sono particolarmente rilevanti dato il crescente numero di immigrati nel paese”. Poi il Comitato, pur rilevando che San Marino si è dotato di leggi in materia, afferma tuttavia che “alcuni casi di discriminazione non sono ancora coperti dalla legislazione vigente oltre al fatto che i rimedi civili
e amministrativi sono carenti.
Nonostante questo, pare che una
comprensione generale delle nozioni
di razzismo e discriminazione
razziale ci sia, ma misure aggiuntive per la consapevolezza
della maggioranza della popolazione
sono necessarie per prevenire
potenziali casi di discriminazione
razziale e intolleranza
”.

In questi giorni si è notato quanto
questo rilievo sia pertinente.
In tale contesto – proseguono
dal Coe – il Comitato consultivo
prende atto con preoccupazione
che non è stato dato corso alla
sua precedente raccomandazione
sulla creazione di un organismo
indipendente e con competenze
adeguate, per monitorare
l’evoluzione del razzismo e della
discriminazione
”.
Viste queste
premesse il Comité Consultatif
de la convention-cadre pour la
protection des minorités nationales
(Comitato consultivo della
convenzione quadro per la protezione
delle minoranze nazionali)
Formula due raccomandazioni:
Adottare un approccio aperto
e completo per l’integrazione della società attraverso il rafforzamento delle misure legislative, amministrative e altre che promuovano la tolleranza e il rispetto interculturale nella popolazione
di maggioranza; attività che
aumentino la consapevolezza
per prevenire potenziali casi di
discriminazione razziale e l’intolleranza
”.

La seconda raccomandazione
è di “modificare il quadro legislativo
per assicurare una protezione
completa contro tutte le
forme di discriminazione, anche
dal punto di vista dei ricorsi civili
e amministrativi; sensibilizzare
prima di tutto la maggioranza
della popolazione al quadro giuridico
esistente; creare un organo
indipendente per monitorare
l’evoluzione del razzismo e della
discriminazione
”.
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