Antonio Fabbri – L’informazione: Truffa del “Caro Padre” ai danni di Bianchini, a giudizio Ricciardi, Pierani e Ascone

Antonio Fabbri – L’informazione: Truffa del “Caro Padre” ai danni di Bianchini, a giudizio Ricciardi, Pierani e Ascone

L’informazione di San Marino

Truffa del “Caro Padre” ai danni di Bianchini, a giudizio Ricciardi, Pierani e Ascone

Antonio Fabbri

Il raggiro, le molotov, le minacce e circa dieci milioni di euro spillati al patron di Karnak, Marco Bianchini, dai suoi stessi collaboratori. E poi la truffa del “Caro Padre”, al quale si rivolgeva Bianchini, prima di aprire gli occhi, convinto di essere in una organizzazione segreta che avrebbe risolto, viste le entrature ad alto livello, i problemi della sua azienda all’epoca sotto la lente delle Fiamme gialle.

Il raggiro ai suoi danni messo a segno dai suoi più stretti collaboratori che, proprio ieri mattina, sono stati rinviati a giudizio a Rimini dal giudice delle indagini preliminari, Ardigò. Dovranno così risponedere del reato contestato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa Giovanni Pierani, Vincenzo Carmelo Ascone e Riccardo Ricciardi. L’accusa è che i tre abbiano sottratto tantissimo materiale, probabilmente rivenduto in neri, inscenando falsi accordi commerciali.

Quando
Bianchini aveva chiesto
spiegazioni – Riporta il resto
del Carlino – gli era stata
palesata la possibilità di entrare
in una associazione segreta
denominata “Cavalieri di
Malta” che avrebbe risolto,
grazie alle loro conoscenze altolocate con forze dell’ordine
e magistrati, tutti i problemi di
Bianchini e della sua azienda.
Il tutto dietro a lauti compensi
in denaro.

Era stata messa in scena anche
una cerimonia di battesimo in
questa associazione segreta.
Tutti espedienti, secondo
l’accusa, per spillare soldi
al patron di Karnak, per un
importo di 3,7 milioni di
euro. Quando Bianchini,
stanco di versare quattrini,
si rifiutò, Ricciardi, secondo
l’accusa, avrebbe messo in
atto un’estorsione con e-mail
minatorie e il lancio di bombe
molotov contro l’abitazione
dell’imprenditore sammarinese.

Episodio che destò scalpore sul
Titano. Gli imputati respingono
le accuse. Il processo inizierà il
14 luglio prossimo

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