San Marino Oggi 7/06/2005
(Non basta più scrivere e denunciare)
Più volte si è avuto occasione di affermare che la nostra classe
politica in questi ultimi decenni non si è affatto caratterizzata per la
capacità di affrontare i problemi ed approntare e realizzare progetti, in
relazione alle nuove esigenze del paese. Ha dimostrato, invece, una
disponibilità a farsi corrompere via via più devastante fino ormai a non più
differenziarsi da chi ha scommesso sulla fine del paese, per propri interessi
personali a scapito della comunità, sfruttando fino all’ultimo le prerogative
della sovranità. Ebbene ora si è andato oltre. Sì, perché fino a ieri si poteva
pensare che nei responsabili della conduzione politica fosse comunque rimasta,
sia pure deviata, la libertà decisionale. Ora anche questa sembra essere venuta
a mancare.
Quanto sta avvenendo attorno alla vicenda della San Marino
Giochi e a tutta la questione del casinò, induce a ritenere che ormai la
nostra classe politica non sia più libera di decidere. Di fronte a certe scelte,
di fronte a certi atteggiamenti, di fronte ad alcuni comportamenti vien da
pensare che sia in atto una forma di ricatto. Insomma vien da sospettare che i
nostri politici agiscano ormai sotto minaccia.
Lo stato delle cose è
ormai tanto degradato che non basta più il dovere di scrivere e di denunciare,
per essere a posto con la propria coscienza di cittadini. Bisogna passare a
quello dell’agire. Come in occasione del sacrilegio dell’antennone nella prima
torre. Dobbiamo tentare di ‘salvare San Marino’. Cominciamo coll’invitare i
Congressisti, che hanno firmato la famosa convenzione sui giochi, a dire
pubblicamente, singolarmente ed in prima persona il perché e il percome di
quella convenzione. È solo una normale richiesta suggerita dal buon
senso.
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