Antonio Fabbri – L’informazione: Riciclaggio da 14 milioni con la Cina, si apre il processo a Luciano Cardelli

Antonio Fabbri – L’informazione: Riciclaggio da 14 milioni con la Cina, si apre il processo a Luciano Cardelli

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Riciclaggio da 14 milioni con la Cina, si apre il processo a Luciano Cardelli / Processo davanti al giudice Battaglino. Il commercialista: “dimostreremo nostra correttezza

SAN MARINO. E’ fissato per oggi con la prima udienza davanti al Giudice Roberto Battaglino – pro fiscale Giovanni Belluzzi – il processo per riciclaggio a carico di Luciano Cardelli. Il commercialista, all’epoca dei fatti, tra il 2008 e 2010, era presidente dalla finanziaria sammarinese FinInternational. Gli viene contestato il trasferimento di denaro ritenuto di provenienza illecita verso la Cina. Cifra che nel giro di due anni ha raggiunto quota pari a 14.266.500 euro. Un importo che secondo il commercialista sammarinese rinviato a giudizio “in quel periodo di tempo è un ammontare normale per l’attività di una finanziaria”.
Il fatto
La vicenda è la stessa
scaturita, in prima battuta,
dall’indagine italiana
denominata Cian Liu
– filone della più ampia
indagine Money2Money
sul riciclaggio del denaro
cinese di provenienza
illecita in Toscana.
Ed è proprio per le transazioni
con la Cina che
i guai per Cardelli sono
arrivati anche sul Titano
con una indagine aperta
in prima battuta dal
Commissario della legge
Morsiani e terminata dal
Commissario Buriani
che ha disposto il rinvio
a giudizio nel marzo
scorso.

I soldi della
criminalità cinese

Tutti quei soldi che
passavano per la Fininternational,
finanziaria
oggi liquidata, erano
secondo l’accusa denari
della criminalità organizzata cinese derivanti
da raccolta abusiva del
risparmio, associazione
a delinquere finalizzata
al riciclaggio, contraffazione
del marchio, frode
in commercio, favoreggiamento
e sfruttamento
dell’immigrazione clandestina
e della prostituzione.
I soldi di tutto
questo campionario di
attività illecite venivano
portati in contanti alla
finanziaria sammarinese
di Cardelli da due
soggetti cinesi, Daniele
Wang e Hu Schengwei e
venivano accreditati su
mandati fiduciari intestati
a sette soggetti diversi,
sempre cinesi, oltre che
agli stessi che versavano.
Le somme venivano poi
trasferite a favore di persone
e società su rapporti
bancari in Cina.

“Ho agito nella regola”
“Come ho già detto
anche in Italia, ho agito
sempre nella regola, non
sapendo di avere a che
fare con soggetti della
criminalità cinese, ma
con dei normali money
transfer che mi erano
stati presentati da un
imprenditore sammarinese
che lavorava
già con loro da anni.
Quindi per me avevano
tutti i requisiti”, ha detto
Cardelli. “Per questo –
aveva affermato Cardelli
raggiunto dalla comunicazione
del processo– mi
stupisco un po’ di questo
rinvio a giudizio, ma
sono certo di dimostrare
nel processo la correttezza
del nostro operato”.
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