L’Agenzia Dire Torre1 dà notizia delle riserve dell’Unione Sammarinese Commercianti per la – prospettata – assegnazione, nella Repubblica di San Marino, di licenze nel settore del commercio a chiunque ne faccia richiesta.
I commercianti sammarinesi temono
l’assalto dello “straniero”. L’imminente riforma del commercio,
con il superamento dello scoglio del 51% della proprieta’
sammarinese doc, apre la strada alla concorrenza di italiani e
altri stranieri e, di fatto, e’ fonte di dubbi e timori per
l’Usc, unione dei commercianti del Titano. “Una liberalizzazione
indiscriminata- spiega Carlo Lonfernini, presidente
dell’associazione, ai microfoni di Rtv- puo’ dare luogo a
iniziative da parte di personaggi che, a quanto ci risulta, si
stanno mettendo in fila per l’assalto all’imprenditoria
commerciale sammarinese, l’unica rimasta completamente in mano
locale”.
In sintesi: “Non vorremmo- prosegue- che una
liberalizzazione porti qualcosa di problematico e ci faccia fare
una brutta fine, come avvenuto in altri settori”. Lonfernini
chiarisce quindi che l’Usc non e’ contraria per principio al
superamento del 51%, ma “chiede solo che eventuali aperture siano
riservate a iniziative di grande valore e a grandi firme che
dovrebbero cominciare a interessare il centro storico e il
settore turistico-commerciale, quello che ha piu’ bisogno di
essere qualificato”.
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