L’analisi / La Voce di Romagna: Dall’inchiesta sui capitali al ‘vero’ caso banche del Titano / Colpo grosso? A orologeria e stantio

L’analisi / La Voce di Romagna: Dall’inchiesta sui capitali al ‘vero’ caso banche del Titano / Colpo grosso? A orologeria e stantio

L’ ANALISI/ DALL’ INCHIESTA SUI CAPITALI AL ‘VERO’ CASO BANCHE DEL TITANO
Colpo grosso? A orologeria e stantio
“MODELLO DI BUSINESS”
I 600 milioni agli istituti di credito “per dare liquidità” a cosa servono? Non si presta più un soldo a nessuno…
Repubblica e L’ Espresso del 25 settembre hanno lanciato dal sommergibile Italia due bei siluri al già malconcio Titanic. Paolo Biondani, sotto il titolo “Colpo grosso a San Marino”, racconta di come Guardia di Finanza e Procura di Forlì siano riusciti a schedare con un sofisticato software tutte le movimentazioni di 26900 soggetti, fra l’ Italia e la Serenissima Repubblica. Va detto che di grosso c’ è solo il titolo perché le notizie sono davvero “fredde” anzi stantie. Le vicende di Bruscoli, Lucchi, Liu jo dei fratelli Marchi, sono state già da tempo agli onori delle cronache. Si tratta d’ indagini e di accertamenti già incardinati saldamente sia dalle Fiamme Gialle che dalle Procure interessate. Solo chi vive lontano dalla Romagna, può non sapere che oggi Pierino Isoldi ha ben altri pensieri di quelli fiscali e della fine che ha fatto o farà “la faraonica villa” di Bertinoro. Adesso credo che l’ ex re del mattone forlivese sia preso con altri problemi, mentre, uscito dal carcere, sta scontando una condanna ai domi ciliari, per una brutta storia di corna e di botte di aborti e minacce. Adesso apprendiamo che il nuovo filone d’ indagine in cui viene coinvolto San Marino, dopo Varano, Re Nero, si chiamerà “Torre d’ avorio”. Debbo dire che “Turris Aeburnea” insieme ad “Ianua Coeli” “Consolatrix Afflictorum” era una delle giaculatorie della Madonna, che si recitavano al mese di Maggio.
Se i magistrati e le forze dell’ ordine hanno inteso aggiungere un ulteriore grano al rosario delle disgrazie del Titano allora prendiamo atto della coerenza liturgica che vuole San Marinopaese dove tutte le nefandezze si sono perpetrate. Certo le Banche di San Marino non sono state “farina da far ostie”, ma non dimentichiamoci che non troppi anni fa Unicredit e altre banche italiane, erano proprietarie proprio dei più grossi Istituti della Repubblica. Chi faceva promozione con i propri clienti alle Banche “partecipate” erano proprio le filiali italiane .
Non servivano gli spalloni, per portar su il contante, bastava la compiacente posta interna. La cosa era talmente risaputa che Banca d’ Italia perse la pa zienza e “manu militari” obbligò la dismissione delle partecipazioni Sammarinesi. Basta verificare le date delle due ultime: Unicredit – Banca Agricola Cassa di Risparmio di Rimini – Credito Industriale Sammarinese. Se la memoria non mi tradisce siamo nel 2012 mica ai tempi in cui i Goti bazzicavano per Domagnano. Insomma, in nome della par condicio, io farei fare a qualche giornalista italiano una bella cura di fosforo che aiuta tanto la memoria. Se poi si preferiscono i metodi naturali i cefali, dicono, siano ricchi di tale benefica sostanza. Immediata è arrivata, risentita e piccata, la risposta della Segreteria alle finanze, che puntualmente abbiamo pubblicato nella nostra edizione di ieri. Il testo è di per se una “summa” di contorsionismi politico diplomatici, che fan no emergere una desolante mancanza di progettualità, d’ identità e di sovranità. Tutto il testo è criptico e se non fosse tragico farebbe ridere, per il timore evidente di non far arrabbiare il Grande Vicino e l’ impotenza dimostrata fino ad oggi per mantenere la schiena dritta dinnanzi a soprusi e diktat che nessuno stato sovrano può accettare. Il comunicato recita testualmente ” Esprime perplessità sul reiterarsi di comunicazione di sistema che coinvolgono ingiustificatamente la Repubblica”. Forse non sarebbe stato meglio scrivere: “fatela finita con questi articoli ad orologeria, fatti alla vigilia del termine per la Volountary disclosure. Abbiamo abdicato su tutto, abbiamo inserito norme antriciclaggio, che voi in Italia state ancora discutendo, abbiamo inserito anche il reato di autoriciclaggio che non fa parte ancora delle vostre norme fiscali. Vi abbiamo dato tutto e ci trattate così?!!”. Il buon Capicchioni pare abbia approvato il documento dopo essere andato ad aprire, come fa quasi ogni mattina, la tabaccheria di famiglia. Sarà forse che tirando su la serranda gli sarà venuto in mente di lasciare scrivere che lacomunicazione ” si fa forza di meccanismi associativi discutibili” . A San Marino di associativo c’ è un vasto movimento, sportivo, micologico, umanitario oltre al reato che pare verrà contestato nel maxi processo “Mazzini”. Prosegue poi ricordando all’ Italia che “le parti hanno concordato l’ avvio di tavoli tecnici per implementare”. Siamo contenti di sapere che il grande risultato di Governo, Banca Centrale ed AIF è è stato quello di concordare “l’ avvio”. Insomma come nel coro dei “Lombardi alla prima Crociata” ed i sette nani di Biancaneve tutti cantano “par tiam partiam”. Si sicuramente partono sempre, con voli business, hotel, taxi, cene a carico dei sammarinesi. Sono sempre dappertutto. Ogni occasione è buona: Ocse, Fondo Monetario, Strasburgo, New York, Dubai, Shan gai e giù foto, con emiri o con circassi, mongoli o finlandesi. Accordi come se piovesse, con le più incredibili e lontane contrade. Anzi più lontane sono e tanto meglio è: una bandierina qua un ambasciatore là. Un passaporto diplomatico, come un sigaro, non si negano a nessuno. Il documento delle finanze parla anche di “modello di business”. Non so quale sia se non la richiesta di un prestito da seicento milioni per dare “liquidità alle banche” raccontano. Ragioniamo: le banche cosa ci fanno con la liquidità? La tecnica bancaria ci insegnava che la liquidità raccolta doveva venire impiegata in finanziamenti alla clientela ed in investimenti mobiliari ed immobiliari. Ora le Banche sammarinesi non prestano un soldo dopo le perdite patite negli ultimi anni, fra Delta e dintorni, costruttori improvvisati e leasing che hanno finanziato somme superiori al 100% del valore del bene. Fra bonus fiscali e soldoni contanti lo stato ha legato il proprio destino a quello delle Banche mettendoci, come “buon peso”, anche i fondi delle pensioni dell’ ISS. Forse i 600 milioni servono a pagare la spesa corrente, perché diversamente si dovrebbe pensare che le banche non abbiano i soldi per rimborsare i capitali in uscita con la disclosure. Mi auguro che da un lato lo stato italiano capisca che, salvo alti segreti motivi, non si può finanziare una situazione di spesa gravissima dove i dipendenti pubblici sono più del 20% della popolazione.

Spero che i cittadini sapranno dire di no alla svendita del Paese, che ci porterà ad una sovranità limitata. Meglio essere o tornare ad essere poveri, ma indipendenti dai diktat di questo o quel politico italiano. Sarà forse l’ ora di andare sul Pianello e far sentire la voce della San Marino vera, quella che lavora, investe, soffre e crede in questo irripetibile Paese. Mandiamoli a casa in fretta e facciamo sentire la voce di questa gente. Basta gite o villeggianti romani. Da domani i viaggi e le trasferte, se li paghino con i loro soldi. La Merckel direbbe: SanMarino Erwache!! Non c’ entrano le vacche, vuol solo dire: SanMarino Svegliati.

Erasmus

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