L’informazione: Bancarotta a Rimini soldi anche sul Titano. Antonio Fabbri

L’informazione: Bancarotta a Rimini soldi anche sul Titano. Antonio Fabbri

L’informazione di San Marino

Bancarotta a Rimini
soldi anche sul Titano

Coinvolta società sammarinese riconducibile al principale indagato
Otto sotto inchiesta. La Gdf sequestra beni per 3,5 milioni

Antonio Fabbri

“Moneta di acciaio”, “Money
steel”, questo il nome che la
Guardia di Finanza di Rimini
ha dato all’operazione che ha
portato all’indagine nei confronti
di otto persone e a misure
cautelari interdittive nei loro
confronti. Di mezzo anche una
società sammarinese, secondo
l’accusa riconducibile al
principale indagato, il riminese
cinquantenne F. P..
Così ieri, militari del Comando
Provinciale delle Fiamme Gialle
di Rimini, hanno dato esecuzione
ad un provvedimento
di applicazione di otto misure
cautelari interdittive (7 di
divieto temporaneo di esercitare
attività imprenditoriali e 1 di
divieto temporaneo di esercitare
la professione forense nei confronti
di Riccardo Bacco, avvocato
di Latina) e di sequestro
preventivo di beni per un valore
di oltre tre milioni e mezzo di
euro, disposto dal Giudice per
le indagini preliminari presso
il Tribunale di Rimini. Le
misure cautelari seguono l’esito
di indagini in materia di reati
fallimentari, falsità ideologica
commessa dal privato in atto
pubblico e riciclaggio.

La complessa attività di polizia
giudiziaria – che ha avuto origine
a seguito della dichiarazione
di fallimento avvenuta nel 2013
di una società friulana con base
operativa a Rimini operante sul
territorio nazionale e in Paesi
Esteri nel settore della trasformazione,
lavorazione e commercio
di prodotti siderurgici
– ha coinvolto società italiane,
una società spagnola, una
società austriaca ed una società
sammarinese.

“Le indagini hanno permesso di
acquisire risultanze significative
di una illecita attività posta
in essere in Italia, San Marino
e Austria, perfezionata anche
attraverso operazioni finanziarie
finalizzate al depauperamento
del patrimonio della società fallita, in danno dei
creditori”, fanno sapere le fiamme
gialle riminesi.

La finanza di Rimini, coadiuvata
dai colleghi di Pordenone,
Latina Ferrara e delle compagnie
di Cividale del Friuli
e di Carpi, hanno posto sotto
sequestro quote societarie,
immobili, beni aziendali, saldi
attivi di conti correnti italiani
riconducibili agli indagati per
un ammontare complessivo di
oltre 3,5 milioni di euro. L’indagine,
comunque, non è conclusa
de è molto probabile che anche
al Titano venga chiesta collaborazione
giudiziaria tramite
rogatoria.

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