Attiva-Mente: “San Marino ancora non è in grado di stabilire con precisione quante persone disabili ci siano sul proprio territorio”

Attiva-Mente: “San Marino ancora non è in grado di stabilire con precisione quante persone disabili ci siano sul proprio territorio”

Per molti anni si è considerato che la popolazione mondiale con disabilità fosse il 15%, ma proprio di recente l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha aggiornato il dato al 16%.

Lo evidenzia l’associazione Attiva-Mente, che aggiunge: “La disabilità è un aspetto intrinseco dell’essere umano. Praticamente tutti sperimentano, in un momento o nell’altro della propria vita, una forma di disabilità, sia essa temporanea che permanente. Si stima che circa 1,3 miliardi di individui, pari a circa il 16% della popolazione mondiale, attualmente convivano con significative disabilità. Questo numero è in crescita, in parte a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’incremento delle malattie non trasmissibili.”, questo scrive l’OMS.

Questo adeguamento, che ai più può sembrare del tutto irrilevante, in realtà ha suscitato diverse perplessità e sta spingendo molti a riflettere su aspetti più complessi e sfaccettati della questione. In diversi sottolineano, infatti, come ridurre la complessità delle esperienze legate alle disabilità a un singolo numero non faccia giustizia alla vastità dell’argomento.

Il tema al centro delle controversie è la poca chiarezza sul metodo con cui vengono raccolti questi dati e da quali fonti. Intanto la mancanza di dati da molti paesi è un primo problema e ciò rappresenta da sé un’area nella quale si possono desumere solo delle ipotesi. Questo aspetto sommato alla diversità dei metodi di rilevamento poi, ci fa capire come la raccolta di dati a livello globale per determinare la prevalenza delle disabilità sia un’impresa alquanto complessa, articolata e che rende impossibile avere una fedele aggregazione di questo tipo di elementi.

Per le stesse ragioni, il problema esiste anche a livello locale: si tratta di un tema cruciale anche per la piccola realtà di San Marino, che ancora non è in grado di stabilire con precisione quante persone disabili ci siano sul proprio territorio.

“Le disabilità – continua l’OMS – trovano origine nell’interazione tra individui che presentano una condizione di salute particolare, come la paralisi cerebrale, la sindrome di Down o la depressione, e fattori sia personali che ambientali. Tra questi rientrano atteggiamenti negativi, inaccessibilità di trasporti e strutture pubbliche, e il limite del supporto sociale. L’ambiente in cui una persona vive ha un impatto considerevole sulla natura e sull’entità della propria disabilità. Gli ambienti inaccessibili costituiscono barriere che spesso impediscono alle persone con disabilità di partecipare pienamente ed efficacemente nella società, su un piano di parità con gli altri individui. Tuttavia, vi è la possibilità di fare progressi significativi nell’ambito dell’incremento della partecipazione sociale. Ciò può essere ottenuto affrontando tali barriere e agevolando le persone con disabilità nella loro routine quotidiana.”

Capire quante persone con disabilità ci siano è doveroso e fondamentale per stabilire le politiche e le prassi più adeguate, tuttavia serve un metodo di rilevamento comune, una definizione condivisa di disabilità, e soprattutto, occorre volontà concreta di garantire loro pari opportunità e diritti.

Il 16%, in definitiva, è un dato che senza la comprensione della disabilità come parte integrante dell’esperienza umana, trasmette molto meno di quanto si possa pensare. Piuttosto che concentrarsi – fanno notare gli attivisti osservatori più attenti -su incrementi di indici statistici (di fatto parziali), una visione più ampia, condivisa e più impegno verso la creazione di una società equa e accogliente per tutti, consentirebbero un impatto più tangibile sulle problematiche reali e quotidiane delle persone con disabilità”.

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