Antonio Fabbri – L’informazione: Psd, ha vinto Stolfi. Belluzzi e i suoi consegnano il partito alla Dc

Antonio Fabbri – L’informazione: Psd, ha vinto Stolfi. Belluzzi e i suoi consegnano il partito alla Dc

L’informazione di San Marino

in consiglio sinistra unita prende le distanze dal partito di via Rovellino ormai in mano ai filo democristiani

Psd, ha vinto Stolfi. Belluzzi e i suoi consegnano il partito alla Dc

Il segretario lazzarini rassegna le dimissioni: “l’obiettivo è stato fallito. il mio ruolo come segretario non ha più senso”

Antonio Fabbri

La direzione del Psd vota e decide di stare con la Dc. Il Segretario Marina Lazzarini viene di fatto sfiduciata e si dimette dalla segreteria. “La direzione Psd – ha detto Marina Lazzarini – ha adottato una linea che va a demolire tutto il lavoro portato avanti negli ultimi due anni, per superare la frammentazione della sinistra sammarinese. Un impegno importante, ma l’obiettivo è stato fallito. Il mio ruolo come segretario non ha più senso perché non ci sono più le condizioni e le condivisioni per andare avanti”. Il partito va verso la spaccatura. Così come verso la spaccatura va Ssd. Nello stringato comunicato di Via Rovellino di ieri mattina il Psd tira dentro anche Sinistra Socialista Democratica, evidentemente senza averglielo chiesto, vista la presa di posizione che Sinistra unita ha reso pubblica nei giorni scorsi e confermato ieri in Consiglio.

Le dichiarazioni sono affidate al comunicato di sei righe, dato che di commenti non ne arrivano dal partito. “La Direzione del PSD, riunitasi nella serata di martedì 23 agosto, rispetto al progetto di Sinistra Socialista Democratica di grande coalizione e alla limitata contro proposta della Democrazia Cristiana, ritiene prioritario percorrere la strada del confronto programmatico approfondito tra SSD e DC, per la costruzione di una coalizione aperta al contributo di chi condividerà temi, soluzioni e metodo, per sciogliere i nodi cruciali del Paese”.

La strategia democristiana va dunque in porto e il blasone se lo tiene la parte filo-Dc sulla scorta di una linea pseudostolfiana ormai collaudata e, per una corrente del Psd, mai tramontata. Resta da vedere, adesso, che cosa faranno gli altri che sono andati in minoranza nella votazione della direzione. Anche perché non si capisce che cosa possano andare a fare insieme due partiti che sui punti nodali sono stati in contrasto: da Banca Centrale alla gestione dei crediti non performanti, alla Igc.

Ha sintetizzato ieri in Consiglio il quadro della situazione politica nell’area riformista, Francesca Michelotti, di Sinistra unita, che ha detto chiaramente che S.u. col Psd, a questo punto, non ci andrà: “Ora il Psd – ha detto – diretto dalla componente socialista di Iro Belluzzi, ha imboccato la strada dell’alleanza fortemente voluta dal capogruppo Dc Mazza che si è concretizzata sotto i migliori auspici di Fiorenzo Stolfi e Paride Andreoli”. Si profila quindi una riedizione di una alleanza già vista, probabilmente con più socialisti e meno democratici al seguito.

Dopo un tira e molla durato giorni, nella serata di martedì si è dunque giunti alla votazione. Pare, ma i numeri ufficiali della seduta non sono stati resi noti, che fossero presenti poco più di quaranta membri. Poco più di venti hanno votato per andare con la Dc, in diversi si sono astenuto e in dodici avrebbero votato per non accettare la proposta di Via delle Scalette. Adesso su quel che resta di Ssd, dovranno decidere Sinistra unita e LabDem, oltre a quei democratici che dovessero staccarsi dal Psd, posto che Denise Bronzetti la sua decisione di andare con la Dc pare averla già presa

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy