Antonio Fabbri – L’informazione: ‘Pallottola nella cassetta della posta e visita da un esponente dei casalesi’

Antonio Fabbri – L’informazione: ‘Pallottola nella cassetta della posta e visita da un esponente dei casalesi’

L’informazione di San Marino

‘Pallottola nella cassetta della posta e visita da un esponente dei casalesi’

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Il caso è relativo ad una appropriazione indebita di due moto d’acqua per le quali non sono stati più pagati i ratei e la finanziaria, il liquidatore della Bfc, aveva sporto denuncia nei confronti di Stefano Guerra che è finito imputato per appropriazione indebita. Ieri è stato sentito dal giudice Roberto Battaglino proprio Guerra, che ha dapprima rigettato le accuse affermando di avere fatto di tutto per recuperare le due moto d’acqua del valore
complessivo di circa
diecimila euro.

Le moto, secondo quanto accade in questi casi, erano state acquistate tramite la finanziaria da Guerra e poi noleggiate ad un cliente, Alessandro Facchin, per la partecipazione ad una gara. Però, ha riferito in aula Guerra, conclusa la competizione sportiva le moto non sono non sono più ritornate. Ed è a questo punto che Guerra ha descritto al giudice degli episodi inquietanti. 

“Quanto le moto non sono state restituite, ho iniziato a cercare di recuperarle in maniera determinata  come era avvenuto anche
per altri beni, come le
auto che sono state da
me recuperate restituite
alla finanziaria.

“Tuttavia -ha raccontato Guerra al Commissario
della legge Battaglino, al
pro fiscale Giovanni Belluzzi,
al legale di parte
civile Francesco Mazza
e al difensore Maurizio
Simoncini– quando ho cercato di recuperare le moto d’acqua ho iniziato a ricevere minacce.

Prima ho trovato un proiettile
in una busta nella
cassetta delle lettere.
Poi si sono presentati
da me Facchin assieme
a un napoletano. Mi
venne detto il suo nome.
Allora, facendo delle
ricerche, ho scoperto che
si trattava di una persona
riconducibile al clan dei
Casalesi”.
Situazioni percepite con
inquietudine da Guerra
che, proprio per il timore
conseguente a queste vicende non ha denunciato.

“Quanto ho capito con
che persone avevo a che
fare – ha detto – non ho
presentato denuncia”.
Ed ha così motivato
anche il fatto di avere
“allentato”, negli anni
2013 e 2014, i tentativi di
recupero dei beni.

Una situazione inquietante
che probabilmente
verrà rilevata anche dalla
difesa in sede di arringa
conclusiva che è stata
fissata per domani.
Al di là del caso specifico,
comunque, quanto
affermato in aula ieri
dall’imputato accusato
appropriazione indebita,
accusa che rigetta,
lascia intendere come
in determinati settori,
quello del noleggio auto
e veicoli in particolare,
ruotassero, come già
emerso in altri casi,
interessi e situazioni
non sempre limpide che
hanno più di una volta
portato alla luce il radicamento
nella zona di
esponenti della criminalità.

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