L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO19/06/2007 (L'”Eco” di
Ambrosetti)
Per alcune settimane, su
quotidiani e periodici italiani a diffusione nazionale, nell’estate del 1990
sono apparsi articoli contro l’Università di San Marino a firma di Umberto Eco.
Il Governo aveva istituito direttamente un nuovo dottorato di ricerca,
scavalcando le Autorità Accademiche, cioè quel Comitato Scientifico (Cseo, di
cui Eco era membro) cui per legge erano state demandate facoltà e competenza in
materia. Eco da amico di San Marino si trasformò nel giro di qualche settimana
in un astioso denigratore. Le conseguenze sono state pesantissime: l’Università
di San Marino concepita da Eco, senza Eco è rimasta per anni una macchina
costosissima con una ricaduta insignificante sul territorio.
Mi è tornato in mente questo episodio quando è stata
annunciato all’improvviso nel mese scorso che prima ancora che lo Studio Ambrosetti presentasse nel San Marino Forum
già fissato per metà giugno i risultati del suo lavoro, il Governo ha
commissionato un lavoro – almeno apparentemente – analogo alla ‘concorrente’
McKinsey. E – per colmo – ha chiesto di farsi carico del nuovo onere
finanziario (600 mila euro) a quattro banche fra cui proprio la Cassa di
Risparmio e la Banca di San Marino, che già si sono assunte, attraverso le loro
fondazioni, la responsabilità e l’onere del rapporto con Studio
Ambrosetti.
Ora la politica deve rimediare. San Marino non può
permettersi che si creino nei suoi confronti motivi di diffidenza o peggio, nel
momento, delicatissimo, in cui decide di lanciarsi a conquistare un proprio
spazio sulla scena dell’economia globale.
