Antonio Fabbri – L’informazione: ‘La politica si e’ distaccata dalla democrazia’

Antonio Fabbri – L’informazione: ‘La politica si e’ distaccata dalla democrazia’

L’informazione di San Marino: “La politica si e’ distaccata dalla democrazia”

Antonio Fabbri

In aula, dei 21 imputati, ce ne sono solo cinque: Claudio Podeschi e Biljana Baruca, Pietro Silva, Romano Lenzi e Mirella Frisoni. Nel pomeriggio è poi entrato in aula anche Giovanni Lonfernini. Attorno alle 9 e 10, il primo degli imputati ad arrivare era stato Pietro Silva, accompagnato dal suo avvocato Andrea Belluzzi. Alla spicciolata, poi, i vari legali e, alle 9 e 20 circa, è arrivato Claudio Podeschi, assieme al suo pool difensivo con gli avvocati Annetta, Pagliai e Campagna. Alle 9 e 30 l’ingresso del giudice Gilberto Felici al Kursaal e, circa 20 minuti dopo, l’apertura della prima udienza, alle ore 9,52, del maxi processo sulla tangentopoli sammarinese-conto Mazzini.

Le richieste di costituzione di parte civile. Il processo si è aperto con le richieste di costituzione di parte civile. Le istanze, cioè, di chi ritiene di avere subito dal reato contestato agli imputati un danno. Tre i soggetti che hanno fatto istanza di costituzione in giudizio: lo Stato, tramite l’Eccellentissima Camera rappresentata dall’avvocatura; La Banca Centrale di San Marino e, come preannunciato, il Partito Democratico Cristiano Sammarinese.

L’Avvocatura dello Stato
“Riteniamo – ha esordito l’avvocato
Sabrina Bernardi – che,
alla luce dei capi di imputazione,
lo stato dai fatti contestati da tutti
gli imputati abbia subito ingentissimi
danni. E’ innegabile – ha
detto – che lo stato possa costituirsi
parte civile. E’ innegabile
perché l’associazione a delinquere
ha tratto vantaggi ed ha agito
con abuso del pubblico ufficio di
consigliere e congressista. Questo
reato offende l’ordine pubblico.
Sono state compromesse libertà
fondamentali, diritti politici dei
cittadini, compromessa la libera
iniziativa economica e il regolare
funzionamento della Pubblica
amministrazione”. E ancora: “La
politica si è distaccata dalla democrazia
e gli interessi di pochi
sono stati anteposti agli interessi
di tutti a discapito della collettività.
Abbiamo un danno ingentissimo”.
Poi ha proseguito stigmatizzando
il fatto di “aver messo
a punto tecniche di riciclaggio
sempre più sofisticate. Il riciclaggio
è un reato che offende l’amministrazione
della giustizia, perché
ostacola il puntuale accertamento
di reati. È un reato contro l’ordine
pubblico e contro l’economia.
Il riciclaggio e un virus letale
che inquina il settore bancario e
finanziario, inquina l’economia
e il principio di corretta e leale
concorrenza. Non si è trattato di
episodi singoli, ma il riciclaggio è
diventato attività sistematica, che ha reso necessarie strutture operative
come finproject e la galassia
di società che attorno ad essa
ruotavano”.
Ha fatto eco alla collega l’avvocato
Simona Ugolini: “Denaro
movimentato in quantitativi smisurati
e assolutamente inimmaginabili
fino ad oggi. Per fini di
puro arricchimento personale si è
fatto un uso distorto delle cariche
pubbliche, con condotte antitetiche
rispetto a quelle richieste ai
pubblici ufficiali. Podeschi – ha
detto l’Avvocatura – ha posto in
essere una vita parallela, alternativa,
spacciandosi per imprenditore
nei settori più vari. Marcucci,
ad esempio, nell’ambito
della truffa Gival, ha intascato
100 mila euro quando era Segretario
di Stato”. Ma non finsice
qui. “San Marino – ha detto l’Avvocatura
– ha pagato due volte il
costo della corruzione: da un lato
questa gestione della cosa pubblica
ha reso San Marino terreno
fertile per la criminalità, anche di
stampo mafioso”. Ma dall’altro
lato l’Avvocatura evidenzia anche
come la distorsione del sistema
abbia portato alla crisi del sistema
bancario e richiama il “credito di
imposta concesso agli istituti”
che hanno rilevato le banche in
crisi, in particolare Banca Commerciale,
che era “al servizio del
sodalizio criminale”.

La Democrazia Cristiana
L’avvocato Gianna Burgagni ha fatto istanza di costituzione di
parte civile per conto della Democrazia
Cristiana.
“La Dc – ha detto – si costituisce
per chiedere i danni economici e
morali nei confronti di chi ha ricoperto
posizioni di rilevanza nel
partito ed ha avuto lustro politico
dalla sua rappresentanza. Le fattispecie
contestate sono gravissime.
Gli imputati si sono serviti
della loro posizione nella Democrazia
cristiana per ricoprire cariche
ancora più alte nello Stato
e per favorire, così, i reati commessi.
Sono stati lesi l’immagine,
il prestigio e la reputazione del
partito, anche per il clamore che
suscitano i reati contestati. Nei
capi di imputazione emerge che i
reati sono stati commessi abusando
del ruolo ricoperto, non solo
come rappresentanti dello Stato,
ma anche come rappresentanti
della Dc. Riteniamo pertanto legittima
la richiesta di danno”, ha
affermato l’avvocato Burgagni.

La banca Centrale
Terza istanza di costituzione di
parte civile quella di Banca Centrale,
rappresentata in giudizio
dagli avvocati Antonella e Alessandro
Monteleone. Banca centrale
patisce una “straordinaria
lesione del diritto all’onore e alla
reputazione”, ha detto Antonella
Monteleone. “Bcsm ha uno scopo
sociale di stabilità del sistema,
trasparenza e correttezza dei soggetti
autorizzati”. Di qui la necessità
di “tutela della reputazione e
della fiducia nel sistema finanziario della Repubblica”. Poi ha aggiunto
che la richiesta di costituzione
di parte civile ha anche “un
contenuto politico-istituzionale.
C’è una presa di posizione rispetto
a una vicenda che ha creato un
discredito enorme. Molto spesso
ci siamo trovati, ce ne rendiamo
conto, con delle infedeltà in Banca
centrale all’epoca dei fatti.
Noi rappresentiamo una nuova
stagione – ha aggiunto – per
questo riteniamo di avere patito
anche un danno alla reputazione
nazionale ed internazionale, con
riferimento alle funzioni transnazionali
della Bcsm”. Dello stesso
tenore l’intervento dell’avvocato
Alessandro Monteleone che, nel
richiamare il danno patrimoniale
subito da Bcsm, illustra il caso
della tangente pagata per la sede
di Via del Voltone.“Ci rendiamo conto – ha detto –
che nelle carte ci siano riferimenti
ad una linea opaca”, il richiamo
è alla “collaterale assistenza
di Banca centrale” al gruppo
criminale citata nei documenti
dell’inchiesta. “Ma – ha aggiunto
il legale – le responsabilità
sono in capo a precise persone
fisiche infedeli che hanno operato
all’interno della Banca”, ed
ha richiamato gli interrogatori a
Castiglioni, Bernardi e Valentini.
Insomma il legale ha sottolineato
che “l’infedeltà” di alcune persone,
non deve impedire la possibilità
dell’ente di costituirsi in giudizio,
per tutelare il proprio buon
nome e la sua funzione, oltre che
per chiedere i danni patrimoniali
che emergono.

La procura fiscale
Il procuratore del fisco Roberto
Cesarini ha espresso il suo parere
pure essendo, quello della costituzione
di parte civile, argomento
che non attiene alla sua funzione.
“Non avendo visto la deliberazione
della Dc o di Bcsm, mi fido
di quello che è stato detto, sotto
l’aspetto formale. Sotto l’aspetto
sostanziale, abbiamo giurisprudenza
sammarinese sull’argomento
della costituzione da parte
di enti. Giurisprudenza che evidenzia
necessità che sussista un
nesso causale e una pertinenza
degli scopi statutari, siano essi
del partito o di Bcsm. La Procura
fiscale ritiene che sia legittima
l’ammissione delle parti civili”.

La difesa di Stolfi
L’avvocato di Fiorenzo Stolfi,
Luigi Stortoni, è intervenuto per
primo, contestando la costituzione
di parte civile di Banca Centrale.
“Chi è titolare del bene protetto
è lo Stato, quindi l’Eccellentissima
camera. Non c’è dubbio che
la Banca Centrale non sia titolare
del bene giuridico protetto. Altrimenti
si arriverebbe al paradosso
che, ad esempio, il guardiacaccia
si possa costituire parte civile
quando faccia una multa chi
deturpa l’ambiente. In quel caso,
semmai, sarebbe il ministero
dell’ambiente a poter chiedere la
costituzione di parte civile, essendo
lui titolare del bene giuridico
protetto”.

La difesa di Roberti
Su Bcsm la difesa di Giuseppe
Roberti si è associata alle conclusioni
dell’avvocato Stortoni.
L’avvocato Rossano Fabbri ha
inoltre chiesto il rigetto della costituzione
dell’Eccellentissima
Camera per quanto riguarda le
contestazioni di riciclaggio. Su
Bcsm ha detto: “Si parla della
tangente, per la sede di Bcsm,
ma questo non è un processo per
corruzione”, per cui, ha rilevato,
manca il nesso causale. Su Bcsm
ha ribadito l’avvocato Francesco
Pisciotti, Via del Voltone non è titolare
del bene giuridico tutelato.

La difesa di Podeschi e Baruca
L’avvocato Massimiliano Annetta
ha sottolineato che l’interpretazione
data alla costituzione di
parte civile degli enti, “cozza col
principio di stretta legalità. Non
ci si può costituire per il mero fatto
di essersi autoinvestiti di una
funzione di rappresentanza. È evidente,
poi, che con la costituzione
di Eccellentissima Camera e Banca
centrale ci sia una duplicazione
di pretese risarcitorie. Chi è il
titolare del bene giuridico? – ha
ribadito anche Annetta – se non si
dà un principio di rigore, allora
si possono costituire tutti quanti i
sammarinesi qui presenti”. E ha
chiesto il rigetto di tutte le istanze
di costituzione di parte civile.
Nel pomeriggio è stata la volta
dell’avvocato Stefano Pagliai,
sempre legale di Podeschi e Baruca
oltre che di Giovanni Lonfernini.
“Né Lonfernini né Podeschi
– ha detto Pagliai riferendosi alla
costituzione di parte civile della
Dc – hanno mai preso un voto
dall’estero, ma se anche fosse
sarebbero voti finiti al partito e
la Dc ha beneficiato di questo sistema,
tanto da stare al governo
per lunghi anni. Quindi mi viene
da ridere alla richiesta della Dc.
Ritengo invece ci sia responsabilità
giuridica da parte del partito,
che dovrebbe essere chiamato
a risponderne. Lonfernini poi è
uscito dal partito in forte polemica
con l’uomo forte della Dc,
Gabriele Gatti, e gli si chiedono i
danni dal 2006 al 2015?”

Difesa Menicucci e Marcucci
L’avvocato Maurizio Simoncini,
codifensore con l’avvocato
Maria Selva di Menicucci e
Marcucci, ha sottolineato che la
costituzione della Eccellentissima
Camera avviene sulla base di
una delibera “omnia” del 2007.
Ha quindi evidenziato che era
necessaria una delibera ad hoc.
Per quanto riguarda la Dc Simoncini
ha richiamato i denari
movimentati da Cesare Gasperoni,
inizialmente indagato e poi
prosciolto: “Quei soldi sono stati
depositati alla Dc. Non c’è altra
ipotesi. Basta questo a dimostrare
la carenza di legittimazione,
ma anche la temerarietà, di una
domanda come quella della Democrazia
Cristiana”. Nel proseguo
dell’udienza del pomeriggio
anche tutti gli altri legali della
difesa hanno chiesto il rigetto
delle costituzioni di parte civile.
Per questa mattina è stato fissato
tempo per le controrepliche. Poi
l’udienza sarà sospesa e riprenderà
alle 15. Lasso di tempo nel
quale il Giudice Gilberto Felici
molto probabilmente deciderà
sull’ammissibilità o meno della
costituzione delle parti civili.

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